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Bologna, più di mille persone alla Seconda Marcia della Dignità!

 

Sin dalla partenza è stato comunicato quello che si dovrà aspettare chi vorrà provare a mettere fine a quest’esperienza importantissima di riappropriazione: barricate di solidarietà simboleggiate da uno striscione con scritto “I sorrisi dei bambini non si sequestrano!” calato dal tetto dell’occupazione mentre il corteo si muoveva verso la Bolognina, dando simbolicamente le spalle al centro e continuando il percorso di scrittura di una nuova geografia politica che parta dai territori più sotto attacco della città e dove vivono lotte concrete e reali

 

In piazza oltre al mondo del diritto all’abitare che fa riferimento a Social Log c’erano i compagni e le compagne del Lab.Crash, gli studenti e studentesse di C.U.A. e C.A.S., i facchini della logistica organizzati nel sindacato SI Cobas, gli inquilini in lotta di via Gandusio e tanti compagni e reti che in maniera differente stanno dando contributi preziosi alle giornate di autogestione collettiva delle attività sociali e mutualistiche nelle occupazioni abitative, schierandosi al fianco di un percorso collettivo di lotta e rivendicazione.

 

Obiettivo complessivo del corteo era comunicare a più persone possibili quanto si sta realizzando in più di un anno di lotta per il diritto all’abitare in città: le occupazioni abitative, i picchetti antisfratto, gli sportelli d’ascolto e la creazione del Comitato Inquilini Resistenti, che hanno costruito una Bologna dove la parola solidarietà diventa un fatto concreto e non uno slogan. Ma si voleva anche comunicare l’apertura della battaglia contro gli effetti del nuovo calcolo Isee, che minacciano l’accesso al welfare e che sono parte integrante di un attacco complessivo verso le fasce più deboli della nostra società che non si attenua anche dopo le dimissioni di Lupi.

 

La figura di Lupi, il ministro dimissionario del Piano Casa e delle Grandi Opere Inutili è stata ricordata da alcuni rolex di cartone presenti in corteo, rolex che simboleggiavano l’arroganza del potere che da un lato nega i diritti primari come nel caso del PianoCasa e dall’altro si arricchisce con tangenti e mazzette varie. Ma contro l’arroganza del potere “non siamo più soli!”, si urlava in corteo, mentre dalle finestre di tanti abitanti della Bolognina e del quartiere Navile si affacciavano tanti residenti che in diversi casi incitavano il corteo e i manifestanti a proseguire nel loro sforzo solidale.

 

La piazza era gremita di cartelli che ribadivano con determinazione la volontà di difendere le occupazioni abitative; c’erano striscioni contro il distacco dell’acqua e contro gli sfratti, mentre per tutta la durata del corteo frequenti sono stati i riferimenti a quanto succedeva nelle piazze da Torino a Roma, da Brescia a Palermo che hanno costruito una grande giornata di solidarietà in tutto il paese.

 

Il corteo si è concluso alle Caserme Rosse di via di Corticella, ex lager ai tempi del nazifascismo, dove il corteo ha giurato di voler diventare sempre più un argine contro ogni sopruso nei confronti dei più deboli della nostra società. Un percorso già lungo e ancora breve di resistenza e di creazione di mutualismo e solidarietà si è arricchito di un nuovo tassello, ma la battaglia per i diritti è appena iniziata!

 

 

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