Pisa, contro sfratti e speculazione, sfila la rabbia delle famiglie senza casa
La manifestazione era stata annunciata da tempo, in risposta alla sempre più drammatica emergenza abitativa e agli scandali che stanno coinvolgendo l’amministrazione comunale. Da una parte le informazioni che stanno venendo a galla riguardo alla corruzione, le evasioni fiscali, fidejussioni false e privilegi di ogni tipo concessi a Bulgarella e agli altri grandi costruttori; dall’altra le famiglie sotto sfratto praticamente abbandonate al loro destino. Negli ultimi giorni è stata pubblicata la graduatoria ERP, e a molte famiglie non sono stati riconosciuti i punti dello sfratto; come se non bastasse il Prefetto non si è ancora espresso riguardo alla proroga della sospensione degli sfratti, perché teme la collera della lobby ConfEdilizia.
Una situazione ormai esplosiva, che è sfociata nella manifestazione di ieri, convocata al grido “Vogliamo le case di Bulgarella”. La richiesta centrale era quella di mettere mano alle abitazioni dei grandi proprietari privati: se mancano le case per l’Agenzia Casa bisogna costringere i grandi costruttori che hanno debiti milionari col Comune e hanno goduto di agevolazioni fiscali, a mettere in affitto le loro case a canone concordato.
La manifestazione è partito dal complesso Santa Croce in Fossabanda, albergo di proprietà del Comune vergognosamente tenuto sfitto; già lì è stata evidente la grande presenza di forze dell’ordine, ancora una volta schierate contro i cittadini, a difesa della speculazione immobiliare.
Decine di famiglie hanno quindi sfilato fino alle case dei Frati Bigi, recentemente ristrutturate da Bulgarella, e inscenato una protesta simbolica con tanto di inaugurazione e assegnazione. Protagonisti della giornata tutti gli esclusi, le famiglie sotto sfratto che comunque non riceveranno la casa popolare, le loro storie e i loro drammi. Ma soprattutto la loro volontà di riscatto e la loro lotta quotidiana per vedersi riconosciuti i propri diritti.
Il corteo è poi proseguito con un blocco stradale, per sciogliersi, infine, con una promessa: se non sarà concesso il blocco degli sfratti, se non saranno trovate case da assegnare per l’emergenza abitativa, le famiglie non resteranno ad aspettare in silenzio. E allora le case dei grandi speculatori privati saranno occupate e abitate per davvero.
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