Firenze, cariche e tre fermi fuori dal Consiglio Regionale sulle case popolari
Tre fermi sono stati effettuati dalle forze dell’ordine a Firenze nell’ambito dei tafferugli scoppiati intorno alla sede della Regione Toscana.
Qui era in corso il Consiglio Regionale sul Sociale, dove erano in discussione i progetti di riqualificazione delle case popolari di proprietà regionale.
I tre fermi sono tutti cittadini pisani, attivi nel Comitato Popolare Sant’Ermete che aveva raggiunto in mattinata il capoluogo regionale.
Il resto della delegazione è accerchiata dalle forze dell’ordine fuori dal palazzo regionale ed è impossibilitato a muoversi.
Sin dalla mattinata la polizia aveva tenuto un atteggiamento provocatorio, mettendo in campo la volontà politica delle istituzioni di tenere fuori il comitato dal consiglio regionale sul sociale, chiamato a discutere della questione del progetto dei lavori delle case popolari.
Gli abitanti di Sant’Ermete erano comunque riusciti, a spinta, ad entrare nella sede regionale. Obiettivo era chiedere l’esonero del pagamento degli affitti finché le case nuove non sarebbero state costruite.
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Seguiranno aggiornamenti..
I fermati sono stati tutti rilasciati. Pubblichiamo di seguito una cronaca della giornata.
Una delegazione del comitato di quartiere di Sant’Ermete si è recata presso il consiglio regionale toscano a Firenze questa mattina per assistere alla discussione in commissione consiliare sulla mozione di esonero dal pagamento dell’affitto dalle vecchie case popolari del quartiere, non più a norma.
In via Cavour hanno subito trovato un reparto di polizia che impediva loro di avvicinarsi all’ingresso e agenti di polizia in borghese che chiedevano i documenti. Gli animi si sono subito accesi quando la delegazione è stata ostacolata nel salire in consiglio nonostante fossero stati invitati e autorizzati a salire dai consiglieri che promuovevano la mozione: calci, spinte e offese. Un’inutile arroganza davanti al diritto conquistato con la lotta dagli abitanti del quartiere che da anni lottano per le nuove case e per avere un giusto trattamento dopo che il progetto di riqualificazione che prevedeva la costruzione delle nuove case è stato definitivamente affossato per ragioni di bilancio.
In commissione è stato votato di votare alla prossima seduta per volontà dell’opposizione del partito democratico. Un’altra beffa, l’ennesima presa in giro da parte di un corpo politico che non si assume la responsabilità neanche di rispondere ai cittadini di un quartiere popolare che ormai da anni rivendicano i propri diritti. Mentre la delegazione del comitato lasciava tranquillamente il palazzo gli abitanti sono stati accecrchiati dalla polizia che ha spintonato via la più parte trattenendo una manifestante membro del comitato. Una ritorsione poliziesca insensata, dentro il palazzo del consiglio regionale, sotto gli occhi dei consiglieri. Altri appartenti al comitato hanno provato a opporsi e mentre un nuovo reparto celere si è scagliato verso la delegazione un mezzo della questura provava a trasferire verso i suoi uffici la donna del comitato precedentemente fermata: altri tafferugli. Due della delegazione hanno provato frapporsi rincorrendo il mezzo per via Cavour per avere spiegazioni di quanto stesse succedendo. Sono stati placcati da due poliziotti e fatti salire anche loro su una volante mentre la macchina dei funzionari della questura speronava alcuni autobus per allontanarsi da via Cavour. I fermati sono stati fermati poche ore dopo con delle denunce a carico.
L’arbitrio poliziesco di oggi, la chiusura della politica al governo non hanno fatto che rafforzare negli abitanti di un quartiere popolare determinato a lottare la convinzione che la battaglia per l’esonero e per avere nuove case popolari è giusta e indispensabile.
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