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La zona rossa della politica: riflessioni e reazioni post 14 dicembre a Modena

Il 14 dicembre a Modena verrà ricordato come una giornata storica per le lotte cittadine studentesche e di movimento, una giornata dove gli studenti, i lavoratori e i precari, sono scesi in piazza all’interno del corteo lanciato da StudAut (studenti autorganizzati) in protesta contro la riforma Gelmini e il Governo Berlusconi. 

Questo corteo ha dato un forte segnale alle istituzioni cittadine e alla forza pubblica, rompendo un cordone a difesa del piazzale della stazione dei treni e bloccando con più di 1000 persone la città di Modena.

In quelli scontri, per le strade, c’erano soggetti che hanno preso autocoscienza di quello che la politica cittadina e nazionale gli sta togliendo giorno dopo giorno, legge dopo legge riforma dopo riforma, e in piena autonomia, hanno deciso di portare rabbia, voglia di lottare, di riprendersi in mano le loro vite e il loro futuro.

Le istituzioni politiche e sindacali della città non hanno saputo cogliere il grido di rabbia ed esasperazione di una generazione che vede quotidianamente sottrarsi il futuro dalle proprie mani. Tutti, da destra a sinistra, con la sola esclusione di Rifondazione, hanno condannato quella manifestazione. Ma la cosa che ha stupito (ma non troppo) è stata la condanna della Cgil .Condanna rivolta agli stessi soggetti che il 16 ottobre erano al fianco della Fiom al corteo a Roma, e  che dopo il 16 a gran voce chiesero lo sciopero generale. Il movimento studentesco ha raccolto l’appello lanciato dalla fiom, ha generalizzato la richiesta di sciopero generale, e attraverso i contenuti, e le pratiche, che hanno dominato la scena politica degli ultimi 2 mesi, ha saputo far barcollare e temere il governo Berlusconi, a differenza della Cgil, che sulla carta si pone come unico baluardo a difesa dei diritti dei più deboli.

Forse nella tranquilla cittadina di Modena non piace che soggetti come gli studenti medi, si autorganizzano senza bisogno di essere sotto una bandiera o un simbolo e che questi riescano a muovere masse, riescano a occupare scuole e a mettere in crisi gli apparati istituzionali modenesi. Non è un caso che le stesse istituzioni modenesi, con l’aiuto della forza pubblica cittadina tentino di stroncare questo movimento. Questo tentativo sta trovando una forte resistenza da parte degli stessi studenti pronti a contrattaccare e a ribadire che le lotte non finiscono con l’approvazione della riforma ma che continueranno fino a quando non si saranno ripresi in mano il proprio futuro, fino alla vittoria. 

Nonostante intimidazioni e minacce poliziesche culminate con la perquisizione delle case di alcuni compagni dello Spazio Antagonista Occupato Guernica, usato come capro espiatorio e attaccato, bipartisan, da centro destra e centro sinistra, il movimento si è rafforzato, ha preso coscienza delle proprie potenzialità.

A creare dissapori all’interno della parte più movimentista dalla Cgil cittadina, è stato il comunicato della Cgil di Modena, che esprime una dura condanna della manifestazione del 14, una manifestazione che andava a sovrapporsi alla loro, e che attraverso pratiche, contenuti e numeri, l’ha fatta mettere in secondo piano.

A seguito di ciò, una decina di componenti dei diversi direttivi Cgil locali e regionali, ma anche di categorie,  hanno preso posizione attraverso una lettera contro quel comunicato: questo dimostra, come la radicalità della piazza del 14 non sia trascurabile, e come effettivamente gli studenti, oggi, in Italia e a Modena, abbiano un ruolo protagonista nelle lotte, e aggreghino intorno a loro altri settori della società, lavoratori in primis.

_________

Riportiamo qui sotto il link del comunicato della Cgil di Modena e la lettera aperta dei componenti dei direttivi Cgil: http://www.cgilmodena.it/ancora-una-protesta-martedi-14-dicembre-del-mondo-della-scuola-e-dell%e2%80%99universita-contro-i-tagli-all%e2%80%99istruzione-pubblica.html

Lettera Aperta alla Segreteria della Cgil di Modena

Cari compagni,

abbiamo letto con un certo stupore e dissenso il comunicato stampa della segreteria della CGIL di Modena circa la giornata di lotta degli studenti del 14/12 a Modena dal titolo “PROTESTA SCUOLA UNIVERSITÀ14 DICEMBRE: UN MOVIMENTO CONVINTO E PACIFICO, TURBATO DA GRAVI EIRRESPONSABILI ATTEGGIAMENTI DI FRANGE MINORITARIE”.

Vorremmo pertanto, come dirigenti, delegati e militanti della CGIL di Modena esprimere le seguenti valutazioni in merito:

la prima cosa che un comunicato del genere lascia trapelare è che la Cgil prende le distanze da forme di lotta come quella di occupare strade e binari. Il tentativo di occupare i binari, rientra in una pratica di lotta che da due mesi gli studenti di tutta Italia portano avanti, insieme all´occupazione dei monumenti e altre forme di visibilità. E´ un metodo di lotta che può non piacere, ma perchè solo a Modena dovrebbe essere etichettata addirittura come una iniziativa “violenta e intimidatoria”?? Tra l´altro, i lavoratori iscritti alla CGIL praticano da sempre questa forma di lotta, in mille vertenze per la difesa del lavoro o la conquista del contratto. Siamo forse tutti”irresponsabili”? Perchè non si dice nulla invece sulla violenza totalmente gratuita usata dalla polizia in tale frangente? Martedì, a parte qualche manganellata isterica ed inaccettabile, non è successo davvero niente di grave!

L´assemblea tenutasi il giorno13/12 (citata nel comunicato) ha visto la proposta della segreteria della CGIL, per provare a tenere insieme settori diversi di movimento, finire in netta minoranza tra gli studenti presenti. Perciò, il giorno successivo, la stragrande maggioranza degli studenti, non per un fraintendimento ma perchè così aveva deciso il coordinamento degli studenti medi, ha preferito andare al corteo”autorganizzato” evidentemente ritenuto, piaccia o no, più attrattivo e convincente.

Evocare il Brigatismo degli anni70 quasi a voler dire che chi occupa i binari di una stazione è un terrorista, è davvero una considerazione da irresponsabili! Anziché correre dietro alle dichiarazioni degli sceriffi di turno, siano essi di centro-destra o di centro-sinistra, la CGIL dovrebbe interrogarsi sul perchè la stragrande maggioranza degli studenti ha optato per quella forma di manifestazione e su qual è il grado di esasperazione che c’è all’interno della società a causa delle vessazioni che quotidianamente le classi subalterne stanno subendo.

Appare chiaro che la radicalità di questo movimento è quella di chi non vuole limitarsi a “esprimere civilmente il proprio dissenso” ma si è stancato e vuole provare concretamente a fermare i processi in atto. Da questo punto di vista gli studenti hanno da insegnare, visto che il nostro sindacato non riesce ancora a proclamare lo sciopero generale, nonostante l´attacco continuo e quotidiano che i lavoratori stanno subendo.

Come delegati e attivisti che hanno aderito all’area Programmatica “LA CGIL CHE VOGLIAMO” continueremo a fare quello che una forza sindacale dovrebbe fare: provare ad unire il movimento, senza “fare la lezione” e senza stilare liste di “buoni” e “cattivi”. Crediamo certamente che rafforzare e far progredire la lotta significhi anche sconfiggere quegli atteggiamenti settari e di “studentismo” che subordinano l´importanza cruciale dell´unità studenti-lavoratori ad atteggiamenti autoreferenziali, ma lo si deve fare politicamente, nel dibattito e non con atti burocratici.

Circa l’operato della segreteria della CGIL di Modena, ci sentiamo di esprimere forti criticità. L’asprezza della crisi, spingerebbe all’assunzione di un ruolo guida – soprattutto i settori chiave come la Formazione – che il nostro sindacato (in Italia come sul territorio) non manifesta.

Questa segreteria è nata con un’impostazione “unitaria e plurale” ma i segni di tale pluralità e rinnovamento, non riusciamo a coglierli. Ci sembra prevalente un continuismo, rispetto ad altre stagioni, di cui il documento sui fatti del 14 dicembre è chiara espressione. La CGIL di Modena non deve in alcun modo sterilizzare il conflitto e i movimenti, quanto piuttosto porsi al loro fianco, con la sua autonomia e autorevolezza. Del resto, la conflittualità di questa “generazione negata”, nei prossimi anni non potrà che accentuarsi e radicalizzarsi: senza lavoro, senza welfare, senza tutele, senza rappresentanza, senza futuro, centinaia i migliaia di giovani e giovanissimi reagiranno con rabbia alla loro esclusione sociale. La Cgil sceglierà di lasciarli soli? E i gruppi dirigenti del nostro sindacato non sentono alcuna responsabilità storica verso questa deriva sociale e generazionale?

Le manganellate, le denunce, e adesso persino le perquisizioni contro alcuni attivisti sociali, sono il segno di un clima sociale che si deteriora. La CGIL deve opporsi con forza a questo clima mefitico di repressione che i giornali padronali alimentano con forza. Nelle scorse settimane era toccato ai lavoratori migranti del Windsor subire una operazione di polizia stile rastrellamento israeliano, denunciata da pochi (spiace dirlo: nel silenzio anche della CGIL).

Tira decisamente una brutta aria, anche in questa città. La CGIL dica una parola di chiarezza: con chi stiamo e contro chi.

Su queste e altre questioni, chiediamo un incontro chiarificatore con il segretario della CGIL di Modena.

Firmato

Paolo Brini, Diana Terzi, Francesco Santoro, Antonella Minelli, Silvano Merighi, Antonino Grimaldi (Componenti Direttivo Cgil Modena)
Massimo Valentini (Direttivo Regionale Cgil Emilia Romagna)
Giovanni Iozzoli, Beppe Faillace, Giuseppe Violante, Matteo Parlati, Elvis Fischetti, William Natali, Silva Benedetti, Piero Ficiarà, Roberto Malverti (Componenti Direttivo Fiom Modena)
Denis Bruni (Componente Direttivo Spi Modena)
Massimo Albinelli, Laura Schenetti (Componente Direttivo Filctem Modena)
Claudio Po’, Mirko Martinelli (Componenti Direttivo Filcams Modena)


Ha fatto seguito alla lettera aperta dei componenti del direttivo una seconda lettera di diversi delegati della  Cgil di Modena per ribadire il sostegno alle lotte studentesche e cominciare a cercare quell’ unità tra lavoratori e studenti necessaria per portare l’attacco a chi tenta di reprimere il futuro a studenti e lavoratori.

Riportiamo qui sotto la lettera dei delegati:

APPELLO DEI DELEGATI SINDACALI MODENESI A SOSTEGNO DELLE LOTTE STUDENTESCHE E PER L’UNITA’ STUDENTI LAVORATORI

Come delegati sindacali, iscritti e attivisti della CGIL, esprimiamo piena vicinanza alle lotte fiorite nel mondo della scuola e dell’Università, nelle quali studenti, docenti e ricercatori, uniti, rimettono al centro dell’agenda politica e sociale l’importanza della Conoscenza e della Formazione.

Siamo con quelle lotte e favoriamo in ogni modo l’unità tra il movimento degli studenti e quello dei lavoratori, in cui il precariato intellettuale diffuso, rappresenta un forte elemento di saldatura. Le piazze romane del 16 ottobre , del 27 novembre e del 14 dicembre, hanno ben rappresentato tutto ciò, unendo settori e generazioni differenti, nella richiesta di giustizia e cambiamento.

Chi lotta contro il degrado e la dismissione della scuola pubblica, ha gli stessi obiettivi di chi, come noi, ogni giorno, nelle aziende, lotta per affermare il diritto alla contrattazione collettiva, alle tutele, al rafforzamento dei salari e dei diritti. Le lotte di Pomigliano e Melfi, e quelle degli studenti e dei ricercatori, sono la stessa cosa e sollecitano un fronte comune di conflitto e di programma

Rifiutiamo qualsiasi logica di divisione tra “buoni” e “cattivi” all’interno del movimento. La rabbia dei giovani è legittima. Il movimento è unitario e deve scegliere le sue pratiche e i suoi percorsi. Noi saremo vicino agli studenti,soprattutto nello sforzo di aprire le loro lotte alle ragioni del movimento operaio e sindacale, a Modena come ovunque.

I massacratori bi-partisan di una intera generazione – dalla legge Treu al Collegato Lavoro – non hanno nessun titolo per minacciare o praticare la repressione contro questo movimento. Ne’ i manganelli né il paternalismo, potranno fermare la rivolta di una generazione precaria.

Stiamo partecipando alle iniziative di lotta dei movimenti studenteschi e invitiamo gli studenti e i ricercatori ad arricchire con la loro presenza i nostri presidi, i nostri scioperi, i nostri cortei.

Oggi, più che mai, lo slogan studenti e operai uniti nella lotta, si carica di significati modernissimi e attuali, contro il furto di diritti e di futuro a cui un Governo in agonia vuole sottoporci.

Se è vero che Marchionne e Gelmini esprimono la stessa logica, allora è sicuro che susciteranno nel paese la medesima risposta.

Modena 15/12/10

Giovanni Iozzoli – Rsu Fiom Cgil PFB
Paolo Brini – Comitato Centrale Fiom Cgil
Matteo Parlati Rsu Fiom Cgil FERRARI
Francesco Santoro – RSU Fiom Cgil TERIM
Beppe Violante – Rsu Fiom Cgil MASERATI
Elvisi Fischetti – Rsu Fiom Ferrari
Massimo Valentini – Rsu Flai Civ
Antonino Grimaldi – Rsu Flai Inalca
Ventrella Paolo – Rsu Fiom Cgil FERRARI
Daniele Manzini – Rsu Fiom Cgil FERRARI
Di Bernardo Giuseppe – Rsu Fiom Cgil STILMA ACCIAI
Denis Bruni – Direttivo Prov. SPI CGIL
Claudio Po – Rsu Filcams Cgil Coop Estense
Colletta Giovanni – Rsu Fiom Cgil GSM
Massimo Albinelli – Rsu Filctem Cgil DOM-ASCOT
Goldoni Tiziano – Direttivo Prov.le SPI Cgil
Beppe Failace – Rsu Fiom Cgil Motovario
Maurizio Cocerio – Rsu Fiom Cgil CNH Modena
Remo Di Legge, Prampolini Daniele, Ermanno Panciroli – iscritti CGIL Modena

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