InfoAut
Immagine di copertina per il post

In mille a Catania contro Renzi: cariche della polizia

La manifestazione “Cacciamo Renzi e tutta la cricca” è partita intorno alle 17. Presenti giovani, lavoratori, precari, insegnanti, collettivi e movimenti di lotta territoriali quali i NoMuos. Più di mille persone hanno attraversato le vie del centro catanese con la volontà di rovinare la festa ad un Partito Democratico che ha mosso tutti i suoi “big” in queste settimane senza però evitare contestazioni e brutte figure. Dai dati sull’affluenza flop fino alle proteste organizzate dai lavoratori della scuola non sono state infatti settimane semplici per il partito di Renzi, Crocetta e il sindaco catanese Bianco. Difficoltà che il premier-segretario ha fatto di tutto per evitare nel giorno della sua apparizione. Dalla sospensione della partita domenicale di calcio fino al disperato tentativo di anticipare di un’ora e mezza il suo discorso di chiusura per evitare la contemporaneità con la contestazione che stava per partire in centro città.

Nonostante questi disperati tentativi e una città totalmente blindata da un enorme numero di forze dell’ordine, il corteo ha espresso una forte determinazione a cui sono state contrapposte pesanti cariche della polizia sui manifestanti culminate nella traduzione in questura di due giovani poi prontamente rilasciati grazie alla pressione esercitata dalla piazza.

Le strategie non hanno però funzionato e così il Pd ha dovuto fare i conti con l’ennesima dimostrazione di rabbia e opposizione alle sue politiche. In apertura di una stagione che si preannuncia cruciale e complicata per la stabilità degli equilibri istituzionali e politici, verso un referendum che sta trasformandosi in una trappola per lo stessi Renzi, oggi da Catania arriva un segnale forte e chiaro: da nord a sud Renzi non è il benvenuto; lui e la sua cricca vanno immediatamente cacciati!

 

Di seguito il comunicato degli organizzatori e, a seguire, dei centri sociali palermitani:

 

STANCHI DI SUBIRE

– Comunicato sulla giornata di ieri –

‘Chi semina vento raccoglie tempesta’, dice un saggio detto popolare.
Ed è tempesta che Renzi e il suo governo raccolgono al loro passaggio, ed è tempesta e una cattiva accoglienza che hanno trovato a Catania, durante tutta la festa dell’ Unità e nella giornata dell’11 settembre.
Dopo le varie contestazioni precedenti, ieri, più di mille persone sono scese in piazza nonostante il mal tempo, determinate ad arrivare sino alla Villa Bellini in cui si teneva il comizio del premier.
Il corteo determinato da piazza Iolanda ha raggiunto e forzato la zona rossa.
Dopo le cariche i manifestanti si sono riversati nuovamente per le strade continuando la contestazione ed inveendo contro l’intervento delle forze dell’ordine.
A fine serata il legal team ed un presidio sotto la questura hanno chiesto ed ottenuto la liberazione dei due fermati.

La città di Catania ha visto una trasformazione mistica serpeggiare per le proprie strade, da un lato aiuole tagliate, villa Bellini tirata a lucido, dall’altro militarizzazione alle stelle: chi è stato così ingenuo, o presuntuoso, da pensare che questa città avrebbe assistito inerme a un altro scempio e un altro insulto alla propria dignità, ha pensato male.

La manifestazione di ieri, 11 settembre, è stata la dimostrazione che il limite è stato superato: governi ladri e politicanti scaltri se ne sono visti tanti, troppi.
La determinazione del corteo regionale che ha attraversato questa città è simbolo di un’esplosione di rabbia collettiva, di un’esigenza reale di difendere la propria dignità.
E come aveva già annunciato la figura del Pupo Siciliano, difensore della nostra terra, l ‘equilibrio è già stato rotto da tempo da chi, senza remore né limiti, ha distrutto presente e futuro di intere generazioni, ha negato diritti fondamentali, ha asfaltato quel poco che ci era rimasto.
Stanchi di subire, la Festa di Matteo Renzi è stata tutt’altro che rose e fiori, a Catania, come pochi giorni fa a Lecce, come in tante altre città non è e non sarà benvenuto.
Chi lucra e specula sulle vite altrui, seduto su una poltrona di governo, non si merita nessuna festa, non si merita nessuna buona accoglienza.

A tutti quelli che hanno criticato i sanzionamenti alla sede del PD, i fischi sotto il palco, i presidi, i volantinaggi e l’espressione di rabbia della piazza di ieri vogliamo dire che l’unica violenza che abbiamo visto è stata quella del PD: militarizzazione ed occupazione del centro di Catania contro il volere della città.
E per festeggiare cosa?
Buona scuola, piano casa, job’s act che hanno macellato le fasce deboli, annullato ogni sorta di tutela sociale, tagliando il paese a metà: ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri.

Per questo diciamo che tutti eravamo lì per cacciare Renzi, tutti eravamo quei precari, studenti, disoccupati agguerriti, tutti eravamo gli uomini, le donne, vecchi e bambini che in quella piazza hanno espresso dissenso ognuno secondo le proprie pratiche e possibilità.

Si è creato fermento e rivalsa a Catania ed in Sicilia attorno all’opposizione a Renzi, alla sua campagna per il referendum spacciata per festa, per questo l’unico modo di dare corpo alle mille espressioni, spontanee ed organizzate, che si sono viste in queste settimane,è rilanciare ad una prossima tappa che porti avanti l’opposizione al governo Renzi e alla sua campagna per il Si al referendum.

Cacciamo Renzi e tutta la cricca

 

IN ALTO I TONI CONTRO IL GOVERNO RENZI

Per loro oggi è stata la fine della festa, per la lotta è solo l’inizio.

Oggi da Catania un messaggio forte e chiaro giunge al governo Renzi: chi finora è stato individuato come soggetto a cui far pagare i costi della crisi, non è più disposto a subire le passerelle e i soprusi di un partito che lo sta impoverendo e derubando.

La favola del governo Renzi  innovatore e rottamatore pare non avere più presa. Il JobsAact, il Piano Casa, la Buona Scuola, lo Sblocca Italia -giusto per fare alcuni esempi-  non riescono ad ottenere quel consenso sociale di cui lo stesso Renzi si faceva promotore per mantenere una stabilità volta a portare avanti delle politiche d’austerity in linea con quelle dei precedenti governi.

In una fase in cui sempre più chiara appare l’incapacità/impossibilità per una reale uscita dalla crisi, la festa de L’unità si mostra in tutta il suo carico di ipocrisia e retorica. L’Europa sprofonda sotto i diktat di banche, finanza e poteri forti. Il “rilancio” di cui Renzi ci parla da anni altro non è che un’operazione mediatica volta a garantire i guadagni dei padroni e a tentare di mantenere una stabilità che si poggia su false illusioni. Nessuna “crescita” si intravede all’orizzonte: le condizioni di vita della stragrande maggioranza delle persone peggiorano sempre più a fronte di continui richiami alla “speranza” e ai “giusti sacrifici”. I dati parlano chiaro,è sufficiente guardare quelli recenti sullo stato del mercato del lavoro e degli effetti del cosiddetto JobsAct: crollo delle assunzioni, aumento continuo di disoccupazione e precarietà. Ma l’arroganza della squadra targata Renzi oggi al potere si misura proprio nella spregiudicatezza di una comunicazione senza ritegno, capace di nascondere tanto i disastri da essi compiuti quanto la sfiducia generale e trasversale che accompagna l’operato di una lobby che si fa chiamare “governo”.

Un governo che non ha esitato, negli ultimi mesi, a tentare di giocare partite importanti al Sud e in Sicilia, individuando una terra da anni martoriata e usurpata dai governatori di tutti i colori politici ma sempre utile quando si tratta di fare campagna elettorale. Dal recente piano per il Sud siglato tra Renzi e i sindaci di Palermo e Catania, Orlando e Bianco, all’indizione della festa de l’Unità nazionale proprio a Catania, briciole, passerelle e contentini sono i miseri strumenti di Renzi per placare gli animi di una Sicilia che subisce fino al midollo il peso delle sue politiche. Gli studenti stanchi di un sistema scolastico sempre più adeguato al mondo del lavoro-sfruttamento, una generazione di giovani disoccupati costretti a cercare fortuna altrove, insegnanti obbligati a lasciare le proprie famiglie per assegnazioni di cattedre troppo lontane da casa e movimenti territoriali forieri di una lotta contro il modello di sviluppo scellerato che vogliono imporci: questa composizione si è ritrovata in piazza.

Oggi, da questo Sud, si ingrana la marcia dell’opposizione e dell’incompatibilità con queste politiche, con i loro rappresentanti. Non possiamo che guardare a questa giornata come a un trampolino di lancio che apre le porte ad un autunno che per il Premier è caldo già prima di cominciare; si tratta infatti della stagione del referendum costituzionale, sul quale, nonostante le ultime smentite, si gioca una grossa fetta del progetto politico del Pd e della credibilità di Renzi, e si aprono spazi interessanti di lotta e contraddizione su cui fare leva. I movimenti sono pronti a giocarsi fino in fondo la partita. Non per difendere un comma o un articolo della carta costituzionale, ormai svuotata da ogni seppur apparente ruolo di garante dei diritti sociali. Ma la giusta strada è intrapresa e parla di un No sociale e dal basso a questo governo, al Partito democratico, alle politiche d’austerity che ci stanno affamando. E presto toccherà alla piazze studentesche battere un altro colpo alla credibilità del premier fiorentino. Il 7 ottobre comincerà anche questo ricco percorso.

Nei prossimi mesi servirà completare e massificare questo processo di disvelamento della miseria renziana cui siamo da troppo tempo sottoposti. Non attraverso scorciatoie politiche che indichino in qualche nuovo “eroe” della sinistra benpensante o in qualche vecchia ricetta “democraticista” la possibilità del cambiamento sociale. I nostri luoghi sono le piazze, e dalle piazze dell’antagonismo e del conflitto si dovrà ripartire per affondare il colpo contro Renzi e il suo governo.  Per questo, oggi, siamo contenti del messaggio giuntoci dalla Catania e dalla Sicilia che lottano. L’autunno è iniziato, e Renzi ora lo sa.

Centro Sociale ExKarcere

Centro Sociale Anomalia Borgo Vecchio

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A pugno chiuso. Ciao Marco!

La scorsa notte ci ha lasciato dopo tante battaglie il nostro compagno Marco, per tutti e tutte Marco Dread.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Emilio, vogliamo ancora tutto

Questa mattina se ne è andato Emilio Quadrelli, dopo una lunga malattia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Elezioni USA: che paese arriva al voto del 5 novembre 2024? Intervista all’americanista Ferruccio Gambino

Usa: martedì 5 novembre 2024 il voto per le presidenziali. Ultimi fuochi di campagna elettorale, con i sondaggi danno la Harris avanti nel voto popolare su scala federale, con il 48,1% contro il 46,7% di Trump.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

NUDM: è morta un’altra studente, non ne possiamo più

Sabato 23 novembre saremo a Roma anche perché desideriamo e pretendiamo una scuola diversa. da NUDM Torino E’ morta un’altra studente, non ne possiamo più. Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.Lo stesso giorno, Sara è stata uccisa […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Meisino: lasciamo parlare le immagini

Per questa volta al Meisino non si è arrivati all’esondazione del Po, ma ci è mancato poco, e il trend climatico che le amministrazioni non fanno nulla per contrastare (anzi, che colpevolmente favoriscono, con le loro devastazioni della vegetazione spacciate per riqualificazioni) garantisce alluvioni sempre più frequenti nel prossimo futuro.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Data boomer(ang) – sul caso dossieraggi

Equalize Srl, un’agenzia di sicurezza e investigazioni con sede a Milano, è accusata di accesso illecito a banche dati riservate del Ministero dell’Interno italiano e di altri enti di massima importanza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prof Chambers: “Israele vuole la pulizia etnica. I genocidi del colonialismo occidentale”

Il sionismo persegue la pulizia etnica con una politica colonialista e anche sui temi del genocidio, dell’unicità della Shoah, bisogna permettere che altre voci possano partecipare, senza far dominare il discorso dal punto di vista unico, egemonico e occidentale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ennesima alluvione a Lamezia: a quando la messa in sicurezza del territorio?

Passano gli anni – per l’esattezza il 4 ottobre ne sono passati sei – eppure lo scenario al quale abbiamo assistito è praticamente uguale, forse persino peggio, se non fosse per la fortuna di non piangere ancora vittime.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Difendere i territori, riappropriarsi del potere decisionale, immaginare un’altra gestione del “verde”: una sfida cittadina e non solo

Si conclude il Festival (r)Esistenze Verdi promosso dal Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio di Torino. Vorremmo restituire e condividere alcuni spunti emersi nei dibattiti, come prospettiva per una sfida cittadina e in generale collettiva.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: attacco ad Ankara, bombardamenti turchi, colloqui con Ocalan

Giovedì, dopo la notizia di un riuscito attacco della guerriglia (rivendicato venerdì mattina) curda del PKK contro la principale industria di ingegneria bellica turca ad Ankara, l’aviazione di Erdogan ha scatenato sanguinosi raid aerei sulla Siria del Nord e sul nord dell’Iraq, dove il PKK sta infliggendo dure perdite all’esercito turco.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La violenza dell’argine

Pubblichiamo in questa sezione la Seconda puntata della Terza Stagione di Radura – un viaggio nei conflitti dell’hinterland italiano, perché viene approfondito il tema dell’acqua, dei fiumi e degli argini e soprattutto la tendenza che si individua lungo tutto l’arco alpino di artificializzazione dei bacini idrici.