Piccoli Marchionne (e Bonanni) perdono a Palermo
Si chiude con grande rapidità la questione turni estivi alla fincantieri di Palermo.
Dopo una prima giornata, quella del 22, in cui, dopo la sorpresa iniziale, gli operai hanno dato la loro prima risposta scioperando per due ore ed una seconda, il 23, nella quale le due ore di astensione dal lavoro sono state precedute da un’assemblea l’azienda ha finalmente ceduto.
Particolarmente utile a descrivere il clima ai cantieri l’andamento dell’infuocata assemblea di venerdì giunta dopo il primo sciopero lanciato dalla FIOM, a cui aveva aderito l’intero stabilimento. Durante questa assemblea i delegati di FIM e UILM hanno tentato invano di giustificare le assurde posizioni del giorno precedente ricevendo una dura contestazione da parte di tutti gli operai che li ha ridotti al silenzio denunciandone la totale estraneità al sentire ed alle necessità dei lavoratori.
Il turno estivo verrà dunque introdotto com’era e come volevano fosse i lavoratori e verrà anche esteso agli operai che lavorano in officina, determinando così non solo la difesa efficace di un diritto acquisito ma anche una sua estensione.
La breve ma determinata mobilitazione degli operai e l’incapacità mostrata dalla controparte di metterne in discussione l’unità (nonostante lo scellerato ma ormai abituale atteggiamento di CISL e UIL in questo frangente comunque del tutto inefficace) hanno segnato il rapido determinarsi di questa piccola vertenza che al di là della questione in sé, comunque tutt’altro che trascurabile e che anzi investiva aspetti centrali della vita in cantiere, mostra come sia possibile, attraverso la lotta, vincere.
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