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Bologna …Una vita più di loro! Per i diritti, contro la militarizzazione. La lucha sigue.

Settimane di resistenza in zona universitaria. Ieri la mobilitazione contro la mensa più cara d’italia si è data un nuovo appuntamento che ha mostrato ancora una volta la forza e la determinazione di questa lotta.

Per il welfare studentesco e contro la militarizzazione sono le parole d’ordine che questa mobilitazione ha assunto per costruire la manifestazione di ieri. In oltre 500, tra studenti e giovani, siamo partiti ieri sera da piazza Verdi per un corteo che ha attraversato le strade della città e che al termine si è ripreso quella piazza Puntoni ancora militarizzata.
Ci siamo ripresi piazza Puntoni con la nostra determinazione, animando quella piazza con una serata di autogestione animata dalle performance artistiche di alcuni studenti attivi nei progetti culturali nati dal basso in università e una cena solidale organizzata dalla rete Eat The Rich.

Una risposta di piazza alle aggressioni e agli arresti delle scorse settimane. Una piazza che si è riempita e scaldata con il calore della solidarietà e della tenacia di chi non ha mollato in queste settimane e che è intenzionato a conquistare un avanzamento per i diritti di tutti.

Il corteo di ieri, con quella ripresa di piazza puntoni, rappresenta un segnale chiaro a coloro che pensavano di azzerare questa mobilitazione. La realtà e la forza di questa battaglia sta nella sua genuinità, di allargarsi ed intrecciarsi, di guardare anche aldilà della situazione contingente alla mensa riconoscendo la militarizzazione come un nodo problematico nella gestione delle nostre vite, dei nostri spazi e dei nostri bisogni.

Stanchi delle prese in giro e dell’arroganza di chi gestisce le nostre risorse, insoddisfazione e rabbia crescono se si pensa a tutte le volte che l’università ha chiuso le sue porte in faccia a noi studenti: dalla truffa dei 20 centesimi in meno su pasto completo accompagnati da una sfrenata militarizzazione della mensa e della zona universitaria, alla non volontà di esprimersi nel merito della questione da parte dell’università.

Alla luce delle settimane appena trascorse, tra le cariche della celere e la compatta resistenza degli studenti, gli arresti, le centinaia di persone scese in piazza ieri e le dichiarazioni del “garante degli studenti”(https://www.facebook.com/pg/cuabologna/videos/… ) non è più accettabile il silenzio del rettore Ubertini.

Il rettore deve esprimersi subito nel merito delle rivendicazioni di questa mobilitazione.

Militarizzazione o no, noi ci saremo sempre e saremo sempre pronti a dare battaglia e a portare avanti questa mobilitazione se non si accoglieranno le richieste degli studenti.

Vogliamo un tavolo.
Fuori la polizia dalla mensa.
3€ devono bastare.

Resisteremo una vita più di voi!

Collettivo Universitario Autonomo.

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