InfoAut
Immagine di copertina per il post

Fatevene una ragione, Daniel Libero!

Grazie ad un’ampia partecipazione che ha composto lo spezzone sociale, il 1° Maggio torinese è sicuramente riuscito ad andare oltre la solita parata ad uso e consumo dei sindacati confederali e del partito della nazione.

Che cosa sia il primo maggio per queste organizzazioni lo si capisce anno dopo anno. Fa sorridere vedere come i politicanti torinesi denuncino i metodi “squadristi” volti a tenere i rappresentanti del PD, a detta loro, “fuori dal corteo”. Mentono sapendo di mentire quando affermano che ci sarebbero state presunte violenze che sono state fermate grazie all’intervento delle F.O.

La cronaca, filmata e descritta dai vari giornalisti sul posto, parla da sé: l’intenzione di escludere la parte maggioritaria del corteo dalla piazza dove si sarebbe svolto il comizio dei sindacati confederali era palese.

Se da qualche anno a questa parte la polizia sfila all’interno del corteo del 1° Maggio, lo si deve soprattutto al cambio di gestione messo in atto dal PD riguardo il bisogno di un servizio d’ordine. Un partito che ha paura di essere contestato è un partito estremamente in difficoltà, sempre più solo, lasciato in balia degli eventi persino dai suoi iscritti e la festa dei lavoratori torinesi e piemontesi ne è la prova.

Le F.O. dal canto loro rispondono a questo tipo di richieste in maniera solerte, aggiungendo alla delega data dai sindacati confederali e PD e uniscono l’importanza di  garantire il loro status quo.

Bisogna in qualche modo portare a casa qualche risultato, altrimenti come farebbero i dirigenti di piazza a ottenere promozioni e lauti stipendi? Vuoi mettere l’importanza di fare qualche ora di straordinario in un giorno festivo? Se poi ci aggiungi che se ti va bene puoi anche metterti in infortunio (il tutto a spese nostre), allora tutto questo non ha prezzo, per tutto il resto c’è il sindacato Siulp. Che nella giornata di ieri non perde l’occasione per sostenere che: “Quanto accaduto in piazza Castello, è l’ennesima dimostrazione di come la libertà di pensiero sia costantemente violentata da frange facinorose che considerano quale unico mezzo di contestazione la forza e la violenza fisica. Anche in questa circostanza le Forze dell’Ordine hanno magistralmente salvaguardato l’incolumità dei cittadini e dei manifestanti contenendo le azioni di guerriglia predisposte dai famigerati professionisti del disordine”.

Le contestazioni sono, per politici e sbirri, metodi da squadristi”. Gli “squadristi” poi cercherebbero di impedire la libertà di pensiero con metodi “violenti” e antidemocratici. Si sa che l’utilizzo della parola violenza, squadristi, ecc.ecc.  viene sempre più distorta a favore del potere politico e poliziesco, ad uso e consumo di un vocabolario spesso sconosciuto da questi.

Che dire poi del povero Stefano Esposito e della sua millantata “aggressione” da parte di un soggetto non meglio identificato nemmeno dalla sua scorta? Il ninja si sarebbe avvicinato al “senatore” per colpirlo con una spranga, poi diventata tubo di ferro e successivamente trasformatasi in asta di plastica. Disarmato dalla sua scorta, pare che il ninja sia riuscito a dileguarsi. La migliore risposta a questo personaggetto della politica e alla sua intervista rilasciata al Fatto Quotidiano la danno le centinaia di commenti postati al video. Nel 90% dei casi i commentatori, oltre che dubitare della veridicità delle sue parole, rimangono tutto sommato poco dispiaciuti per l’accaduto: “ogni occasione è persa, per la spranga” oppure “Per tutto quello che sta facendo il PD ai lavoratori, meriterebbero altro” e ancora “Ha tutta la mia solidarietà, intendo il fantomatico con la spranga”- “Con più di 140 indagati in cariche pubbliche, nel dubbio”. La rimanenza dei commenti sono stati cancellati, forse troppo solidali con il “senatore”.

La conclusione della giornata purtroppo ha visto l’arresto di Daniel, studente dell’Istituto Birago di Torino. Fermato perché in atteggiamento sospetto, ma anche perché immigrato, questo sosteneva la polizia non appena i compagni hanno cercato di ottenere maggiori notizie sul fermo poi tramutato in arresto, con l’accusa di resistenza aggravata.

In ultima battuta: fatevene una ragione cari politici. Il malessere non potrà che aumentare, di fatti il partito della nazione sta collezionando contestazioni una dopo l’altra, il tempo per Renzi pare stia finendo.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Aska è di chi arriva. Chiedi del 47

In questo momento più del solito, ma non è un fenomeno specifico di questi giorni, sembra esserci una gara a mettere etichette su Aska e sulle persone che fanno parte di quella proposta organizzativa.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: “difendere l’Askatasuna per non far spegenere la scintilla di ribellione che Torino ha dentro”

“La grandissima manifestazione di risposta allo sgombero è stata la reazione di Torino che si è riversata nelle strade per difendere quella sua radice ribelle che non si vuole che venga cancellata.”

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgombero Askatasuna. Giorgio Rossetto: “Rispondere logorando l’avversario come in Val Susa”

Bisogna accettare i terreni anche quando non si sono scelti, il terreno del conflitto, della lotta, a volte anche dello scontro e l’esercizio della forza da parte dei movimenti

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce il Presidio Permanente per la Tutela e il Rilancio della Sanità Lametina

Negli ultimi anni le criticità del sistema sanitario calabrese – e in particolare dell’area lametina – hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha pieno diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Emergenza sanità in Calabria: serve una reazione decisa e collettiva!

La tragica notizia del cinquantasettenne morto a Lamezia mentre attendeva l’arrivo di un’ambulanza impone una reazione decisa e collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando il popolo si organizza, il sistema vacilla

L’ultimo periodo di lotte ha mostrato che il potere trema solo quando il popolo smette di obbedire.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Una poltrona per due” e il Natale violento del capitale

Perché ogni anno, Una poltrona per due (Trading Places, 1983), di John Landis, viene puntualmente trasmesso dalla televisione italiana in occasione della vigilia di Natale?

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Perde un occhio per un lacrimogeno sparato ad altezza persona: la battaglia di “Lince”

La sera dello scorso 2 ottobre un’attivista di 33 anni ha perso un occhio a causa di un lacrimogeno lanciato ad altezza d’uomo dalle forze dell’ordine.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Combattere la macchina genocidiaria!

Ripensare il due, la divisione, la rivoluzione

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Viva Askatasuna! Torino e la deindustrializzazione

Una volta chiamavano Torino la città dell’automobile.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sanzioni per lo sciopero generale del 3 ottobre: il governo Meloni prova a vendicarsi

La Commissione di Garanzia sulla legge 146 ha emesso la sua prima sentenza contro gli scioperi dello scorso autunno, facendo partire una prima pesante raffica di sanzioni contro l’agitazione che è stata proclamata senza rispettare i termini di preavviso a causa dell’attacco che stava subendo la Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Allevatori ed agricoltori di nuovo in protesta in Belgio e Francia.

Di seguito ripotiamo due articoli che analizzano le proteste degli agricoltori che in questi giorni sono tornate ad attraversare la Francia ed il Belgio.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La violenza che non fa notizia

La violenza dello Stato: sgomberi, gas CS, idranti ad altezza persona e una narrazione mediatica che assolve chi colpisce e criminalizza chi resiste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.