Il 22 Marzo, sciopero nazionale della logistica.
A fronte di una situazione che nel mondo della logistica vede lo sfruttamento della forza lavoro come principale motore della produzione (in crescita nonostante la crisi) solo le lotte che si sono prodotte in quest’ultimo periodo hanno potuto concretamente migliorare le penose condizioni di lavoro.
Ed è nel timore di nuove conquiste operaie, per la paura di veder erosi i propri profitti che il rinnovo del ccnl diventa per i padroni momento cruciale in cui cercare di cancellare e far retrocedere le conquiste sinora ottenute a livello territoriale.
Lo sciopero del 22 marzo intende opporsi in maniera netta a questa prospettiva per avanzarne una in cui sia il punto di vista dei lavoratori a dover incidere principalmente sulla costruzione delle loro condizioni di lavoro.
Un ritrovato protagonismo operaio, una soggettività (perlopiù migrante) che sta ricostituendosi nella piena consapevolezza di trovarsi in una condizione di lavoro e di vita che lo sviluppo produttivo (del capitale) non migliorerà.
Forti della propria determinazione, forti di un’organizzazzione che va costruendosi sempre di più i facchini di tutta Italia, con l’appoggio dei loro sindacati Si.Cobas e Adl Cobas e dei solidali antagonisti bloccheranno il flusso delle merci su tutto il territorio nazionale.
In seguito alle riuscite assemblee del 3 marzo che hanno visto attivamente coinvolti più di mille lavoratori è stata proclamato lo stato di agitazione in tutto il territorio e demandati i passaggi organizzativi di costruzione dello sciopero ad un comitato organizzativo dello sciopero.
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