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Ciao Sante: “Resta da vedere come sostenere tutto l’azzurro.”

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Abbiamo appreso ieri in serata della perdita di Sante Notarnicola, una notizia che ci ha lasciato attoniti nella cruda realtà di chi se ne và in punta di piedi, lasciandoci un vuoto umano, personale e politico che fa tanto rumore. Sante, definito nel corso della sua vita come bandito, rapinatore, ex terrorista, assassino, scrittore, poeta, era prima di tutto Sante.

Scontati i 28 anni di carcere e i 5 di semi libertà, Sante ha ripreso la sua vita in mano nella città di Bologna, con non poche difficoltà come quelle che una persona ex detenuta può incontrare. La consapevolezza politica che Sante ha avuto sin da ragazzo si è consolidata in quel non-luogo chiamato carcere, portando avanti numerose battaglie all’interno di quell’istituzione che fino all’ultimo ha osteggiato, contestato e combattuto. Lo stesso Sante che non ha mai lasciato la strada della lotta, impegnandosi a mantenere viva la memoria, quasi come se fosse un campo su cui seminare ancora nuove lotte, nuovi ideali di giustizia e libertà. Perché, al di là di frasi fatte, senza memoria non c’è una base su cui costruire un futuro.

E dunque si, abbiamo avuto l’occasione di conoscere Sante in numerose versioni e in diversi momenti della nostra e della sua vita. Sante “bandito”, Sante detenuto, Sante poeta, Sante ex detenuto, Sante spogliato in quanto essere umano, sante ri-vestito per un farlocco rientro in società. E nonostante tutto la lucidità costante, quella coerenza, quella capacità di analisi politica e umana sugli avvenimenti riguardanti la propria vita e sulla realtà odierna di un mondo su cui ancora scommettere, in cui ancora vale la pena lottare.

E’ questo che forse Sante ci ha lasciato più di tutto e che fanno di lui un compagno che continueremo ad amare, rispettare e ricordare.

“E’ tempo di darsi un progetto per il giorno perché regga la volta del cielo. Resta da vedere come sostenere tutto l’azzurro.”

Ciao Sante!

Nell’ottobre del 2015, è stato ultimato un lavoro che come redazione di Infoaut abbiamo svolto con Sante Notarnicola sul recupero di un pezzo di storia di Torino (su cui vi è peraltro pochissima documentazione): la rivolta di piazza Statuto del 1962. Sante prese parte a quella rivolta e a distanza di decenni ne ha ricordato i tratti caratteristici, analizzandola, ricordando l’importanza di quell’avvenimento in quel preciso periodo storico, definendo la rivolta di piazza statuto come “la tappa di un nuovo percorso”. Pubblichiamo integralmente la video intervista. Un contributo prezioso di cui ci auspichiamo al divulgazione.

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Sante Notarnicola: la rivolta di piazza Statuto from vgudari on Vimeo.

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