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Manifesto della Comune di Barcellona

 

Stiamo cambiando il mondo. Completamente.

Nel frattempo i politici che non ci rappresentano rimangono lí, creando guai e legislando sulle nostre vite.

Per questo scriviamo alcune delle misure che possano essere facilmente capite e che vogliamo che siano applicate immediatamente. Attenzione! Questo é un documento di ‘minimi’. In realtá quello che vogliamo é molto piú grande, qualcosa che possibilmente non capiranno mai.

Lo faremo sapere ai sindaci e alle sindachesse e a tutti gli altri che saranno eletti il 22 di Maggio.
Richiederemo punto per punto che seguono a continuazione.

1 – Basta con i privilegi per i politici, iniziando da Barcellona
– Tagli drastici dei salari dei politici equiparandolo al salario medio della popolazione
– Soppressione dei privilegi nel pago della tasse, diete, anni di prelievo contributivo al regime delle pensioni (solo a Barcellona il risparmio sarebbe di mezzio milione di euro al mese come minimo)
– Proibizione delle pensioni superiori alla pensione massima stabilita per gli altri cittadini e cittadine
– Soppressione della immunitá giuridica e di prescrizione per i casi di corruzione. Esclusione dei politici corrotti.

2 – Basta con i privilegi per i banchieri e le banchiere
– Proibizione di qualsiasi tipo di riscatto o iniezione di capitale a entitá bancarie e casse: quelle entititá in difficoltá devono dichiarare bancarrotta o essere nazionalizzate per costituire una banca pubblica sotto il controllo sociale
– Restituzione trasparente e immediata alle casse pubbliche per parte delle banche di tutto il capitale pubblico apportato
– Regolazione dei movimenti speculativi e sanzioni alla cattiva prassi bancaria. Proibizione degli investimenti nei paradisi fiscali.
– Tutte le abitazioni aquisite per esecuzioni ipotecarie dovranno essere messe a regime di affitto sociale quando non riassegnate alle famiglie sfrattate

3 – Basta con i privilegi per le grandi fortune
(Basterebbe con applicare il 5% dei tagli che si ha applicato ai salari dei funzionari pubblici alle 50 fortune piú grandi e si soluzionerebbe il problema del deficit dello stato spagnolo)
– Aumento delle aliquote impositive alle grandi fortune ed entitá bancarie, eliminazione delle SICAV (societá di investimento collettivo di capitale variabile)
– No all’eliminazione della tassa di successione. Ripristino della tasse patrimoniali
– Controllo reale ed effettivo delle frodi fiscali e delle fughe di capitali ai paradisi fiscali
– Promozione a livello internazionale dell’adozione di una tassa alle transazioni finanziere (Tassa Tobin)
Con l’applicazione di questi tre punti si ottengono i fondi finanziari per realizzare i seguenti quattro. Perché non manca il denaro, é evidente che c’é la disponibilitá economica.

4 – Salari digni e qualitá di vita per tutti
– La economia al servizio delle persone e non al contrario
– Istituzione di un salario massimo cosi come di un minimo
– Riduzione della giornata di lavoro in modo che tutti possano godere, pensare e conciliare la propria vita personale con quella lavorativa a paritá di salario. Questa riduzione permetterá una ripartizione di compiti che fará finire la disoccupazione strutturale
– Ritiro della riforma delle pensioni
– Sicurezza del lavoro: impossibilitá di licenziamento collettivo o per cause oggettive nelle grandi imprese fino a quando ci sono utili; controlli fiscali per assicurare che le grandi imprese non usino lavoratori temporanei per impieghi che possono essere fissi.
– Riconoscimento del lavoro domestico, riproduttivo e della cura.

5. Diritto alla casa
– Espropriazione delle case in disuso non vendute, al fine di aumentare il parco di case popolari in regime di affitto sociale.
– Dichiarazione delle cittá come libere da sfratti e sgomberi.
– Penalizzazione della pratiche di mobbing.
– Cancellazione del mutuo al restituire l’immobile con effetto retroattivo dall’inizio della crisi.
– Proibizione della speculazione immobiliaria.

6. Servizi pubblici di qualitá
– Ritiro dei tagli voluti dal governo regionale della Catalogna
– Ristabilimento dei servizi che sono stati tagliati nel campo della sanitá e dell’educazione.
– Contrattazione di personale sanitario fino a che finisca la lista di attesa.
– Contrattazione dei professori per garantire il rapporto alunni per aula ed i gruppi di sostegno.
– Garantire realmente l’eguaglianza per l’accesso a tutti i livelli dell’educazione laica con indipendenza della situazione socio-economica.
– Finanziamento pubblico della ricerca per garantire la sua dipendenza.
– Trasporto pubblico di qualitá ed ecologicamente sostenibile.
– Servizi pubblici e gratuiti di attenzione all’infanzia e alle persone con speciali necessitá di cura.
– Proibizione della privatizzazione dei servizi pubblici.
– Vogliamo una cultura di qualitá accessibile per tutti indipendemente dal suo potere acquisitivo.

7. Libertá e democrazia partecipativa
– No al controllo di internet. Abolizione della legge Sinde. No a Acta.
– Protezione della libertá di informazione e del giornalismo di investigativo e della sua indipendenza. Eliminazione degli impedimenti giuriduci che impediscono di esercitare il diritto di emissione dei mezzi di comunicazione comunitari liberi e senza animo di lucro. Eliminazione dei monopoli di fatto dello spazion radioelettrico.
– Uso del software libero nelle istituzioni pubbliche per adeguarle all’era digitale con costi sostenibili.
– Ritiro dell’ordinanza del civismo: ritiro di tutte le ordinanze che limitano la libertá di movimento ed espressione.
– Referendum obbligatorio e vincolante per le questioni di grande importanza, incluse le direttive europee e le leggi organiche.
– Eliminazione delle retate di immigranti non regolari e ritiro della legge sull’immigrazione attuale e chiusura del CPT (Centri di Permanenza Temporanea). Diritto di voto agli immigrati (anche ai non comunitari).
– Modificazione della legge elettorale per garantire un sistema autenticamente rappresentativo e proporzionale che non discrimini nessuna forza politica né volontá sociale, dove il voto in bianco abbia una rappresentazione nel parlamento e che l’astensione attiva possa avere uno spazio di auto-organizzazione nei quartieri.
– Istituzione di meccanismo effettivi che garantizzino la democrazia interna nei partiti politici: liste aperte, elezione diretta dei consiglieri comunali. Pubblicazione dei patrimoni e dei redditi dei candidati a carici politici. Pubblicazione dei registriti di interessi ed incompatibilitá degli eletti.
– Bilanci partecipativi.
– La monarchia é un anacronismo che non ci rappresenta e che per di piú non paga le tasse.

8. Ambiente
– Il sistema economico basato in una crescita indefinita é insostenibile.
– Vogliamo un sistema energetico democratico, pubblico, rinnovabile e decentralizzato. Chiusura definitiva di tutte le centrali nucleari. No alla linea di molta alta tensione.
– Sovranitá alimentare. Sostegno dell’agricoltura ecologica dei contadini. No alle multinazionali. Basta chimici, basta transgenici. Per una riforma agraria.
– Consumo responsabile e commercio equo solidale. Evitare i monopoli nella distribuzione garantendo l’accesso a tutti i produttori.
– Con tutte queste misure ed altre, raggiungere gli obbiettivi del Protocollo di Kyoto senza meccanismi di mercato fino ad ottenere riduzioni di emissioni di CO2 piú drastiche. Per una veritiera giustizia climatica!

9. Riduzione dei costi militari.

– Esigere la soppressione ed illegalizzazione delle imprese armamentistiche dello stato spagnolo (l’ottavo esportatore mondiale).

– Esigiamo che lo stato spagnolo abbandoni la NATO.

– Esigiamo la soppressione immediata del corpo militare».

 

Traduzione a cura di Carta.org

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