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Prato: Texprint licenzia i lavoratori in sciopero dopo aver tentato di portarli in tribunale

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Alla vergogna non c’è mai fine. Dopo mesi di sciopero dei lavoratori Texprint, con rivendicazioni che hanno a che fare con una minima dignità delle condizioni di lavoro, l’azienda ha deciso di licenziare i 18 operai che stanno portando avanti la battaglia. La linea della fermezza intrapresa dalla dirigenza della fabbrica fin dall’inizio e sostenuta con scenette da teatro dell’assurdo a mezzo stampa è la dimostrazione dell’importanza di questa lotta. Quanto temono istituzioni e imprenditori che si muovono con metodi mafiosi è che l’insubordinazione dei lavoratori Texprint possa aprire una breccia dentro lo sfruttamento semischiavistico che coinvolge quasi per intero il macrolotto del tessile di Prato.

Di seguito pubblichiamo gli aggiornamenti del SI Cobas di Prato e Firenze:

 

#TEXPRINT PROVA A PORTARCI IN TRIBUNALE, POI CI RIPENSA, E LICENZIA TUTTI I LAVORATORI IN SCIOPERO (TRAMITE WHATSAPP)

Texprint, e il suo pool di avvocati che cresce giorno dopo giorno, rinunciano al ricorso da loro stessi richiesto il giorno prima dell’udienza.

L’azienda aveva in primis richiesto alla Giudice del Lavoro, con un ricorso di urgenza, di emettere una ordinanza che mettesse fine allo sciopero dei 18 lavoratori, sostenendo la sua illegittimità.

La giudice ha immediatamente rigettato la richiesta dell’azienda, e ha deciso di ascoltare le parti in causa, indicendo udienza per oggi Venerdì 2 Aprile. Il sindacato e i lavoratori hanno avuto modo di presentare una difesa, smentendo le calunnie che ormai da settimane l’azienda e il suo strapagato ufficio stampa continuano a diffondere sui lavoratori in sciopero da due mesi per l’applicazione del CCNL e delle leggi sull’orario di lavoro.

Ma una volta presentata la nostra difesa, l’azienda ha deciso di rinunciare al ricorso…

Abbiamo sentito spesso l’azienda appellarsi ai tribunali come sedi competenti, ma quando arriva il momento di andarci, l’ azienda scappa.

Invece di venire in tribunale la notte prima dell’udienza Texprint manda i licenziamenti a tutti lavoratori in sciopero.

Il lavoratori della Texprint sono in sciopero da quasi due mesi e mezzo, per chiedere la fine del regime di ipersfruttamento che prevede 12 ore al giorno per 7 giorni a settimana, chiedendo di lavorare 8 ore per 5 giorni, e avere dei contratti regolari.

La risposta dell’azienda sono i licenziamenti.

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Gravissimo e intollerabile l’ennesimo tentativo della Texprint di liberarsi di chi sta pretedendo di lavorare nel rispetto delle regole e con dignità. Prima si sfruttano i lavoratori per anni, poi li si vuole gettare via come arance spremute. Impensabile che una vertenza possa concludersi con il licenziamento dei lavoratori che hanno chiesto il rispetto per i loro diritti. Se la Texprint pensa in questo modo di mettere fine allo sciopero, fa un grave errore.

La mobilitazione continuerà con il presidio permanente e il sindacato indice da ora una grande manifestazione per Sabato 17 aprile. Un momento inclusivo ed aperto dove invitiamo tutti coloro che vogliono stare al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, non solo della Texprint, ma di tutto il distretto tessile che sono constretti a subire questo regime di sfruttamento e che provano a cambiarlo.

 

 

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