InfoAut

Continuano gli abusi della Polizia?

Sabato pomeriggio mentre la Pisa No Tav si stringeva in presidio intorno alla famiglia di Marcello chiedendo la sua libertà e quella di tutti gli arrestati e attendendo il ritorno di altri studenti e lavoratori vittime della violenza e degli abusi delle forze dell’ordine, la Digos si è recata senza alcun avvertimento a casa di Marcello, ha sfondato una portafinestra ed eseguito, nella completa solitudine, una perquisizione dell’appartamento.

Non ci sfugge certamente la gravità di un simile modo di procedere che appare fuori da ogni regola e privo di giustificazione.

La sorella, comproprietaria assieme a Marcello e residente nell’appartamento, è stata avvertita nella tarda mattinata di domenica da una rapida e sbrigativa telefonata di un agente della Digos che l’ha informata dell’avvenuta perquisizione e della possibilità che l’appartamento fosse rimasto una notte e un giorno aperto e senza custodia. Non una parola su quel che hanno portato via.

L’agente ha giustificato il ritardo della chiamata con la difficoltà di reperire i contatti suoi o di un membro della famiglia di Marcello; ma pur essendoci centinaia di persone da cui potere avere questa semplice informazione, la Digos pisana ha scelto una modalità diversa: nessun testimone, nessuna tutela di Marcello e della famiglia.

Marcello, grazie al suo impegno in attività sociali, alla sua presenza nel movimento universitario, al suo essere spesso al fianco di chi ha bisogno è un ragazzo pieno di amici, conoscenti, uno di quei volti che chi attraversa i luoghi della socialità di Pisa conosce.

La conferenza stampa di sabato pomeriggio, il presidio tenutosi in serata hanno visto sempre la presenza della sorella di Marcello, una presenza che le stesse forze dell’ordine avranno sicuramente notato. Dove stava, quindi, la difficoltà nell’eseguire la perquisizione in modo trasparente?

Hanno eseguito gli ordini: questa è stata la risposta con cui l’agente ha legittimato l’agire della questura. Questa, a nostro parere, non solo non è una risposta ammissibile ma è una chiara manifestazione di come l’arroganza delle forze dell’ordine travalichi spesso quei paletti che dovrebbero stare a tutela di tutti e tutte.

Sfondare la porta di un appartamento, perquisire indisturbati e senza alcuna supervisione, far trascorrere un intero giorno senza la benché minima intenzione di informare chi di quella casa è proprietario non è rispettare un ordine ma mettere in atto un rapporto di forza, esprimere una volontà, dare un segnale intimidatorio.

Quando il potere si trasforma in arbitrio, la “legalità” serve solo a coprire gli abusi e le prepotenze del più forte. Alle intimidazioni risponderemo quindi scendendo in piazza, alla luce del sole e col sorriso sulle labbra: ognuno di noi tornerà, tornerà in Valle!

 

Pisa No Tav

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Aska è di chi arriva. Chiedi del 47

In questo momento più del solito, ma non è un fenomeno specifico di questi giorni, sembra esserci una gara a mettere etichette su Aska e sulle persone che fanno parte di quella proposta organizzativa.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: “difendere l’Askatasuna per non far spegenere la scintilla di ribellione che Torino ha dentro”

“La grandissima manifestazione di risposta allo sgombero è stata la reazione di Torino che si è riversata nelle strade per difendere quella sua radice ribelle che non si vuole che venga cancellata.”

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgombero Askatasuna. Giorgio Rossetto: “Rispondere logorando l’avversario come in Val Susa”

Bisogna accettare i terreni anche quando non si sono scelti, il terreno del conflitto, della lotta, a volte anche dello scontro e l’esercizio della forza da parte dei movimenti

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce il Presidio Permanente per la Tutela e il Rilancio della Sanità Lametina

Negli ultimi anni le criticità del sistema sanitario calabrese – e in particolare dell’area lametina – hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha pieno diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Emergenza sanità in Calabria: serve una reazione decisa e collettiva!

La tragica notizia del cinquantasettenne morto a Lamezia mentre attendeva l’arrivo di un’ambulanza impone una reazione decisa e collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando il popolo si organizza, il sistema vacilla

L’ultimo periodo di lotte ha mostrato che il potere trema solo quando il popolo smette di obbedire.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Una poltrona per due” e il Natale violento del capitale

Perché ogni anno, Una poltrona per due (Trading Places, 1983), di John Landis, viene puntualmente trasmesso dalla televisione italiana in occasione della vigilia di Natale?

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Perde un occhio per un lacrimogeno sparato ad altezza persona: la battaglia di “Lince”

La sera dello scorso 2 ottobre un’attivista di 33 anni ha perso un occhio a causa di un lacrimogeno lanciato ad altezza d’uomo dalle forze dell’ordine.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Combattere la macchina genocidiaria!

Ripensare il due, la divisione, la rivoluzione

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Viva Askatasuna! Torino e la deindustrializzazione

Una volta chiamavano Torino la città dell’automobile.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sanzioni per lo sciopero generale del 3 ottobre: il governo Meloni prova a vendicarsi

La Commissione di Garanzia sulla legge 146 ha emesso la sua prima sentenza contro gli scioperi dello scorso autunno, facendo partire una prima pesante raffica di sanzioni contro l’agitazione che è stata proclamata senza rispettare i termini di preavviso a causa dell’attacco che stava subendo la Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Allevatori ed agricoltori di nuovo in protesta in Belgio e Francia.

Di seguito ripotiamo due articoli che analizzano le proteste degli agricoltori che in questi giorni sono tornate ad attraversare la Francia ed il Belgio.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La violenza che non fa notizia

La violenza dello Stato: sgomberi, gas CS, idranti ad altezza persona e una narrazione mediatica che assolve chi colpisce e criminalizza chi resiste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.