Poggioreale:la rabbia si tramuta in lotta
Avevamo già affrontato l’argomento, “sovraffollamento carceri”, bene ecco che il sovraffollamento e i disagi che si vengono a creare esplodono in rivolta al carcere di Poggioreale.
Ciò che ha spinto i detenuti alla rivolta è stato l’ennesimo caso di malasanità, un giovane detenuto nella mattinata è stato male e necessitava di cure mediche e di visite che non sono arrivate,la madre in seguito ha dichiarato: “Mio figlio è svenuto più volte e non è stato soccorso, nessuno si è sincerato delle sue condizioni di salute, quando l’ho visto l’ho trovato deperito e senza forze ma non ho avuto spiegazioni e pareri dai medici. Ho paura per la sua vita, dati i precedenti in questo carcere, e voglio che siano prese tutte le precauzioni possibili. Ha fatto degli sbagli ma non deve pagare con la vita”, parla di precedenti e ha tutte le ragioni, è di febbraio 2019 l’ultimo morto per malasanità ne l carcere di Poggioreale. La rivolta si è poi allargata per denunciare le generali condizioni disumane e l’insopportabile sovraffollamento di Poggioreale, infatti è ormai impossibile viverci dentro, si è raggiunto ormai il doppio dei detenuti che si possono ospitare.
Il garante dei detenuti parla di solite questioni, malasanità,sovraffollamento,ristrutturazione,luoghi più abitabili e più dignitosi.
In parole povere chiedono e pretendono ciò che gli spetta,queste persone sono in carcere ma hanno comunque dei diritti che vanno rispettati.
Da subito i sindacati di polizia penitenziaria (USPP) ha risposto chiedendo invece più restrizioni per i detenuti a tutela dei poliziotti, arrivando a chiedere di togliere il regime aperto in un carcere con quasi 2500 detenuti, significa costringere tutti i detenuti a non più di 2 o 4 ore al giorno d’aria,in base alle regole dei vari carceri, lasciando,come direbbe il ministro degli interni, “marcire” nelle proprie celle per il resto della giornata i detenuti, un po’ come fossero tutti al 41bis e questa cosa di mettere tutti in regime di 41bis l’abbiamo già vista con le restrizioni orarie della televisione.
Ci stiamo quindi avvicinando ad un nuovo regime carcerario?
Anche questo a quanto pare fa parte del “governo del cambiamento”, tutti a regime di 41bis, sfruttati dalle multinazionali e stipati in 4 in una cella da 2 persone.
Le carceri oggi sono barili di polvere da sparo pronte ad esplodere, sovraffollamenti, diritti fondamentali, quali le cure mediche, negati, restrizioni fisiche e torture psichiche sono la causa della rabbia che sta crescendo e ci porterà a parlare ancora delle carceri e delle condizioni disumane a cui i carcerati vengono sottoposti.
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