Bologna: picchetto all’Ikea al fianco degli operai di Piacenza
Questa mossa dell’azienda del mobile low-cost è il tentativo di rispondere alle forme di lotta che i 33 operai piacentini ingiustamente sospesi, che lavorano in appalto alla cooperativa San Martino per conto di Ikea, stanno mettendo in campo contro l’attacco padronale, sindacale ed istituzionale rivolto a loro e ad i loro colleghi che si battono per condizioni di lavoro degne.
E’ da due settimane infatti che gli operai sono stati sospesi e ad altri 30 commissionate lettere disciplinari, il tutto per eliminare le forme di autorganizzazione sindacale che i lavoratori si sono dati per tutelarsi. Ma si sa, in tempi di crisi o ci si accontenta della bufala delle 80 euro del governo o Renzi, o altrimenti non si può tollerare chi rivendica salari migliori, diritti quotidianamente calpestati e la fine di ritmi e sistema di lavoro schiavistici. Chi lo fa viene attaccato in maniera bipartisan per poter fa pagare la crisi ai soliti noti e perfezionare le politiche di austerity imposte dall’alto al corpo sociale meticcio, precario ed indebitato a vita.
A Piacenza infatti i sindacati confederali, il Sindaco PD Dosi, la lega nord/pdl ed oggi anche l’ex-ministro Kyenge, sono uniti nell’attaccare i lavoratori che scioperano, additandoli come violenti, ed il sindacato S.I.Cobas con cui si organizzano, un soggetto che mette a repentaglio l’ordine pubblico e che fa scappare le aziende dal territorio. Un coro unanime che di fatto gioca a dividere la città tra migranti ed italiani, o meglio a rompere quel fronte solidale e meticcio che un anno e mezzo fa riuscì a vincere contro Ikea e consorterie varie.
Il blocco all’Ikea di Bologna, il boicottaggio all’interno del centro commerciale al termine dei blocchi al magazzino ed al deposito, sono invece la dimostrazione della forte solidarietà che c’è nei confronti degli operai piacentini e di come non ci sia nessuna divisione tra chi subisce le politiche di austerity e di impoverimento sociale del governo Renzi e dei diktat europei.
Un lungo blocco ed un altrettanto determinato boicottaggio quello di stamattina, che insieme alle iniziative di solidarietà dei giorni scorsi nelle città di Milano, Torino, Pisa, Roma e Berlino, dimostrano che i lavoratori piacentini non sono soli nella loro lotta ma hanno al loro fianco quei precari, studenti, disoccupati, occupanti di case stanchi di pagare la crisi e pronti ad organizzarsi per costruire insieme la lotta contro il regime dell’austerity.
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