Pisa verso il 28 gennaio
Di seguito il volantino distribuito:
ll modello Marchionne é fondato su un chiaro ricatto: rinuncia ai diritti acquisiti con la lotta sindacale in cambio di lavoro. Ma quale lavoro é quello che offre Marchionne? Un lavoro senza tutele e senza dignitá, con un alto tasso di sfruttamento. Questa ristrutturazione va di pari passo a quella che la riforma Gelmini cerca di imporre dentro l’universitá: smantellare il diritto allo studio (tagli dell’89,4%) sostituendolo con il ricatto del prestito d’onore, dar vita ad una guerra tra poveri per le stabilizzazioni dei ricercatori e, più in generale, imporre una riforma della governance accademica in senso verticista ed autoritario.
Oggi questa è la ricetta che il capitalismo italiano propone per uscire dalla crisi: impoverimento generale delle condizioni di vita, di lavoro e di studio, con la scusa di reggere la competizione internazionale.
Al ricatto di Marchionne gli operai fiat hanno saputo dare una risposta di coraggio e dignità, dicendo un chiaro “no”, che à stato reso minoranza a Mirafiori solo grazie alla connivenza di impiegati e capireparto con la dirigenza aziendale.
Nei mesi precedenti, gli studenti avevano a loro volta rifiutato nettamente il piano Gelmini, occupando le facoltà in tutta Italia e sviluppando un blocco completo del Paese, che è culminato nella giornata del 30 novembre, in cui un’íntera generazione esclusa dal patto sociale si è riversata nelle strade, bloccando stazioni ferroviarie, autostrade e aereoporti.
Entrambi i soggetti hanno dimostrato chiaramente che i conflitti nel mondo del lavoro e della formazione sono il primo fronte della lotta contro le politiche di austerità e contro un’intera classe politica, connivente o addirittura responsabile, di tali scelte.
Le parole di Colaninno, amministratore delegato della Piaggio, che ha commentato il dato istat di 2,5 milioni di giovani italiani disoccupati dicendo che “non lavorano perché non hanno voglia e sono troppo esigenti rispetto al posto di lavoro”, indicano con chiarezza la necessitá che abbiamo come studenti e precari universitari di vivere lo sciopero generale dei metalmeccanici del 28 gennaio da protagonisti.
Siamo qui proprio per cominciare a creare quelle connessioni e relazioni indispensabili per dar vita alla data del 28, che non viviamo come una tappa d’arrivo, ma come il punto d’inizio per un movimento di rifiuto delle politiche di austerità, capace di riappropriarsi dei propri luoghi di lavoro e di ribaltare le sorti della crisi.
CONTRO IL MODELLO MARCHIONNE, CONTRO LA RIFORMA GELMINI, RIAPPROPRIAMOCI DI CIO’ CHE CI SPETTA…
…VERSO E OLTRE IL 28 GENNAIO!
Assemblea d’ateneo, Universitá di Pisa, 19 gennaio 2011
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