InfoAut
Immagine di copertina per il post

Lettera aperta degli operatori e delle operatrici della bassa soglia di Torino

||||

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta degli operatori e delle operatrici della bassa soglia di Torino che si sono trovat* ad affrontare sul campo la crisi da Covid19 confrontandosi con un’assoluta inadeguatezza da parte delle istituzioni.

Le tempistiche inadeguate.

Il 10 Marzo 2020 vengono rese note al Comune di Torino le prime richieste da parte di operatori e operatrici impegnati nel lavoro e nella gestione delle Case di Ospitalità Notturna comunali:

  • 1) apertura delle strutture h24, a fronte di una riduzione drastica dei posti che permetta il rispetto del distanziamento sociale (come richiesto dal DCPM emanato il 1 Marzo 2020),
  • 2) la ricerca e la messa in funzione di nuovi spazi in cui poter “smistare” le persone in esubero,
  • 3) sostegno sanitario per la gestione del pre-triage all’ingresso delle strutture,
  • 4) dpi adeguati a far fronte allo stato di emergenza sanitaria,
  • 5) non ultima, la ricerca di strutture adeguate dove gli eventuali Covid positivi e relative quarantene vengano gestiti da personale sanitario.
  • L’11 Marzo l’OMS dichiara lo “stato di pandemia” ma niente sembra cambiare all’interno delle strutture.

    Solo il 20 Marzo viene comunicata ufficialmente dagli enti preposti del Comune di Torino una riduzione dei posti (di Sacchi, Tazzoli, Carrera e Ghiacciaie) che si rivela assolutamente insufficiente per il rispetto del distanziamento sociale ma nessuna notizia ufficiale viene data riguardo l’apertura di strutture nuove. Le persone in esubero, infatti, vengono inserite in dormitori già esistenti e già funzionanti a pieno regime – Massaua e Ghedini – scegliendo, di fatto, di aumentarne ulteriormente la capienza.

    Il 24 Marzo ci viene chiesto di aprire 20/24h, obbligando gli ospiti delle strutture a stare in mezzo alla strada per 4 ore ogni giorno (dalle 10 alle 14), nonostante le nostre numerose obiezioni. Come abbiamo più volte sottolineato, un potenziale contagio in un contesto in cui le persone sono costrette a stare in strada per molte ore ogni giorno, si ripercuote inevitabilmente sulla Salute Pubblica, esponendo, di fatto, tutta la popolazione ad un grave pericolo.

    Il 30 Marzo viene reso noto il primo ospite Covid-positivo all’interno del dormitorio di via Reiss Romoli (oltre che nelle strutture di via Ghedini e piazza Massaua), a cui segue non solo il contagio dell’équipe tutta, ma anche il contagio della quasi totalità degli ospiti presenti in struttura, trasformando così il dormitorio in un focolaio Covid a tutti gli effetti.

    La conseguente gestione della “situazione Reiss Romoli” ha dell’inverosimile e vede il servizio Boa e operatori e operatrici di vari servizi e settori occupati a presidiare esternamente la struttura senza avere notizie certe da parte del Comune e dell’Unità di Crisi su quale possa essere il destino delle persone ancora “residenti” che quotidianamente, a scaglioni, vengono portate in ospedale perché sintomatiche e successivamente risulteranno positive al tampone.

    Solo il 23 Aprile 2020, dopo circa 20 giorni, i pochi superstiti vengono allontanati dalla struttura e il dormitorio chiuso, in attesa di nuove disposizioni.

    Solamente il 18 Aprile, dopo 38 giorni dalla dichiarazione dello stato di pandemia, si arriva, finalmente all’apertura h24 di tutte le strutture di accoglienza notturna, ma è ormai troppo tardi. Il 26 Aprile vengono resi noti 4 casi conclamati di Covid-19 all’interno del dormitorio di via Carrera; in aggiunta ad un operatore già risultato positivo vi sono operatori che mostrano sintomi riconducibili al virus in numero destinato inevitabilmente ad aumentare nei prossimi giorni.

    Nel dormitorio di via Ghedini, il 31 Marzo, si è verificato il primo caso positivo, immediatamente ricoverato in ospedale. Tutti gli ospiti entrati in contatto hanno però dovuto attendere fino al 22 Aprile perché venisse fatto loro il tampone e l’attesa è proseguita fino al 26 Aprile per le donne accolte nella medesima struttura. Sono ben 23 giorni di attesa, un tempo veramente infinito.

    I risultati arrivati il 27 Aprile evidenziano la presenza di un’ulteriore persona positiva tra gli uomini che viene quindi subito trasferita presso la nuova struttura di via San Marino. Il fatto che siano passati 5 giorni tra l’esecuzione del tampone e la comunicazione degli esiti ha esposto altri ospiti a possibile contagio, poiché nel frattempo hanno condiviso bagni e spazi comuni. Altri 11 uomini sono stati trasferiti quest’oggi all’ostello Alfieri di Via Pinerolo ma, nel frattempo, in Ghedini rimangono ancora 8 uomini che dovranno attendere un tempo imprecisato prima di essere sottoposti a loro volta al tampone.

    Intanto, operatori sintomatici permangono in casa da quasi un mese in attesa di essere contattati dagli organi competenti per fare il tampone.

    Non è pensabile arrivare ad una nuova “situazione Reiss Romoli” ed è necessario che delle misure vengano messe in atto nell’immediato dalle amministrazioni preposte e non con i tempi che hanno contraddistinto la gestione dell’emergenza fino a questo momento.

    Numerose sono state in questi mesi le lettere e i comunicati da parte di operatori, CUB Sanità, Fio.PSD e altri enti, indirizzate a Comune di Torino, Regione Piemonte ed Unità di Crisi per segnalare la precarietà e l’assoluta inadeguatezza del contesto nel quale ci siamo trovati a lavorare, nonché per rinnovare le richieste già avanzate ad inizio emergenza.

    Nonostante questo, il lassismo che ci ha visti spettatori, non ha ancora avuto fine.

    Le conseguenze della scelta di muoversi con simile leggerezza nella gestione di un’emergenza di tale portata vengono pagate quotidianamente non solo da ospiti, operatori, operatrici e relative famiglie, ma anche dalla società stessa in cui viviamo.

    Chiediamo quindi nuovamente che venga messa in atto al più presto la procedura di screening e somministrazione di tamponi, sia per gli ospiti sia per gli operatori, per avere una fotografia chiara della situazione attuale e per poter attuare, in caso di positività, le necessarie misure di isolamento e cura.

    Questo si dimostra essere prerequisito fondamentale ed imprescindibile per la gestione futura delle strutture di accoglienza notturna, nonché necessità inderogabile per le future assunzioni previste per affrontare l’emergenza operativa. Gli operatori e le operatrici non si rendono più disponibili a lavorare in queste condizioni di totale precarietà e abbandono da parte delle istituzioni.

    Chiediamo inoltre che, dopo (e solo dopo) aver mappato la situazione sanitaria, venga disposta un’ulteriore (drastica) diminuzione dei posti che renda veramente possibile il distanziamento sociale

    Nessuno può e deve essere sacrificabile.

    28 aprile 2020

    Lavoratori del Settore Adulti in Difficoltà di Torino

    Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

    pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

    CORONAVIRUSoperatori socialitorino

    Articoli correlati

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Un appello a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

    E’ uscito un appello firmato a nome di quattordici personalità nell’ambito della sanità e della scienza per tutelare il servizio sanitario nazionale, qui è possibile leggerne il contenuto.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Sgomberi al Quarticciolo. In borgata nessuna persona resta sola.

    Ieri mattina 3 famiglie della borgata sono state sgomberate da ATER e dalla Prefettura di Roma. Una ragazza incinta, una donna sola con due figli, persone in attesa di una casa popolare da decenni. Persone che abitano in quelle case dal 2002. Persone che pagano la colpa di non potersi permettere una casa. Non veniteci […]

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

    Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

    Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

    Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

    Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Giocate, giocate! L’azzardo del Governo

    Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile. 

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Roma: morta a 75 anni Barbara Balzerani

    In carcere e poi fuori la Balzerani ha riletto a lungo la storia – personale e collettiva – degli anni ’70 e ’80, attraverso molti incontri pubblici, prese di posizione e soprattutto con numerosi libri.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

    La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!

    Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune.

    Immagine di copertina per il post
    Antifascismo & Nuove Destre

    Contro fascismo, sessismo, razzismo e guerra. Ora e sempre resistenza! Siamo sempre qua.

    La facciata del centro sociale Askatasuna assume una nuova veste. In un presente senza storia rimettiamo al centro la Storia di ieri per guardare in avanti, in una prospettiva in cui c’è bisogno di tutta la capacità, le forze, le intelligenze di ognuno e ognuna per produrre trasformazioni .

    Immagine di copertina per il post
    Culture

    Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

    La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

    Immagine di copertina per il post
    Formazione

    Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

    Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.

    Immagine di copertina per il post
    Confluenza

    Chi ha paura dei cittadini attivi ?

    In molte città italiane le motoseghe che abbattono alberate al riparo di barriere e di schieramenti di forze dell’ordine stanno producendo anche lacerazioni tra popolazioni e amministratori. A cosa porteranno queste fratture? E quali saranno gli effetti del rifiuto dei tecnici comunali di confrontarsi con gli agronomi che sostengono le istanze dei cittadini?

    Immagine di copertina per il post
    Divise & Potere

    Le ragazze di Torino in sciopero della fame

    Da martedì 6 febbraio al carcere di Torino nella sezione femminile è iniziato un nuovo sciopero della fame.

    Immagine di copertina per il post
    Conflitti Globali

    Torino: contestazione alla RAI, cariche sui manifestanti

    Hanno fatto molto scalpore in questi giorni le parole pronunciate dall’Amministratore Delegato RAI, Roberto Sergio, in sostegno al governo israeliano.

    Immagine di copertina per il post
    Crisi Climatica

    Protesta degli agricoltori a Torino Sud.

    Da lunedì 5 febbraio alle porte di Torino Sud è iniziato uno dei tanti presidi della protesta dei trattori, che in queste ultime settimane ha preso piede in tutto il paese.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Askatasuna: “Così è, ci pare”

    Abbiamo aspettato qualche giorno prima di prendere parola davanti alla delibera sull’Askatasuna emessa dal Comune di Torino. Fatecelo dire, le reazioni scomposte a cui abbiamo assistito ci hanno fatto ridere sotto e sopra i baffi.