InfoAut
Immagine di copertina per il post

Solidarietà ai lavoratori della Fincantieri in sciopero

Lavoratori/trici, cittadine/i, 
giornali e tv ne parlano pochissimo, ma da ben 3 settimane i lavoratori della Fincantieri di Marghera sono in agitazione e in sciopero. Il perché è presto detto. 
La Fincantieri pretende di passare dalla settimana lavorativa di 5 giorni a quella di 6, rendendo il sabato una normale giornata lavorativa, e avere mano libera nella gestione degli orari pluri-settimanali (del tipo: due settimane fai 32 ore, altre due 50, altre due 38, e non c’è mai un’ora di straordinario): con queste due misure i salari vengono tagliati di 100-150 euro al mese. Pretende, poi, di introdurre il turno di notte. Al contempo, però, ha deciso 115 licenziamenti (su 998 addetti) e vuole mettere a cassa integrazione il prossimo anno 325 lavoratori. L’attacco non riguarda solo Marghera, ma tutti i cantieri in Italia, con un totale di 904 licenziamenti e 2.992 lavoratori a cassa integrazione, su 7.420. Un vero e proprio massacro. 
E’ l’ennesima azienda che in nome della crisi scarica le sue difficoltà, vere o presunte, sui suoi dipendenti? 
No, e questo è il punto! 
Negli ultimi anni Fincantieri ha raddoppiato il volume d’affari, comprando una azienda norvegese, la STX OSV (ora Vard), specializzata in tecnologie di avanguardia. E’ diventata così il 5° gruppo mondiale della cantieristica – nessuna azienda italiana è tanto in alto nelle classifiche internazionali. Per il 2012 ha dichiarato ricavi di 2,4 miliardi di euro, una disponibilità di cassa di 692 milioni di euro, un patrimonio netto di 957 milioni, con 309 milioni di riserve. Niente male! Dunque l’azienda ha una “solida situazione economico-finanziaria” (parole del suo amministratore delegato Bono). 
Allora, come mai questi colpi brutali alle famiglie di migliaia di lavoratori che con il loro sudore, le loro conoscenze, la loro professionalità hanno fatto la fortuna dell’azienda? 
La ragione è che l’azienda vuole abbattere il costo del lavoro per portare alle stelle i propri profitti. E’ la malattia inguaribile di tutti i capitalisti, mai sazi dei guadagni che fanno sulla pelle, e spesso sulla vita, dei “propri” lavoratori. Per abbattere il costo del lavoro Fincantieri vuol arrivare ad avere nei suoi cantieri quasi solo ditte di appalto e sub-appalto: quelle in cui i lavoratori debbono accettare anche orari di 12 ore, in cui gli infortuni sono più frequenti, quelle in cui non c’è il sindacato, quelle in cui qualcuna è stata sospettata di essere nelle mani della criminalità organizzata. Pensate che oggi nel cantiere di Marghera ci sono lavoratori specializzati (tornitori, carpentieri, elettricisti, etc.) pagati dalle ditte anche 4/6 euro a paga globale, e tanto basti! Già oggi i lavoratori sotto-pagati e super-sfruttati di queste ditte, molti dei quali sono immigrati dall’estero o dal Sud, fanno il 70% delle navi; nei programmi padronali dovrebbero arrivare a farne anche il 100%. 
A questo vuole arrivare Fincantieri. E, per buon peso, ha anche disconosciuto la rappresentanza sindacale aziendale scelta dai lavoratori nelle elezioni, e ne ha preteso un’altra nella quale fossero in minoranza i delegati più tosti, più coscienti dei bisogni e dei diritti operai. 
A questa smisurata arroganza padronale che pretende di disporre del lavoro e della vita di centinaia e migliaia di lavoratori come fossero schiavi con le catene ai piedi e al collo, i lavoratori di Marghera hanno opposto un chiaro e compatto rifiuto con forti scioperi e picchetti. L’organico è già stato tagliato; i salari sono già stati ridotti (poiché i premi di produzione non vengono più pagati); la cassa integrazione ha già decurtato le paghe negli anni scorsi, mentre la disoccupazione pesava in modo crescente sulle famiglie operaie; già esiste un’autentica giungla degli appalti. Non si può andare oltre! Si tratta semmai di cominciare a risalire la china e riprendere il terreno perduto negli scorsi anni. 
Oltre che collegarsi con gli operai degli altri cantieri sotto attacco, a cominciare da Monfalcone, i lavoratori della Fincantieri di Marghera in lotta chiedono anche a voi solidarietà e sostegno. Perché la lotta che stanno conducendo pone questioni (orario, salario, turni di notte, organizzazione sindacale in fabbrica, etc.) che riguardano tutti i lavoratori. E’ ora di dire basta all’infinita serie di soprusi padronali sui luoghi di lavoro che stanno arrivando fino a pretendere il lavoro totalmente gratuito o ricorrere ai licenziamenti di rappresaglia, come alla Granarolo di Bologna. E’ ora di reagire agli attacchi dei padroni e del governo Letta-Berlusconi che in tutto e per tutto li asseconda! 
La vostra solidarietà la potete manifestare in molte forme: potete diffondere questo testo, fare odg e prese di posizione in altri luoghi di lavoro, telefonare alle radio, scrivere lettere ai giornali, scrivere e-mail di solidarietà al nostro Comitato, ed altre ancora. Scegliete voi quale, ma fate sentire anche la vostra voce!

Comitato di sostegno ai lavoratori Fincantieri – Marghera

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Fincantieriindotto

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Genova: 16 lavoratori rinviati a giudizio per aver protestato per il posto di lavoro

14 operai di Ansaldo Energia e i 2 lavoratori del Porto di Genova a processo per le mobilitazione dell’ottobre 2022 contro la possibile chiusura della fabbrica

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un aggiornamento sulla situazione alla Fincantieri di Marghera

La risposta degli operai, e anche quella dei tecnici e degli impiegati, è stata compatta: lo sciopero di 3 ore e mezza di mercoledì 1 aprile è riuscito in pieno, con un picchetto molto partecipato ad inizio dei turni e tutte le imprese degli appalti ferme (un solo, isolato momento di tensione con un ingegnere […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Palermo: gli operai Gesip e Fincantieri paralizzano la metropoli

Stamattina invece gli operai della Fincantieri indicendo uno sciopero di otto ore, si muovono in corteo non autorizzato dai cantieri navali verso la sede della presidenza della regione. Contemporaneamente, al porto, gli operai Gesip che danno manforte ai cinque che hanno passato la notte sulla gru, effettuano un blocco stradale all’altezza degli ingressi del porto. […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Gli operai Fincantieri Palermo tornano in lotta

Se il #15N ventimila studenti e precari si dirigevano verso il palazzo della presidenza regionale mentre NoMuos e senza casa occupavano rispettivamente l’Assessorato al Territorio e Ambiente e quello alla Famiglia, al Lavoro e alle Politiche Sociali, oggi gli operai di cantieri navali hanno preso di mira l’Assessorato alle Attività Produttive. Il casus belli sta […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Solidarietà agli operai Fincantieri denunciati

In quella giornata centinaia di operai fincantieri avevano rabbiosamente protestato contro la dirigenza per aver consapevolmente rinunciato ad una commessa di circa 70 milioni di euro che avrebbe liberato gli operai dalla cassa integrazione per qualche mese; era stata quindi occupata la palazzina della direzione ed effettuati dei blocchi stradali in una giornata di grande […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La misura è colma: sciopero alla Fincantieri di Marghera!

Comitato di sostegno ai lavoratori Fincantieri – Marghera (da Il pane e le rose)

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Una lettera da Marghera sulla lotta degli operai Fincantieri

Comitato di sostegno ai lavoratori della Fincantieri, Centro di iniziativa comunista internazionalista

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Palermo: cronache di ordinaria protesta. Presidio e blocchi dei metalmeccanici

Sono gli operai Fincantieri e delle aziende dell’indotto; ma anche lavoratori di altre aziende di Palermo esclusi dal piano per l’erogazione di ammortizatori sociali (cassa integrazione in deroga) concordato e siglato da Cgil, Cisl e Uil con l’Assessorato al lavoro della Regione siciliana (dall’assessore Bonafede); accordo sindacale questo che esclude dalla possibilità di usufruire di […]