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Cariche sugli studenti in mobilitazione contro il trasferimento dell’Università Statale ad Expo

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Diverse cariche sono partite oggi contro il corteo degli studenti e delle studentesse della Statale in mobilitazione mentre contestavano la riunione del senato accademico voluta dal rettore Vago per decidere in merito al trasferimento della Statale da Città Studi all’area Expo in periferia.

Il senato avrebbe dovuto esprimere un parere decisivo sullo spostamento dell’Università nell’ex-area Expo, rimasta vergognosamente vuota dopo la kermesse del 2015. Il trasferimento da Città Studi costringerebbe l’Università a ridurre i propri spazi, a rinchiudersi in piena periferia, a fare affidamento sui conti dei privati che nell’intera operazione vedono una ricca possibilità di speculazione. Il piano finanziario per il progetto affida infatti la gestione del futuro cantiere a Lendlease, immobiliarista privato che si prenderà carico dell’intero patrimonio immobiliare di Città Studi, mettendo di fatto le mani su tutta la Statale con l’avallo del rettore, del governo e della regione.

Già negli scorsi mesi c’erano state quindi numerose critiche al progetto, poi le mozioni contrarie di informatica e matematica e varie manifestazioni. Appare chiaro che la decisione del trasferimento fortemente voluta dal rettore Vago non è assolutamente condivisa. La mobilitazione di oggi annunciata con iniziative e striscioni è iniziata presto, alle 13,30, nell’atrio di Via Festa del Perdono, dove centinaia di studenti e studentesse si sono radunati per raggiungere insieme la sede del senato accademico. Gli studenti, le studentesse e diversi lavoratori della Statale si sono quindi mossi in corteo ma il rettore Vago ha spostato la sede della riunione, schierando in sua difesa la polizia. Polizia che con diverse cariche in due momenti distinti ha provato a contenere il corteo che voleva raggiungere la nuova sede e parlare col rettore per contestare la sua operazione di speculazione in grande stile. Tuttavia nessuno si è fatto intimorire, studenti e lavoratori sono rimasti compatti. Dopo le cariche il corteo ha proseguito al grido di „giù le mani da città studi“ e successivamente si è riunito in assemblea per decidere come continuare la mobilitazione contro lo spostamento nell’ex-area Expo e la desertificazione di Città Studi.

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