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Il lato fascista della giunta comunale di Sassuolo

Sassuolo è la capitale d’Italia  della lavorazione ceramica (piastrelle) e ha vissuto negli ultimi vent’anni un alto tasso di migranti che sono andati a vivere in città richiamati dalle sirene del lavoro; questo, con l’avvento sempre più forte della lega e una sinistra sempre più debole, ha fatto si che l’odio e il razzismi in città aumentasse insieme a numerosi episodi d’intolleranza verso la gente migrante.

 

Già dalla giunta precedente del pd, abbiamo assistito a sgomberi di case abitate da migranti lavoratori ritenuti degradanti per la città ma l’apice è raggiunto nei giorni nostri con la nuova giunta Caselli, affiancato da Menani, sceriffo di Sassuolo, nonche il lato più fascista della giunta; difatti questa giunta non guarda in faccia a nessuno pur, a sentire loro, di ripulire la città e riconsegnarla  alla  cittadinanza di Sassuolo, attraverso sgomberi di case di migranti, attraverso lo sgombero di uno dei centri sociali storici della provincia di Modena, il fassbinder, e la non concessione dei permessi di costruzione della moschea, costringendo molti migranti di religione mussulmana a pregare in piazzali esterni su cigli stradali.

 

Accanto a tutto questo, non manca il sostegno ad associazioni di stampo neofascista e a iniziative dello stesso calibro come quella di questi  giorni che nella serata di sabato 29 gennaio, vedrà esibirsi in un locale di Sassuolo una nota formazione di stampo neo fascista.

 

Da subito il comune aveva patrocinato l’iniziativa, concedendo la sala intitolata al cantautore sassolese “Pier Angelo Bertoli”, ma dopo la mobilitazione della famiglia del cantautore, della sinistra sassolese e di altre realtà antifasciste, lo stesso comune ha dovuto far marcia indietro togliendo il patrocinio e la disponibilità della sala, facendo spostare l’iniziativa in una discoteca privata della zona.

 

E’ chiaro, per concludere, dove vuole mirare questa amministrazione, che nascondendosi dietro la parola democrazia, trama sporche linee di stampo neo fascista, razziste e xenofobe, aumentando sempre di più lo scontro sociale in città e usando la città stessa come laboratorio per la destra modenese, che da anni, spera di far crollare la “rossa provincia di Modena”.

 

Quello di cui siamo certi, che a difesa dei valori della resistenza, della lotta partigiana e dell’antifascismo troveranno sempre una forte contrapposizione da parte di quelle forze che fanno dell’antifascismo un pratica militante.

 

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