
Occupanti e sfrattati in presidio a Bologna: la lotta continua
Sicuramente uno strumento che non serve per garantire una casa a chi non ce l’ha, soprattutto per i milioni di giovani precari o disoccupati costretti a vivere con i genitori anche oltre i 35 anni di età o a coloro che per la perdita del lavoro hanno come unica soluzione la strada. Una mattinata sotto l’assessorato alle politiche sociali per ribadire che l’unico provvedimento reale è e rimane il blocco degli sfratti, accompagnato dal riuso degli immobili pubblici e privati non utilizzati contro la speculazione per il rilancio dell’Edilizia residenziale pubblica, così come era stato richiesto con forza dai movimenti per il diritto all’abitare per dare risposte concrete al disagio abitativo vissuto da più di 40000 famiglie solo a Bologna.
I numeri della mattinata e la determinazione a continuare la battaglia per bloccare il Piano Casa e richiedere una moratoria sugli sfratti ha permesso al presidio di ottenere un incontro con gli assessori alla casa e alle politiche sociali, calendarizzato per settimana prossima. Abbiamo inoltre voluto rispedire al mittente le motivazioni prese in causa per delegittimare e chiedere lo sgombero dell’esperienza di riuso degli stabili sfitti del Condominio Sociale in via Mario de Maria, legate a supposizioni che in quel posto non ci avrebbe mai potuto vivere nessuno a causa dei problemi di infiltrazioni d’acqua che provocherebbe problemi statici, un problema che secondo gli esperti era irrisorio e al quale abbiamo dato soluzione definitiva grazie ad un piano di ristrutturazione e alla cooperazione tra tutti gli attuali abitanti e gli esperti del settore.
La lotta continua
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