Occupy Pisa cresce e si trasforma
Occupy Pisa cresce e si trasforma:
nasce la Nuova Periferia Polivalente presso gli impianti sportivi di via di Pratale.
Era il 17 novembre quando un corteo di studenti medi ed universitari, precari e giovani dei quartieri popolari, decideva di “non tornare a casa”, e di liberare dalla mafia finanziaria gli spazi del Banco Popolare di Lodi in via la pergola, per costruirvi residenze autogestite, socialità con i vicini, corsi di università popolare, mensa sociale. Gli sgomberi delle forze dell’ordine non hanno fermato l’idea e la tendenza di occupy pisa: costruire nuove forme di relazione e di organizzazione sociale, oltre e contro il ricatto finanziario, l’isolamento sociale, il sistema del debito.
Se l’1% di banchieri, politici e speculatori continua a determinare la nostra crisi – per reintegrare le proprie perdite finanziarie con le politiche di austerità – a noi pare naturale seguire ad occupare la logica dei sacrifici, gli spazi della crisi, per riempirli di nuova vitalità.
Tre mesi di Piazza Dante occupata, di fronte alla Cassa di Risparmio, non sono stati un gesto simbolico, quanto il necessario sviluppo materiale di un discorso che si è fatto sempre più senso comune: se di fronte alla violenza della crisi e dell’espropriazione sociale da parte dei poteri finanziari, l’unica risposta istituzionale è quella della rassegnazione e della complicità con tutto ciò, allora solo NOI – il 99% – possiamo cambiare le cose. Nascono i picchetti e l’aggregazione in scuole, università, quartieri, centri per l’impiego e supermercati ed aziende. E da questi picchetti, in piazza Dante matura la voglia e la possibilità di mettersi insieme e di comporre le differenze in un comune orizzonte, la partecipazione al cambiamento!
Dopo tre mesi di “turni” al presidio permanente, di nuove relazioni, di iniziative e di blocchi, la straordinaria giornata del 15 Maggio, data globale di lotta contro l’austerity, è segnata dal rifiuto del pagamento di debiti – gonfiati da interessi da usurai – riscossi da Equitalia. Occupy Equitalia è quindi la giornata in cui il popolo degli indebitati afferma il propri diritto “a non pagare più” la crisi prodotta da chi comanda. È il giorno in cui viene indicata una strada, quella della ribellione e del blocco, per affermare nuovi diritti sociali contro l’impoverimento, la disoccupazione e la precarietà.
Occupy equitalia, partita alle prime ore del pomeriggio tra piazza dante, il centro per l’impiego ed il quartiere popolare del cep, si sviluppa lungo l’Aurelia e l’imbocco della superstrada e dell’autostrada, bloccando letteralmente la città, diffondendo viralmente l’impulso allo sciopero sociale e generale contro l’austerità.
Ma dopo tre mesi, non si torna a casa, ma vengono riaperti gli impianti sportivi tra Via di Pratale e La Fontina. Altro esempio della crisi delle istituzioni, questo spazio bellissimo utilizzato da generazioni diverse per anni come luogo di aggregazione, sport e ritrovo, giace da 6 anni nell’abbandono più totale. Come da prassi per le amministrazioni pubbliche, lo hanno provato in tutti i modi a vendere ai soliti speculatori di turno, non riuscendoci. Secondo la logica finanziaria, o i beni creano profitto, oppure muoiono e vanno in rovina. Nonostante le tante richieste, sollecitazioni e progetti avanzate negli anni dai residenti, questi migliaia di metri quadrati di patrimonio culturale, sportivo e sociale, sono stati abbandonati: addirittura decine e decine di litri di escrementi ed urina sono stati murati rischiando di diffondere una vera e propria epidemia sanitaria.
Occupy Pisa riparte da questi spazi: con il quartiere e la città tutta per riprendersi ciò che per anni è stato sottratto: aggregazione, socialità e sport. Un progetto di riqualificazione sociale sta già dando vita e costruendo nuove relazioni nella Nuova Periferia Polivalente: polisportiva autogestita (riutilizzando campi da calcio, rugby, tennis, calcetto, basket, piste da corsa); mensa popolare, sale da ballo, ludoteca per bambini, area da giochi da tavolo. E la nuova camera sociale del lavoro, un luogo in cui continuare ad organizzare la precarietà, promuovere picchetti, e praticare lo sciopero.
Occupy Pisa
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