InfoAut
Immagine di copertina per il post

Lettera dal carcere delle Vallette di Torino, più di duecento detenute e detenuti chiedono diritti!

||||

Una nuova lettera delle detenute e dei detenuti del carcere delle Vallette di Torino.
Le carceri sono in totale sovraffollamento da ben prima della pandemia e oggi, con tali numeri, è fisicamente impossibile attuare ogni misura di tutela per la salute.
Continuano ad essere le detenute e i detenuti a proporre però diverse soluzioni, già previste per legge, per diminuire drasticamente le percentuali della popolazione detenuta in carcere.
E qui continua a mancare l’attenzione del Governo e di tutte le sottostanti istituzioni.
La Ministra Cartabia, da subito sollecitata proprio perché da subito ha fatto dichiarazioni molto forti che mostravano quantomeno apparentemente un cambio di rotta, ad oggi ancora non si è mossa in alcuna direzione. Come se fosse sospesa. I Tribunali di Sorveglianza continuano a concedere misure alternative al carcere con troppa reticenza. Nel mentre però dentro si vive di solitudine e si rischia costantemente di essere contagiati.
Per questo consigliamo la lettura del seguente testo, firmato da oltre 200 tra detenute e detenuti del carcere di Torino, tra cui anche la nostra Dana ancora detenuta presso le Vallette al tempo della stesura della lettera.

 

Alla Cortese attenzione

Ministro alla Giustizia M. Cartabia

Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria

Garante dei Detenuti M. Palma e E. Rossi

Ass. Yairaiha Onlus

Ass. Antigone

Garante Comunale M.C. Gallo

Siamo le detenute e i detenuti del carcere di Torino, con un altro messaggio proviamo ad arrivare lì fuori per rompere il muro di silenzio che si sta alzando intorno a tutte le prigioni d’Italia.

Dopo le rivolte, le proteste pacifiche, gli appelli passati in sordina, scritti sia da noi reclusi che da fuori: noi non ci rassegniamo a questo limbo. Non vince l’impotenza che dilaga tra queste mura. Non accettiamo di rimanere in silenzio di fronte a questa doppia pena a cui tutti noi siamo stati condannati nel corso dei diversi lockdown.

Queste parole sono rivolte a coloro che sostengono da più di un anno le nostre proposte riguardo alla necessità dell’applicazione di misure deflattive: in primis l’ampliamento della liberazione anticipata a 75 giorni estesa a tutta la popolazione detenuta. Necessaria per fronteggiare sia l’emergenza covid, sia lo stato di sovraffollamento che da troppo non permette a noi reclusi di vivere e superare degnamente il tempo della carcerazione.

Siamo sicuri di trovare il vostro sostegno.

Ma questa volta ci rivolgiamo anche a coloro che del “buttiamo via la chiave” hanno fatto una ragione di vita ed anche a coloro che credono che le carceri siano un hotel.

Ci rivolgiamo a voi perché vi rendiate conto che il carcere così come è “strutturato” non è proficuo né per i rei né per le vittime. La vendetta pubblica che è il risultato di questo sistema penitenziario ha un effetto boomerang, gli effetti desocializzanti hanno la meglio su quelli rieducativi. Rieducazione e reinserimento annoverati dalla Costituzione non sono la realtà.

C’è un semplice calcolo: 6(ore) X 12(mesi) = 72 ore totali, che rappresenta quanto sia alienante la carcerazione.

72 ore, pari a 3 giorni in un anno, è il tempo che viene autorizzato e concesso per i colloqui visivi, (per i detenuti al 4bis o al 41bis è ancora meno) tempo per coltivare affetti…

45 giorni all’anno (suddivisi in 12 mesi) di permesso premio, beneficio raggiunto magari dopo anni, grazie alla buona condotta, per tornare ad approcciarsi con la realtà esterna e con gli affetti. Bene, questo tempo a noi concesso, da più di un anno è ridotto se non bloccato, con un aggravio sia sulla pena che sulla sfera psico-emotiva. L’accesso a pene alternative è ancora più complesso.

L’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti a causa del trattamento inumano e degradante nelle carceri.

Ora, noi che stiamo pagando per aver infranto le leggi scontando una pena in questi luoghi e con questo sistema a sua volta condannato perché disattende principi fondamentali, ci troviamo in una “bolla” intrisa di contraddizioni oltre che di ingiustizie accentuate ancor più dalla pandemia.

Il nostro appello richiama non clemenza gratuita bensì il rispetto di articoli della Costituzione: 27 comma 3, Art. 3 e do articoli del cod. penale (146 e 147) i quali sanciscono l’uguaglianza di diritti e la preminenza del diritto alla salute sulla potestà punitiva dello Stato, a prescindere dal reato.

Per questo chiediamo che si applichi l’ampliamento della liberazione anticipata estesa a tutta la popolazione detenuta, che tale provvedimento abbia “effetto retroattivo” al 2015 (anno in cui venne sospesa) in modo da avere un risultato concreto sul numero di ristretti. Sarebbe logico che fosse approvata questa legge rimanendo in vigore anche in futuro perché senza una riforma dell’ord. penitenziario e la ristrutturazione di queste carceri fatiscenti ci ritroviamo in una zona rossa costante a prescindere dal Covid.

Grazie per l’attenzione

LE DETENUTE DELLA 3^ SEZIONE FEMMINILE

I DETENUTI DEL BLOCCO A – BLOCCO B 1^ Sezione – BLOCCO C 2^, 3^, 9^, 10^ e 12^ Sezione.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

carceretorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando il popolo si organizza, il sistema vacilla

L’ultimo periodo di lotte ha mostrato che il potere trema solo quando il popolo smette di obbedire.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: svendita di San Siro e Olimpiadi Invernali, tegole giudiziarie sulla città “appaltata” ai grandi eventi

La gip di Milano Patrizia Nobile ha sollevato davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del Governo Meloni del 2024.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Asl di Torino: un sistema di favori al servizio della politica?

L’Italia è un paese anziano e in calo demografico ma gli investimenti nel comparto sanitario e socio-assistenziale sono sempre meno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto all’abitare: presentato il DL Sfratti. Unione Inquilini: “Ennesimo attacco ai diritti di chi vive in precarietà abitativa”

La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Meloni, che in realtà è un piano…sfratti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: riflessioni attorno “all’assalto squadrista alla sede della Stampa” e alla libertà di informazione

Il centro sociale Askatasuna di Torino è tornato al centro del dibattito politico nazionale dopo l’azione alla redazione de La Stampa del 28 novembre durante la manifestazione nel giorno dello sciopero generale

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello di docenti, ricercatori e ricercatrici universitarie per la liberazione di Mohamed Shahin

Riportiamo l’appello di docenti, ricercatori e ricercatrici per la liberazione di Mohamed Shahin, per firmare a questo link.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Provocazione fascista al Liceo Einstein di Torino: la polizia carica gli studenti

Gli studenti hanno risposto alla provocazione gettando i volantini nel cestino, ma pronti a difendere i fascisti vi erano gli agenti della digos e la celere che sono intervenuti malmenando gli studenti e le studentesse, caricandoli e fermando un ragazzo di 15 anni con tanto di ammanettamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.