Gravissimo infortunio sul lavoro alla Globalcarni di Spilamberto (MO)
Modena (MO), lì 22/04/2016
Un giovane lavoratore Sebastiano Dugo di 19 anni dipendente della cooperativa Alba Service Soc. Coop. addetto alla lavorazione e macellazione carni presso lo stabilimento Globalcarni di Spilamberto (MO), è stato vittima di un grave infortunio sul lavoro. Una giostra piena di prosciutti appesi su lunghi ganci di acciaio, per il carico eccessivo, si è sbilanciata ed è gravata a terra, colpendolo alla schiena. Il giovane lavoratore è rovinato a terra ed è stato infilzato da un gancio sulla parte bassa della schiena. Ferito e sanguinante per la profonda lesione, ha ricevuto i primi soccorsi dai sui colleghi i quali hanno senza mezzi di primo soccorso, di fermare l’emorragia tamponandola con della carta. Solo all’arrivo dei sanitari del 118 in ambulanza, hanno potuto dare un soccorso adeguato, poi trasferendo il giovane lavoratore in ospedale per le cure del caso.
Inutile rappresentare, ancora una volta questi gravi incidenti, non sono casi fortuiti, ma strettamente correlati e proporzionali all’aumento dei carichi e ritmi di lavoro imposti ai lavoratori dai responabili di queste sedicenti cooperative, mediante, minaccia, inganno, abuso di autorità, approfittando sopratutto di una situazione di necessità lavorativa e di ricatto, per le questioni relative al permesso di soggiorno o di licenziamento. Sfruttamento del lavoro e la mancata attuazione di quanto previsto dalle norme di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, sono il binomio che caratterizza questo genere di infortuni. I padroni non investono nella sicurezza del lavoro , nella formazione e informazione dei lavoratori, perchè questo è per loro un costo inaccettabile, ma quando poi succede l’incidente, tutti i responsabili dell’azienda e della cooperativa a minimizzare il fatto accaduto e addossare le colpe alla negligenza e imperizia del lavoratore.
La cooperativa Alba Service Soc. Coop. per abbattere i costi del lavoro, riduce poi il personale impiegato nell’attività lavorativa giornaliera, lasciando alcuni operai a casa e senza stipendio, per poi suddividere il lavoro tra i restanti lavoratori, ed è causa del distress lavorativo che questi lamentano ogni giorno. I lavoratori addetti alla macellazione e lavoratione carni, accusano tutti gravi patologie muscolo scheletriche e infiamazione ai tendini delle mani e delle braccia. Lo stabilimento Globalcarni S.p.A. della famiglia Levoni è sprovvisto di luogo idoneo a infermeria adeguatamente attrezzato, così come sono assenti i responsabili al primo soccorso e all’emergenza per la cooperativa.
La responsabilità dell’infortunio è in capo al datore di lavoro per omissione colposa e violazione delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e per questo ne chiediamo la punizione di legge, fermo restando anche il vincolo di solidarietà tra committente e cooperativa appaltatrice, nei contratti di appalto.
CONTRO LO SFRUTTAMENTO E LA PRECARIETÀ, CONTRO IL NUOVO CAPORALATO DELLE COOPERATIVE
PER LA DIGNITÀ, I DIRITTI E LA SALUTE DEI LAVORATORI
S.I. COBAS
Di seguito un ulteriore comunicato SI Cobas che ragiona sulle stesse questioni in chiave regionale:
Un giovane lavoratore Sebastiano Dugo di 19 anni dipendente della cooperativa Alba Service Soc. Coop. addetto alla lavorazione e macellazione carni presso lo stabilimento Globalcarni di Spilamberto (MO), è stato vittima di un grave infortunio sul lavoro. Una giostra piena di prosciutti appesi su lunghi ganci di acciaio, per il carico eccessivo, si è sbilanciata ed è gravata a terra, colpendolo alla schiena. Il giovane lavoratore è rovinato a terra ed è stato infilzato da un gancio sulla parte bassa della schiena. Ferito e sanguinante per la profonda lesione, ha ricevuto i primi soccorsi dai sui colleghi, i quali hanno senza mezzi di primo soccorso hanno cercato di fermare l’emorragia tamponandola con della carta. Solo all’arrivo dei sanitari del 118 , hanno potuto dare un soccorso adeguato al giovane lavoratore, poi trasferito in ospedale per le cure del caso.
Un altro Infortunio sul lavoro due giorni fa, alla Arcese di Castel Guelfo (Bologna), ditta specializzata in trasporto e logistica, una militante del SI Cobas RITA ADAMO sempre attiva nelle nostre lotte (manifestazioni, picchetti), è rimasta gravemente ferita alle gambe a seguito di un incidente avvenuto mentre stava manovrando un transpallet a motore elettrico. E’ stata soccorsa dai sanitari e trasportata in elicottero all’ospedale Maggiore di Bologna e ricoverata nel reparto di “Ortopedia e Traumatologia” con una prognosi di almeno 50 giorni.
Ancora una volta questi gravi incidenti, non sono casi fortuiti, ma il più delle volte strettamente correlati all’aumento dei carichi e ritmi di lavoro imposti dai responsabili di queste cooperative mediante inganno, abuso di autorità e approfittando sopratutto di una situazione di necessità lavorativa e di ricatto, per le questioni relative al permesso di soggiorno o di minaccia di licenziamento.
L’alto Sfruttamento del lavoro e la mancata attuazione di quanto previsto dalle norme di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, sono il binomio che caratterizza questo genere di infortuni. I padroni non investono nella sicurezza del lavoro e nella formazione e informazione dei lavoratori, perchè questo è per loro un costo in più, ma quando poi succede l’incidente tutti i responsabili dell’azienda e della cooperativa corrono a minimizzare i fatti accaduti e ad addossare le colpe alla negligenza e imperizia del lavoratore.
Le cooperative per abbattere i costi del lavoro, riducono poi il personale impiegato nell’attività lavorativa giornaliera (oppure lasciando alcuni operai a casa senza stipendio come il caso della cooperative ALBA- macellazione carni), per poi suddividere il lavoro tra i restanti lavoratori, questo genera un alto aumento dello stress che questi lamentano ogni giorno. I lavoratori del settore del facchinaggio o della disossazione delle carni accusano tutti gravi patologie muscolari scheletriche ed infiammatorie ai tendini delle mani e delle braccia.
Quasi tutti i magazzini sono sprovvisti di un luogo idoneo ad infermeria e adeguatamente attrezzato, così come sono assenti i responsabili del primo soccorso e all’emergenza.
La responsabilità dell’infortunio è in capo al datore di lavoro per omissione colposa e violazione delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ per questo che ne chiediamo inascoltati la punizione di legge, fermo restando anche il vincolo di solidarietà tra committente e cooperativa appaltatrice, nei contratti di appalto.
Tramite scioperi nazionali, il SI Cobas cerca di estendere gli aspetti migliorativi già conquistati in TNT, BRT, GLS, SDA ed in particolare dell’ integrazione a carico delle cooperative della parte economica per pagare al 100% malattia ed infortunio. Per salvaguardare la salute chiediamo di far entrare in azienda medici di fiducia competenti ed eleggere RLS aziendali (per riscontrare se vi sono effettive condizione di sicurezza, comprendere le cause che usurano i lavoratori per imporre misure adeguate per preservare la salute).
Il SI Cobas, in sede Fedit, ha ottenuto che nelle quattro aziende sopra citate siano attivate delle assicurazioni a loro carico, perchè nella misura che l’invalidità del lavoratore non permetta più il suo impiego in azienda garantisca al lavoratore e alla sua famiglia un reddito dignitoso per vivere.
S.I. COBAS NAZIONALE
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