Pisa. Picchetto e sciopero al magazzino Piaggio di Pontedera contro 5 licenziamenti
L’offensiva introduce sul territorio i primi licenziamenti tramite l’impiego della legge Fornero. La DNA infatti motiva i licenziamenti con la contrazione dei volumi produttivi, considerandoli come licenziamenti per ‘giustificato motivo oggettivo’, “ovvero – incalzano i lavoratori – tradotto vuol dire che qualunque scusa è buona per mandare a casa i lavoratori non graditi all’azienda, imponendo ricatto e supersfruttamento dentro il magazzino. E’ un precedente che non deve passare”.
Per queste ragioni assieme ai lavoratori DNA sono scesi in sciopero anche quelli di CEVA. “Il primo nostro obbiettivo – urlavano dal megafono gli operai incordonati – è lo stralcio delle lettere, e per questo ci batteremo, andremo ovunque ci siano orecchie disposte ad ascoltare. Non si deve licenziare in maniera discriminatoria quattro lavoratori , sapendo quale sarà l’impatto sulle famiglie dei lavoratori. Il “calo di lavoro” di cui la DNA parla è soltanto una scusa. Vogliono solo risparmiare sulla nostra pelle per guadagnare di più! Siamo ad una svolta: se entra la Fornero siamo tutti ricattabili e licenziabili, sia se lavoriamo in Ceva sia se lavoriamo in Dna”
Sebbene dentro il magazzino svolgano mansioni pressoché identiche i lavoratori DNA (108 operatori) vengono inquadrati con contratto multiservizi mentre quelli CEVA (poco più di una cinquantina) sono operai con contratto terziario e commercio, con una retribuzione più alta e maggiori garanzie. Per questo al picchetto congiuntamente, oltre al reintegro di tutti i lavoratori licenziati, venivano rivendicate pari condizioni tra lavoratori DNA e CEVA: “Noi ringraziamo la DNA perché ci ha dato la possibilità di avviare un percorso di unità! Infatti l’altra mattina sui cancelli è nato un vincolo che si chiama solidarietà tra lavoratori difficile da ottenere. L’azienda ha paura che tra i lavoratori ceva e i lavoratori DNA ci sia questo legame. Per questo cerca di spaventarci: niente di nuovo, ma quelle lacrime ci hanno fatto capire tante cose”.
Nonostante il tentativo padronale di movimentare le merci nottetempo il blocco ha sortito nella mattinata gli effetti desiderati dai lavoratori in lotta: nei giorni di rientro dalla fermata produttiva di Piaggio il magazzino logistica è rimasto completamente fermo con un’adesione quasi totale allo sciopero. La tenuta della lotta nelle prossime ore e nei prossimi giorni passerà probabilmente anche per altre forme di mobilitazione, come presidi davanti al magazzino e altri blocchi, per ottenere il reintegro dei lavoratori licenziati.
da Riscatto
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