Sono gli operai Fincantieri e delle aziende dell’indotto; ma anche lavoratori di altre aziende di Palermo esclusi dal piano per l’erogazione di ammortizatori sociali (cassa integrazione in deroga) concordato e siglato da Cgil, Cisl e Uil con l’Assessorato al lavoro della Regione siciliana (dall’assessore Bonafede); accordo sindacale questo che esclude dalla possibilità di usufruire di misure per la mobilità in deroga circa 1600 operai sul territorio dell’isola attraverso criteri restrittivi soprattutto ai danni di chi aveva già fruito di tali ammortizzatori in passato (basta aver maturato circa 12 mesi di sussidi per vedersi cancellato dalle liste regionali). Così, mentre i sindacati tacciono – l’unica voce fuori dal coro è quella della Fiom che ha da subito dichiarato di “disconoscere” l’accordo – gli operai tornano in strada provocando la paralisi della circolazione stradale cittadina. Finora ciò non è però bastato a destare l’attenzione di una Giunta e di un Governatore troppo impegnati in rimpasti di governo (la cacciata dei folkloristici Zichichi e Battiato) per prendersi a carico il problema. E gli interlocutori delle piazze in agitazione restano ancora una volta i “tutori dell’ordine pubblico” con cui anche oggi non sono mancati i momenti di tensione: di difficile gestione sta infatti diventando per loro una situazione segnata da proteste e manifestazioni ormai all’ordine del giorno. E sappiamo che la comprensione delle istanze sociali non è proprio il loro forte.
Concludiamo questa ordinaria cronoca con alcune valutazioni. Oggi infatti i giornali titolavano che al sud d’Italia si sta peggio che in Grecia (rapporto Censis sul Pil e i redditi negli ultimi 5 anni). Senza minimamente voler cadere nella trappola del “chi sta meglio e chi sta peggio” sappiamo però come ancora manchi, dalle nostre parti, un processo reale di massificazione e generalizzazione della protesta e dello scontro come invece si è potuto registrare in terra ellenica. Nostro compito sarà quello di facilitarlo partendo proprio dalla spinosa questione dei “redditi in tutte le sfaccettature e varianti del termine.
Ci sono però anche delle “somiglianze” : la polizia come enblema del tentativo di parte padronale di sminuire le istenze dal basso e trasformarle in questioni di semplice ordine pubblico; e il ruolo dei sindacati, pronti anche quì a collaborare nella logica dei tagli austeri (di persone, non solo di spesa) ogniqualvolta la politica decide che la coperta vada ristretta.
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