InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sfratto rinviato a Torino

Da parte della proprietà sentita telefonicamente solo cinica ilarità e meschinità: “siete presenti in tanti con gazebo e transenne? Va bene, passeremo alle 9 di sera con tanto di polizia!”. Fandonie. Per niente intimiditi il picchetto antisfratto è rimasto tutto il pomeriggio davanti all’abitazione, tra tranci di pizza, caffè, palloni inseguiti dai bimbi e la gioia dello stare insieme e lottare che nessun speculatore e palazzinaro ci toglierà mai! Said e famiglia oggi non sono usciti di casa.
Il prossimo appuntamento per una nuova resistenza allo sfratto è per domani in via Prarostino 7 per difendere casa di Antonina residente lì da oltre 40 anni!
La nostra lotta non va in vacanza!

La cronaca della giornata con Said:

{mp3remote}http://www.infoaut.org/images/RadioBlackOut/said_sfratto.mp3{/mp3remote}

Leggi il volantino distribuito nella giornata:

NUOVO SFRATTO A TORINO….LA COLPA E’ DI MOLINO!

Questa mattina di martedì 28 luglio ci vede alle prese con un nuovo sfratto a Torino. Oggi a rischiare di finire in mezzo a una strada sono Said , la moglie e i loro tre figli, di cui l’ultimo nato da poco. Said come tanti altri è nella situazione di non riuscire più a pagare l’affitto e si è visto rifiutare l’emergenza abitativa. Come altre famiglie aveva trovato un nuovo tetto nello stabile occupato di via Bardonecchia, lo “Spazio Popolare Neruda”, poi sgomberato da Comune e Prefettura. Oggi vogliono resistere allo sfratto della casa in cui sono tornati a vivere dopo lo sgombero solo per guadagnare un po’ di tempo: lo stabile infatti ,causa la colpevole incuria del proprietario del palazzo non è mai stato bonificato ed è pieno d’amianto. Ma non ci stupiamo di nulla quando sappiamo di che personaggio stiamo parlando: il proprietario di casa di Said è ancora una volta il “dottor” Molino.

Per chi non lo conoscesse Giorgio Molino è un personaggio ben noto nella nostra città: può vantare una lunghissima carriera nel campo della truffa, dello sfruttamento dei più deboli, e nella più becera speculazione edilizia.  E’ il proprietario di circa 1550 alloggi in tutta Torino, nonchè intestatario di svariate società fittizie a scatole cinesi, 200 ettari di terreno agricolo, palazzi, negozi e addirittura una caserma , tutte facenti capo all’indirizzo di una unica sede. La sua attività ha inizio negli anni ’70 quando il nostro palazzinaro senza scrupoli scopre il redditizio settore delle truffe immobiliari( che lo porteranno nel 76 a un primo arresto) e comincia a farsi conoscere in città come “il ras delle soffitte” per le condizioni fatiscenti e i prezzi esorbitanti a cui affitta i suoi alloggi a disperati e migranti che, nell’indifferenza degli enti comunali e regionali preposti all’emergenza abitativa, non trovano altre soluzioni abitative. Continua più o meno indisturbato ad arricchirsi sulle spalle dei malcapitati che lo incontrano fino al 2007, quando finisce di nuovo agli arresti per sfruttamento della prostituzione, di contorno sempre i suoi alloggi fatiscenti . In ogni caso, pare che non gli sia bastato tutto ciò, perchè torna di nuovo protagonista nel 2010 quando viene scoperto a smantellare tetti con amianto senza le dovute norme di sicurezza. Nonostante i suoi trascorsi Molino costituisce un canale preferenziale per l’amministrazione cittadina e da qualche anno intraprende la strada redditizia e sicura dell’ospitalità nel sociale. A lui erano andati i soldi che la Prefettura stanziò nel 2011 per circa duecento profughi arrivati da Lampedusa, i quali, costretti a vivere in stabili che ne avrebbero potuti ospitare la metà, costituiscono nuova fonte di arricchimento per Comune e palazzinari-squali come Molino. A lui vanno adesso quelli per la sistemazione provvisoria di 26 famiglie di rom e romeni gradualmente sgomberati dal campo di Lungostura Lazio. Era stato già anche molto attivo con l’agenzia comunale Locare, (agenzia che dovrebbe garantire affitti calmierati e agevolazioni per chi non riesce a pagare l’affitto ma che in realtà non è dissimile da una qualunque agenzia privata) ,tanto che ha ricevuto diverse attestazioni e benemerenze dal Comune per aver risolto situazioni “scomode”.

Torino è città capitale degli sfratti e mentre l’emergenza abitativa e i problemi legati alla casa raggiungono oramai sempre più ampi strati di popolazione che ,nella crisi, vivono un quotidiano impoverimento intendiamo smascherare personaggi come Molino che approfittano della situazione e del braccio che tendono loro le istituzioni (ben lontane dal voler realmente affrontare il problema casa) per sfruttare, speculare e ingrossarsi le tasche sulla pelle degli altri . Siamo stanchi di pagare il prezzo della crisi e non vogliamo più cedere ai ricatti cui siamo tutti i giorni sottoposti per poter vivere dignitosamente; siamo stanchi di un’amministrazione comunale solo impegnata nel garantire ai ricchi il loro perenne benestare e ai poveri sempre nuova povertà, complice di spregevoli palazzinari privati di cui Molino è solo un’ esempio; non cadiamo nel trabocchetto della guerra tra poveri e individuiamo chiaramente in queste figure le loro colpevoli responsabilità.

 

da prendocasa-torino

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

casalotta abitarelotta per la casa.sfrattisaidsfrattitorinoundefined

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A pugno chiuso. Ciao Marco!

La scorsa notte ci ha lasciato dopo tante battaglie il nostro compagno Marco, per tutti e tutte Marco Dread.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Emilio, vogliamo ancora tutto

Questa mattina se ne è andato Emilio Quadrelli, dopo una lunga malattia.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Camminata dal parco della Pellerina all’area della ex ThyssenKrupp/Ilva: uno specchio distorto

Diamo spazio a questo dettagliato articolo che racconta la passeggiata al parco della Pellerina di qualche tempo fa, scritto e pubblicato da Un altro piano per Torino.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Torino, la mobilitazione contro gli antiabortisti continua: presidio al consiglio regionale

In queste settimane a Torino sono migliaia le persone che si mobilitano per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta “stanza dell’ascolto”

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Piazze per la Palestina: una speranza che può esistere, un punto segnato alla controparte

Il 5 ottobre a Roma è stata una giornata importante, la conferma di una speranza che può esistere, un punto segnato sulla controparte.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Fenomeni di frammentazione degli habitat ed effetto margine al Parco del Meisino

La conoscenza dal basso che sta contribuendo a rafforzare la lotta per la salvaguardia del parco del Meisino è un tesoro inestimabile, che ci ricorda come la scienza non sia neutrale, ma qualcosa da poter utilizzare per amplificare le battaglie a difesa del vivente che portiamo avanti.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Le lotte non fanno un passo indietro: nuova occupazione a Milano della rete CI SIAMO di viale Sarca

I fattiIl 19 settembre un incendio divampa nello stabile situato in via Fracastoro 8, dove vivevano 70 migranti della rete Ci siamo, già sottoposti a molteplici sgomberi senza che le istituzioni milanesi fossero in grado di trovare soluzioni abitative per le famiglie e i lavoratori/lavoratrici che da tempo si confrontavano con le difficoltà di trovare […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: sequestrata l’aula occupata dall’Intifada studentesca al Politecnico

Dopo 4 mesi di occupazione l’aula occupata “Shereen Abu Akleh” è stata sequestrata.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera dalle detenute del carcere di Torino

Le detenute del carcere di Torino hanno iniziato uno sciopero della fame a staffetta. A comunicarlo è Nicoletta Dosio che ha ricevuto la lettera.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mobilitazione popolare a Torino per difendere uno dei più grandi parchi della città. Sabato il corteo “Salviamo il Meisino”

Sono giorni di lotta popolare al Parco del Meisino, polmone verde a nord est di Torino, a seguito dell’avvio dei primi lavori per la costruzione di una “cittadella” dello sport nel cuore della riserva naturale sull’ansa del fiume Po.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorni di protesta nelle carceri italiane

Sono giorni di proteste nei penitenziari italiani, da Trieste a Torino.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

A cosa servono le scorte? Un caso esemplare a Torino

Come sempre all’avanguardia, a Torino si è sperimentata negli anni un’ulteriore funzione importante della scorta, quella di volano per il sovradimensionamento, sul piano dell’ordine pubblico, dei fenomeni legati alla conflittualità sociale.