
Monetine alla Lega!
Anche a Bologna “i padroni a casa nostra” sono stati smascherati. E da padroni a casa nostra sono diventati soltanto padroni di manganellare.
Ieri durante il corteo di solidarietà e complicità al movimento Valsusino, partecipatissimo da tutte le realtà di movimento e sopratutto dei comitati sui beni comuni che hanno sostenuto da poco le campagne referendarie, si è presentato l’ex sindaco leghista Manes Bernardini.
Il presidio trasformato in corteo si era dato appuntamento tramite i social network alle 18.00 in piazza del Nettuno, e dopo una serie di interventi di solidarietà delle varie realtà partecipanti, fra cui anche alcuni comitati No Tav dell’Appennino, i solidali si sono mossi in corteo comunicativo sotto la prefettura.
Superata la prefettura, il corteo stava tornando in piazza Nettuno per concludere la giornata, ma lungo la strada ,a mo’ di provocazione, si era messo in bella vista a bere il suo aperitivo Manes Bernardini. All’esponente di quello che si definisce partito territoriale i manifestanti hanno riservato una calorosa accoglienza a son di monetine, visto che la Lega anche nel “suo” Nord sembra interessata soltanto alla svendita e capitalizzazione del territorio contro i suoi abitanti.
La scena, per un esponente di un partito affermato con Tangentopoli, deve essere stata decisamente frustante tanto più che quello manifestato ieri (la Lega come partito di svendita e governance dei territori) è un pensiero che percorre anche la stessa base del partito di Pontida.
E’ anche questa la forza del movimento No Tav: smascherare tutte le facce candide della politica. Quel “No” pone una frontiera, o si sta con il popolo Valsusino, o si sta con le imprese del cemento e con la mafia. O si sta con i lavoratori che immediatamente nella zona sono scesi in sciopero, o si sta con le Lobby dei trafori.
Abbiamo visto a cosa ha portato la Tav sui nostri appennini: distruzione totale dell’assetto idrogeologico dell’intera zona del Mugello. Torrenti e fiumi prosciugati per far incassare e arricchire Giovanardi e compagnia. E purtroppo per loro, adesso, non hanno neanche più la scusa della maggioranza silenziosa, perchè i Referendum hanno dimostrato da che parte sta la maggioranza sui beni comuni, e che in realtà non è neanche tanto silenziosa.
Per cui, a chi pensa solo ai profitti, mascherandosi oltretutto da territorialista, bene hanno fatto a lanciare le monetine. Vero Manes: “tutto fa cassa!”
Redazione Infoaut Bologna
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