InfoAut
Immagine di copertina per il post

Da Maroni a Minniti

La sicurezza è uno dei tempi che da più di un quarto di secolo – precisamente dall’inizio degli anni novanta e della tolleranza zero in salsa americana – sposta consensi, voti, influenza campagne elettorali: è quindi campo di contesta per partiti politici di “destra” e di “sinistra”.

Partendo da queste considerazioni, avvalorate dalle recenti parole del ministro Minniti che mira a sottrarre tale temtica alle compagini più populiste di questo paese, pubblichiamo qui di seguito una riflessione in merito della Prof.ssa Tamar Pitch, apparsa sul blog di Studi sulla Questione Criminale.

Particolarmente interessanti sono i punti sollevati in merito alla definizione di sicurezza e alla ratio che regola tale definizione. Evidente infatti il tentativo che vi è di dividere soggetti inclusi e garantiti da quelli esclusi e non garantiti, in modo tale da disegnare nuove geografie metropolitane di accumulazione capitalista. Buona lettura.

Dunque, il nuovo decreto sicurezza definisce la sicurezza stessa non solo come “nuovo bene pubblico”, ma anche volta a “favorire l’inveramento dei diritti”. Minniti e i suoi ci hanno letto, o almeno hanno letto quanto alcuni di noi scrivevano negli anni novanta, ma non hanno capito. Oppure, come già all’epoca temevo, ci utilizzano nella vana rincorsa dei consensi di chi vota a destra. Perché non è vero che la sicurezza (questa declinazione della sicurezza, perché poi ci sarebbe pure la sicurezza sociale) non è né di destra né di sinistra: è così di destra che scimmiotta, a quasi trenta anni di distanza, la tolleranza zero del compare di Trump, Rudy Giuliani.

Intanto, non si dice dei diritti di chi la sicurezza favorirebbe “l’inveramento” (Baratta diceva, ad esempio: la sicurezza come sicurezza dei diritti di tutte e tutti). Non si dice, perché il decreto continua nella tradizione dei decreti e delle ordinanze sindacali degli ultimi venti anni: divide tra perbene e permale, dove i permale nemmeno veri cittadini sarebbero. I permale, poi, sono i soliti: poveri, emarginati, tossici, mendicanti, barboni, prostitute. E giovani di tutte le specie.

Per risolvere i problemi delle aree metropolitane –degrado, diffusa insicurezza percepita (sic), marginalità sociale— che si fa? Politiche sociali più incisive (o politiche sociali tout court, mi basterebbe)? No: sanzioni per l’accattonaggio invasivo (chi dice quando è invasivo? Una ordinanza sindacale fiorentina di qualche tempo fa si dilungava nella descrizione, citando chi fa la statua, o si sdraia per terra, o si dipinge la faccia di bianco, perché così si “turba” la brava cittadinanza). Sanzioni per chi si prostituisce in maniera ostentata (l’ordinanza Alemanno parlava di abiti succinti). Daspo (sic!) e sanzioni per gli spacciatori e chiunque danneggi il decoro urbano.

E il richiamo al decoro urbano è significativo: ciò che conta è che le città diventino pulite e asettiche vetrine di beni di consumo, attraenti per i turisti ricchi e gli investimenti delle grandi corporations. E’ proprio la filosofia di Rudy Giuliani, il sindaco di New York, all’epoca famoso per la tolleranza zero e ora, si dice, ispiratore del Muslim ban di Trump. Come quel ban, è molto probabile che, ed è già avvenuto, almeno alcune di queste misure siano alla fine giudicate incostituzionali. Perché questo decreto è forse addirittura peggiore di quello emanato a suo tempo dal leghista Maroni, poi svuotato dalla Corte. Il governo, all’epoca, era, diciamo così, di centro destra. Questo?

P.S. Ieri un ragazzino si è buttato dalla finestra mentre la polizia, a sirene spiegate, gli perquisiva casa alla ricerca di dieci grammi di hascisc. A Siena, poliziotti e cani sono entrati nel mio vecchio liceo, sempre alla ricerca di “droga”. La sicurezza di chi?

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.