InfoAut
Immagine di copertina per il post

Perché non possiamo non parlare degli anni ’70 a Torino

||||

I malcelati tentativi di censura avanzano sotto la bandiera della legalità. Un commento sugli attacchi di Libera e del Corriere alla proiezione di un documentario all’Università di Torino dalla pagina del Collettivo Universitario Autonomo.

Il Corriere della Sera locale riporta nell’edizione di questa mattina le obiezioni che Libera muoverebbe alla proiezione di un documentario su Pancrazio Chiruzzi prevista per oggi pomeriggio a Palazzo Nuovo. Con grande scontatezza lo strillone di turno cerca di costruire il caso scandalo, additando l’iniziativa come una provocazione del centro sociale Askatasuna ad un giorno dalla marcia di Libera a Saluzzo. Forse l’edizione locale di recentissima apertura del Corriere ha un così disperato bisogno di affermare la sua esistenza da mendicare un po’ di attenzione utilizzando impropriamente il nome di Askatasuna? Come sempre ci ritroviamo a dover fare un po’ di chiarezza.

WhatsApp Image 2018 03 22 at 10.34.17

Oggi alle 17 è prevista nell’aula 39 di Palazzo Nuovo la proiezione del documentario “PAN – Un bandito a Torino”. L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Senza Pazienza in collaborazione con il Collettivo Universitario Autonomo. L’intento dichiarato dell’iniziativa non è quello della celebrazione acritica di un personaggio, ma piuttosto quello di portare anche in università uno sguardo di parte, approfondito e non scontato, di cui nelle aule universitarie si sente sempre più la mancanza. A partire dalla storia di Pancrazio, e ancora di più con la sua presenza in aula, abbiamo l’occasione di raccontare ed ascoltare una testimonianza diretta degli anni ’70 nelle periferie torinesi. Anni vertiginosi, un coacervo di eventi e contraddizioni, il cui dirompente protagonismo dei giovani proletari delle periferie metropolitane viene raramente approfondito nell’ambiente accademico. Questo è il posizionamento che ci ha sempre contraddistinti: oggi una di queste voci, tacciata ed esclusa dal dibattito storiografico, si è resa disponibile per condividere il racconto in prima persona di quello che è stato uno dei decenni più densi della nostra città ed è nostra intenzione dare risalto ed eco ad uno dei tanti protagonisti di una storia dal basso, povera e proletaria, una storia degna di essere raccontata.

È desueto e scomodo parlare in università di una gioventù proletaria e marginalizzata che dall’essere la banda di ladri di biciclette del quartiere è entrata a gamba tesa nei grandi cicli di politicizzazione degli anni ’70 durante le rivolte in carcere? Certamente, ma proprio per questo per noi si fa ancora più necessario aprire spazi anche per queste tante storie rimosse.

Per quanto ci concerne, l’iniziativa è stata comunicata all’università ed autorizzata secondo le usuali procedure con un ampio anticipo di ben due settimane. Invitiamo i vertici universitari a scomporsi di meno davanti ai giornalisti, a maggior ragione se peccano di non sapere nemmeno che cosa succede all’interno della loro stessa università. Una dichiarazione frettolosa e superficiale di qualche addetto alle pubbliche relazioni o un divieto ad un’iniziativa precedentemente autorizzata? Avremo la misura dell’influenza che un trafiletto a fondo pagina del Corriere della Sera ha sulla libertà di noi studenti di arricchire la nostra esperienza universitaria organizzando e partecipando a iniziative di interesse culturale.

Veniamo infine, con una nota di perplessità, all’intervento di Libera in tutta la vicenda. Non esiste ragione alcuna per accostare alla mafia la figura di Pancrazio Chiruzzi, che anzi deve la sua notorietà al suo agire in modo completamente indipendente. Abbiamo sempre coerentemente affermato il nostro essere antimafia, ma la nostra è una pratica sociale e viva, che non fa del ricordo un feticcio commemorativo ma vive degli insegnamenti e della messa in pratica di chi ha combattuto in prima linea, senza sottrarsi al contesto in cui viveva, ricco di contraddizioni e sfumature come qualsiasi contesto sociale che non sia quello dei tribunali e delle questure.
Quello che non ci interessa invece è fare il gioco di uno Stato Italiano che per trovare una legittimità nella cittadinanza ha bisogno di costruirsi dei riti commemorativi e di bollare tutti i suoi nemici come dei mafiosi, ma che tiene come dirigente della DIA un torturatore condannato a 3 anni e 8 mesi per i fatti della Diaz. Oggi vogliamo raccontare anche questa parte di storia: i nemici dello Stato non sono i nemici di tutti, e non sono tutti mafiosi.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

torino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Gli operai di Forlì occupano la fabbrica e vincono la vertenza

Lavoravano per 12 ore al giorno percependo uno stipendio adeguato a otto ore lavorative, privati di qualsiasi livello di sicurezza e l’alloggio previsto in realtà coincide con lo stesso capannone senza riscaldamento con i materassi buttati a terra. Gli operai hanno bloccato lo stabilimento di mobili e allestito un presidio davanti all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il sintomo Mangione

Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull’identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare…

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa succede in città: il turismo

Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: “Verità per Ramy e Fares”. In 600 alla fiaccolata al Corvetto

“Verita’ per Ramy e Fares”. Sabato 30 novembre a Milano una fiaccolata  in ricordo di Ramy Elgaml. Centinaia di persone si sono ritrovate alle ore 19.00 in Piazzale Gabrio Rosa al Corvetto per poi raggiungere il luogo dove Ramy è deceduto dopo un incidente stradale a seguito di un inseguimento di un’auto dei carabinieri durato 8 chilometri, su cui indaga la Procura.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: archiviate decine di denunce ai movimenti ecologisti

Archiviate decine di denunce ai movimenti ecologisti della città, da Extinction Rebellion ai partecipanti al Climate Social Camp. La PM rigetta le accuse di imbrattamento, violenza privata, detenzione abusiva di armi, occupazione e manifestazione non preavvisata, decretando che i reati non sussistono. “Mentre si celebrano indisturbati i raduni neofascisti in tutto il paese, il governo e le questure d’Italia cercano di fermare chi chiede giustizia climatica e sociale”.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sostieni Radio Blackout 105.250 fm – Torino

Ultimi giorni della campagna di autofinanziamento per Radio Blackout: sosteniamo le esperienze di controinformazione, sosteniamo l’informazione libera.

Immagine di copertina per il post
Formazione

13/12: PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI SIETE PER SEMPRE COINVOLTI

Pubblichiamo il comunicato dell’assemblea delle scuole sul corteo di venerdì 13 Dicembre: Oggi, per la terza volta in un mese, ci siamo ripresə le strade di Torino, unendo la lotta delle scuole superiori all’Intifada studentesca delle università.Siamo scesə in piazza in occasione di uno sciopero incentrato sul boicottaggio accademico.Passando per Città Metropolitana abbiamo denunciato la […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento in Consiglio Regionale

Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento all’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte, poco prima della discussione sul Piano di Qualità dell’Aria.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Torino Per Gaza aderisce al corteo del 29 Novembre

Condividiamo il comunicato di Torino Per Gaza: Il 29 novembre anche Torino per Gaza parteciperà al corteo sindacale previsto alle 9.00 da piazza XVIII Dicembre.Riconosciamo la necessità di mettere al centro la questione del lavoro, dei tagli ai servizi e del progressivo impoverimento che le persone stanno subendo come conseguenza alla scelta del nostro governo […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Patriarcato, classe e razza: una sola lotta

Il 25 novembre di quest’anno si inserisce in una cornice particolare: a poco più di un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, a pochi giorni dalle affermazioni del ministro Valditara e in un contesto di movimento in cui, anche in Italia, inizia a farsi strada con determinazione il discorso decoloniale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di chi lotta per un futuro collettivo: MATTIA E UMBERTO VI VOGLIAMO LIBERI!

Quando si lotta per il futuro collettivo si mette in conto la possibilità di dover rinunciare al proprio destino individuale. da Centro Sociale Askatasuna È ciò che accade quando la scelta di portare avanti un orizzonte di liberazione per tutti e tutte viene anteposto a velleità o interessi dei singoli. E accade anche che, in […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Camminata dal parco della Pellerina all’area della ex ThyssenKrupp/Ilva: uno specchio distorto

Diamo spazio a questo dettagliato articolo che racconta la passeggiata al parco della Pellerina di qualche tempo fa, scritto e pubblicato da Un altro piano per Torino.