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Palermo: una marea sommerge la Buona Scuola

La manifestazione è partita molto presto da piazza Politeama e si è diretta verso la sede della Regione Sicilia, attraversando i luoghi istituzionali e le vie centrali della città. “Contro la Buona scuola, Ribaltiamo il governo Renzi” : con questo striscione il coordinamento Studenti Medi Palermo ha riaperto – oltre che l’odierno corteo – anche nel capoluogo siciliano, la sfida al Pd di Matteo Renzi, al ministro Giannini, alle politiche di smantellamento della pubblica formazione.

Costrizione all’emigrazione forzata; fatiscenza e disinvestimento sulle strutture scolastiche; aziendalizzazione delle scuole; sfruttamento della manodopera giovanile tramite tirocini “formativi”. Sono state queste le coordinate della rabbia e della voglia di lotta riversatesi oggi per le strade di Palermo. Ecco quindi, che ad una settimana dai cortei studenteschi svoltisi in altre città italiane, il governo scopre di avere nelle piazze giovanili ancora un’opposizione pronta a combattere le sue politiche assassine di diritti e condizioni di vita. Ciò nonostante la riforma firmata dal ministro Giannini sia passata quest’estate a fronte delle proteste di studenti e docenti che, dal boicottaggio dei test Invalsi a maggio fino alle contestazioni di poche settimane fa alla festa dell’Unità (che hanno visto anche gli studenti palermitani caricati dalla polizia), non hanno mai smesso di accompagnarne l’iter parlamentare-legislativo. Evidentemente la rassegnazione non è di casa a Palermo: e l’autunno degli studenti si apre con una mobilitazione partecipatissima che annuncia la lotta che verrà.

Ai diecimila studenti delle scuole si sono poi uniti gli universitari che da qualche settimana si oppongono al nuovo calcolo Isee. Centinaia di questi hanno prima attraversato le strade del centro storico cittadino al fianco dei più giovani manifestanti, e sono poi andati a in corteo tra le ex facoltà della cittadella universitaria dove adesso si sta svolgendo un’assemblea congiunta in cui ipotizzare e costruire le prossime mobilitazioni generali e quindi l’opposizione sociale al governo Renzi.

Gli studenti sono tornati!

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