Expo 2015: costi alti e pochi posti di lavoro
Quando venne presentata la candidatura ad ospitare l’Expo erano stati promessi 240mila posti stabili e altri 70mila temporanei. Tuttavia secondo i dati della CGIL milanese i posti di lavoro realmente creati sono 4185. Di cui oltre il 42% sono contratti a tempo determinato (1000 dei quali nel settore edile, quindi in scadenza con la fine dei lavori).
Ben magra consolazione se si pensa che la stima del costo complessivo (comprendendo le opere infrastrutturali) dell’Expo è superiore ai 10 miliardi di Euro.
Sembra proprio che dietro le promesse ci fosse in realtà solo l’interesse di far girare grandi capitali pubblici, aggiudicarsi appalti, favorire ditte o persone amiche, stornare ingenti somme per le tasche di politici e faccendieri.
Ma che tutto ciò sia nel segno della legalità o meno, il nocciolo della questione è sempre lo stesso. Politici ed imprenditori hanno rabbonito l’opinione pubblica grazie a promesse vuote, avvalorate e strombazzate ai quattro venti da Tg e giornali, per dirottare ingenti risorse pubbliche da spese utili alla maggioranza della popolazione (ospedali, scuole, ammortizzatori sociali etc..) verso le tasche di pochi, ricchi e ben agganciati con il potere politico ed economico.
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