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La polizia impedisce a compagn* di Padova di partecipare al corteo #cèchidiceNO

Nel nostro piccolo, proviamo a fare un po’ di Informazione rispetto ai fatti di ieri. Dalle 11.40 al casello di Roma il pullman da Padova – come molti altri – è stato fermato per controlli da parte di numerosi poliziotti, digos e carabinieri intenzionati ad ispezionare persino i panini, spintonando subito chi ha cercato verbalmente di evitare questa provocazione… la prima di una lunga serie.

Non sono mai stati trovati picconi, lanciarazzi, fionde e spranghe (come sostenuto fantasiosamente da diversi media) mentre un k-way è stato spacciato per “materiale da travisamento” e una bottiglietta di plastica contenente Malox è diventata un potenziale esplosivo (?!). Sono state sottratte 7/8 bandiere, sufficienti a portarci in questura. Lì le procedure sono durate circa 8 ore, tra mille provocazioni: dal divieto per le prime ore di andare in bagno, all’impossibilità di prendere cibo dal pullman, dalle perquisioni corporali fatte solo ad alcuni a discrezione degli agenti, fino alla chicca di non permetterci di leggere il verbale di denuncia se non l’avessimo precedentemenmte firmato sulla “fiducia”.

Mentre restavamo in piedi in due stanze chiuse piene di vomito, sangue e spazzatura. Nel frattempo, fino a sera, decine e decine di agenti di polizia e digos con relative camionette, jeep e macchine hanno stazionato divertiti all’interno e all’esterno della Questura per il “controllo” di 22 compagn@. La Digos di Padova era già presente (e sorridente) sul posto, a testimonianza di come questo teatrino fosse già pianificato a tavolino per trovare “il capro espiatorio” su cui scrivere qualche riga di fango gratuito. Da ciò che poi ci è stato permesso di leggere sappiamo che il pericoloso materiale sequestrato è rappresentato da: un cappello di pile nero, un rotolo di scoc, dei soldi e un pacchetto di salsicce!! Le provocazioni continuano, ma non saranno queste a fermare la lotta.

La partecipazione al corteo ci è stata impedita e abbiamo senz’altro perso molto tempo, ma la manifestazione di ieri non è un fine, ma una delle tante tappe in cui continueremo a portare il nostro #NO a tutte le politiche di lacrime e sangue del governo Renzi. Non potete fermare il vento, gli fate solo perdere tempo.

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