InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gli avvoltoi sul Murazzi Day

Oggi Stampa e Repubblica gongolano per la bella riuscita della giornata di ieri, che ha visto più di 10.000 torinesi partecipare ad una giornata di festa volta a ribadire la necessità di un luogo come i Murazzi del Po per la città di Torino. Dopo aver accettato supinamente il ricatto di un Pm pronto a tutto per far carriera (probabilmente perché facilmente ricattabili) Fassino & company devono essersi resi conto che mettersi conto l’opinione pubblica giovanile di questa città non è una buona mossa, a poche settimane del voto europeo e delle nuove regionali che dovrebbero portare alla presidenza il redivivo Chiamparino. Già le aperture sulle droghe leggere e le unioni di fatto andavano nella direzione di riconquistare ai 5Stelle un po’ di voto giovanile (mossa facilitata da questi ultimi che relativamente alla “questione Murazzi” si sono schierati armi e bagagli dalla parte dei ricchi residenti di piazza Vittorio e della pre-collina).

Ieri appariva sulle pagine della Stampa una lettera del sindaco in cui augurava una buona giornata ai partecipanti a Murazzi on the road, facendo finta di condividerne le finalità, quando invece ribadiva  una concezione di quel luogo che riconfermava l’impostazione che ha portato a rendere il lungoPo dei Murazzi quel fantasma che è stato nell’ultimo anno e mezzo (se si eccettua l’apertura estiva illegale – e conquistata a prezzo di nuove indagini del solito Padalino – del csa Murazzi).

Non è infatti un caso che la busiarda e LaRepubblica facciano ben attenzione a citare, appena appena di sfuggita, il peso che ha avuto il csa autogestito nella costruzione, gestione e realizzazione dell’iniziativa. Giusto Andrea Rossi, sulla Stampa, prova a lamentarsi per quelle bandiere notav di troppo… eh già!

Qui il problema non è difendere la movida per la movida o l’incasso dei locali (peraltro già arresisi dalla scorsa estate e spostatisi su nuovi e profittevoli lidi). Il discorso di fondo è chiedersi se si può accettare che qualche ricco vecchio/a borghese possa decidere dell’esistenza o meno di un luogo di aggregazione, con tutte le sue contraddizioni che si porta dietro (e che sono lo specchio della società presente).

Quando Fassino afferma che la nuova sistemazione/riassegnazione della arcate “consentirà a migliaia di giovani e di cittadini di «riappropriarsi» dei Murazzi“, ha del lungoPo Diaz la stessa idea che hanno avuto i “normalizzatori” degli stadi negli ultimi 20 anni: trasformare un luogo eccessivo e non totalmente controllabile in un parco giochi/consumo per famiglie e “onesti lavoratori”.

Non ci piace farci cantori di tutti gli eccessi che  si sono consumati negli ultimi 30 anni ai Murazzi, solo ricordare che quel luogo, nel bene e nel male, è stato un’anomalia in cui si trovavano a convivere, divertendosi o scontrandosi, tutte le classi sociali e le identità dell’ex-città operaia: centri sociali,  dandies, studenti, lavoratori, ragazzi delle periferie, ultras, ubriaconi, giovanissimi, attempati…etc.

Come scriveva qualcuno qualche giorno fa su facebook “Torino ha una strana tendenza a fingersi un’altra, il Quadrilatero Romano per esempio si crede Parigi, San Salvario si crede Kreuzberg a Berlino, i Murazzi non fingevano, erano davvero Torino. E infatti sono stati chiusi, un anno e mezzo fa”. Il problema è appunto questo: chi governa le nostre città oggi ha un disperato bisogno di renderle innocue e soporifere, oppure chiassose ma sempre recuperabili capitalisticamente. Non che i Murazzi non fossero un luogo ad alta concentrazione di consumo/annichilimento… ma qualcosa scappava pur sempre e una “ripulitura” effettiva – come la intendono i nostri governanti – non era stata finora possibile.

Ci auguriamo che l’ampia partecipazione di ieri aiuti a riconquistare il lungoPo come luogo di frontiera. I giovanissimi, ieri presenti in massa alla street parade e al concerto, dimostrano che di luoghi in cui si può uscire, camminare e incontrarsi senza per forza consumare o restare irrigiditi nei propri schemi sociali di provenienza c’è ancora bisogno. Ripetiamo, a scanso di equivoci: ai Murazzi c’è sempre stato di tutto, anche tante brutte cose… ma almeno erano un posto vero, ben diverso dalla movida pre-formattata e in scatola del Quadrilatero e degli altri esperimenti urbanistici in costruzione.

 

InfoAut_Torino

 

Alcune foto qui

Per chi vuole, qui di seguito, un playlist (Murazzi On The Road – Que Viva Murazzi!)

e un pezzo del concerto:

 

                                                         


Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

murazzimurazzidaytorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Aska è di chi arriva. Chiedi del 47

In questo momento più del solito, ma non è un fenomeno specifico di questi giorni, sembra esserci una gara a mettere etichette su Aska e sulle persone che fanno parte di quella proposta organizzativa.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: “difendere l’Askatasuna per non far spegenere la scintilla di ribellione che Torino ha dentro”

“La grandissima manifestazione di risposta allo sgombero è stata la reazione di Torino che si è riversata nelle strade per difendere quella sua radice ribelle che non si vuole che venga cancellata.”

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgombero Askatasuna. Giorgio Rossetto: “Rispondere logorando l’avversario come in Val Susa”

Bisogna accettare i terreni anche quando non si sono scelti, il terreno del conflitto, della lotta, a volte anche dello scontro e l’esercizio della forza da parte dei movimenti

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce il Presidio Permanente per la Tutela e il Rilancio della Sanità Lametina

Negli ultimi anni le criticità del sistema sanitario calabrese – e in particolare dell’area lametina – hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha pieno diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Emergenza sanità in Calabria: serve una reazione decisa e collettiva!

La tragica notizia del cinquantasettenne morto a Lamezia mentre attendeva l’arrivo di un’ambulanza impone una reazione decisa e collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando il popolo si organizza, il sistema vacilla

L’ultimo periodo di lotte ha mostrato che il potere trema solo quando il popolo smette di obbedire.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino città partigiana: Que viva Askatasuna! 

Ripubblichiamo il comunicato uscito dal centro sociale Askatasuna in merito alla giornata di lotta di ieri. Alleghiamo anche un video racconto della giornata.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sgombero di Askatasuna: chi fa i piani e chi fa la storia

Lo sgombero di Askatasuna non può essere trattato come un semplice atto di repressione da parte di un governo di ultradestra.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: uno sgombero contro la città

Negli anni, poi, Askatasunaè diventata, per l’attuale maggioranza politica (a livello locale e nazionale), una vera e propria ossessione

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lo sgombero di Askatasuna riguarda tutti noi

L’azione violenta del governo contro il centro sociale torinese è un attacco a tutte le forme di resistenza sociale e dissenso

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aska non è sola – Solidarietà in tutta Italia contro lo sgombero

Dallo sgombero di questa mattina sono decine i comunicati di solidarietà e prese di posizione di collettivi e realtà in tutta Italia contro l’attacco verso lo storico centro sociale torinese.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: “È solo l’inizio. Per voi.”

Questa mattina è avvenuto lo sgombero di Askatasuna, storico centro sociale torinese attivo da quasi tre decadi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele