Che le forme classiche della politica siano in forte difficoltà di fronte ai colpi della crisi economica e dei movimenti sociali lo sappiamo già da tempo. Qualcuno ci sta però provando fino alla fine: se la “politica” non ha più contropartite da offrire (andato in rovina quel sempre misero sistemino welfaristico)cambio della legittimazione del comando, sarà l’autorevolezza del singolo a sopperire a tali mancanze. Vedi Palermo e il suo sindaco Orlando come modello da più parti replicato. Eppure neanche i legami paterni ormai reggono più senza scricchiolare regolarmente. E le promesse non bastano.
Oggi, di nuovo, Palermo è rimasta paralizzata per ore e ore. Traffico in tilt. Da un lato gli operai Gesip in corteo dalle parti del Comune; dall’altro, sotto la Regione, il presidio dei lavoratori (a rischio licenziamento) del Coinres. Le grane “da governare” non mancano insomma.
A destare preoccupazione all’interno di palazzie questura è, ancora una volta, la questione Gesip. Da due giorni infatti una fetta dei suoi 1805 operai è tornata a manifestare perchè in attesa della seconda “rata” della cassa integrazione che accompegnerà i lavoratori fino ad aprile. Da allora dovrebbe nascere la società consortile che sostituirà l’attuale società (in liquidazione) senza che ancora esista nessuna garanzia rispetto all’occupazione degli operai. Domani l’ennesimo incontro al Ministero del lavoro. Ma oggi, nel frattempo, blocchi stradali e cariche della polizia. La tensione insomma è molto alta e le “vie d’uscita” non sembrano troppo vicine.
Al di là delle valutazioni complessive sulla vicenda (rimandiamo per quelle ai nostri precedenti articoli pubblicati su Infoaut) crediamo vada sottolineato, come dato permanente di una vicenda che dura da anni, che l’enorme preoccupazione vissuta dai governanti della nostra città derivi dalla disponibilità di questi operai, a più riprese palesata, a praticare il conflitto come strumento di pressione verso le istituzioni tutte. Vedremo fin quando basterà.
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