Cnh New Holland Fiat, a Modena contestati dirigenti Cisl e Uil
In preparazione allo sciopero nazionale indetto per il 9 marzo,contro la pretesa di Federmeccanica di ridurre il livello di rappresentanza della Fiom/Cgil all’interno delle aziende, per la difesa dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, le principali aziende metalmeccaniche della provincia hanno messo in pratica le fermate che avevano annunciato, bloccando varie parti di Modena.
La giornata di ieri è stata caratterizzata dalla protesta dei lavoratori delle aziende metalmeccaniche della zona Crocetta/Torrazzi con un corteo che ha bloccato la tangenziale,mentre oggi a dare continuità alla lotta è toccato ai lavoratori delle aziende metalmecaniche di via Emilia Ovest tra cui Rossi, Caprari, Tetrapack, Stilma, Salami, Safim che con un’imponente corteo con centinaia di manifestanti lungo tutta via Emilia Ovest partito dalla sede della Rosi Motoriduttori.
Le iniziative non si sono fermate con le due giornate descritte in precedenza, oggi nella zona di Castelfranco Emilia è stato messo in piedi uno sciopero dalle ore 8.30 alle ore 11.30 nelle principali aziende metalmeccaniche tra cui Glem Gas, Manitou, OMG, Poclain Idraulics, Oil & Steel; in concomitanza si è tenuto un corteo con concentramento all’inizio di Corso Martiri e poi lungo il Corso, per arrivare al Municipio dove il Sindaco insieme alle forze politiche del centro-sinistra, ha ricevuto una delegazione dei manifestanti
Al corteo, hanno partecipato tutti i rappresentanti Fiom della provincia (compreso il segretario modenese Giordano Fiorani), tutti soddisfatti per la riuscita delle mobilitazioni rilanciando le mobilitazioni e le fermate anche per la prossima settimane su tutto il territorio modenese.
La Fiom/Cgil di Modena rende note le pesanti contestazioni fatte dai lavoratori e dalle lavoratrici dello stabilimento CNH di via Pico della Mirandola ai dirigenti nazionali di Fim, Uilm e Fismic che nelle assemblee di ieri hanno presentato il nuovo contratto collettivo di lavoro del Gruppo Fiat firmato il 13 dicembre scorso (da tutte le sigle sindacali, ma non dalla Fiom/Cgil).
Contemporaneamente negli stabilimenti della Cnh, durante le assemblee, convocate oltre dopo 2 mesi , per spiegare i contenuti dell’accordo, il segretario della Fim/cisl e quello della Uilm/Uil sono stati fortemente contestati.
Riportiamo qui sotto la Nota della Segreteria Fiom/Cgil Modena:
Dopo il voto farsa da parte delle sole Rsu a fine dicembre, ieri finalmente per la prima volta da oltre due mesi dalla firma, sono state convocate le assemblee per illustrare i contenuti dell’accordo raggiunto con Fiat.
Nella partecipata assemblea di ieri mattina, il segretario nazionale Fim/Cisl Vitali, dopo la lunga relazione, è stato fortemente contestato dai lavoratori che sono intervenuti per porre l’accento su diverse questioni.
Innanzitutto sono state fatte critiche di metodo per il mancato coinvolgimento dei lavoratori sull’evoluzione della trattativa e sull’accordo raggiunto. Un delegato dei sindacati firmatari ha fatto presente l’inopportuna esclusione dei lavoratori dal processo decisionale, e ha anche criticato che tale accordo esclude nei fatti la Fiom dalla fabbrica.
Molti anche i punti dell’accordo contestati: la normativa sulla malattia, l’aumento degli straordinari, l’impossibilità di contrattare le condizioni di lavoro da parte dei lavoratori stessi, ecc…
Finiti gli interventi dei lavoratori, al momento della replica dei dirigenti nazionali, i lavoratori in massa hanno abbandonato la sala. Qualcuno ha anche urlato “buffoni!”.
Stessa situazione anche nell’assemblea pomeridiana dove era presente un numero minore di lavoratori e il relatore nazionale era Panicali della Uilm/Uil. Simile tenore anche nell’assemblea di notte.
Nell’assemblea mattutina allo stabilimento CNH San Matteo, anche se con toni diversi, i lavoratori , dopo la lunga relazione di Panicali (Uilm), hanno criticato nel poco tempo rimasto diversi aspetti del contratto rimarcando la totale assenza di democrazia che coinvolga i lavoratori, spronando i sindacati firmatari ad accettare la sfida lanciata dalla Fiom a far svolgere il referendum abrogativo fra tutti i lavoratori del Gruppo. Referendum richiesto con oltre 20.000 firme raccolte.
E’ stato anche posto l’accento sulla discriminazione delle donne lavoratrici in merito al premio straordinario di 600 euro legato alle 870 ore di effettiva prestazione nei primi 6 mesi, poiché le assenze per maternità non sono computate per maturare il diritto a tale premio. A tale scopo le donne della Fiom/Cgil occupate in tutto il Gruppo Fiat hanno consegnato alcune centinaia di firme al ministro Fornero per evidenziare questa discriminazione.
Su alcuni aspetti sollevati dai lavoratori, nella replica Panicali ha ammesso alcune criticità dell’accordo, pur restando sulle proprie posizioni.
Forse il dibattito a San Matteo avrebbe potuto essere più libero, se non fosse stata per la presenza (raramente verificatasi in passato) in assemblea di responsabili dell’azienda che una parte dei partecipanti ha vissuto come una forma di controllo.
(Segreteria Fiom/Cgil Modena)
In un clima sempre più ostico verso il mondo del lavoro, finalmente assistiamo a lavoratori che hanno deciso di mettersi in gioco e non abbassare la testa a fronte di un pesante attacco da parte della Governance italiana su tutti i fronti, dando quella continuità alle lotte studentesche che hanno e che stanno caratterizzando questi anni immersi un una crisi senza fondo.
E’ necessario far capire e capire che le lotte di questi lavoratori, a Modena come a Genova e Palermo in Fincantieri o nel resto d’Italia, devono essere d’esempio per tutti i lavoratori di tutte le categorie e genere per cercare di respingere quei chiari tentativi di far continuare pagare questa crisi a chi questa crisi non l’ha creata.
Il modello Marchionne a breve con i rinnovi dei contratti farà scuola nel resto dei luoghi di lavoro, per questo seguire l’esempio di questi lavoratori è importante: dare segnali di resistenza e contrattacco alla controparte significa evitare derive pericolose.
Infoaut-Modena
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