InfoAut
Immagine di copertina per il post

Presidio al tribunale del riesame

PUNIRE PER PREVENIRE

Mercoledì 12 dicembre la Digos di Genova ha notificato 11 misure restrittive, arresti domiciliari e obbligo di firma, ad 11 compagni. L’operazione è partita su ordine del Gip Marina Orsini, su richiesta del procuratore aggiunto, Vincenzo Scolastico. Da mercoledì, quindi, 3 compagni ed una compagna si trovano agli arresti domiciliari e 7 sono costretti ad andare a firmare in questura una o due volte al giorno.

I fatti contestati riguardano lo sgombero della casa occupata Giustiniani 19, avvenuto il 7 agosto 2012.  I compagni sono accusati a vario titolo di resistenza aggravata. Dall’ordinanza si può però ben capire come le misure non siano soltanto un provvedimento legato al 7 Agosto, ma piuttosto determinato dalla volontà di punire più in generale la loro partecipazione alle lotte contro l’alta velocità e il Terzo Valico, alle occupazioni, alla lotta contro la militarizzazione del territorio ed il razzismo sempre più diffuso, alla solidarietà con i lavoratori. Quello che si vuole colpire quindi non è il singolo episodio ma la “condotta” politica di ciascuno di loro, riconducendo il tutto ad un problema di ordine pubblico.

Il 27 dicembre si riunisce il tribunale del riesame per decidere se confermare o meno la misura degli arresti ai 4 compagni.

L’applicazione di misure di restrizione della libertà, sia esse domiciliari che firme usate come DASPO politico, hanno lo scopo di colpire i compagni, allontanandoli dai contesti di lotta, nel tentativo di eliminare ed isolare gli elementi “più pericolosi”. Il messaggio contenuto in questa operazione è che in tempi di crisi la contestazione non è ammessa, bisogna solo obbedire a testa bassa.

Ma Genova non è un’eccezione, il modus operandi repressivo genovese lo troviamo in molte città. Gli ultimi esempi sono avvenuti a Torino e a Milano. Il 17 dicembre la procura di Torino ha emesso nei confronti di diversi compagni e compagne due arresti domiciliari, una decina tra obblighi di dimora e di firma e diverse denunce, per i fatti avvenuti durante la giornata di lotta del 1 maggio 2012. E nello stesso giorno a Milano, la Digos ha eseguito diverse perquisizioni in casa di studenti per il corteo avvenuto il 14 novembre in quella città.

Per non parlare della maxioperazione contro i fatti avvenuti a Roma il 15 Ottobre del 2011, che ha portato agli arresti domiciliari fra gli altri, anche un nostro compagno, Francesco. L’accusa in questo caso è quella di devastazione e saccheggio, reato tornato, non casualmente, in auge lo scorso luglio in occasione della sentenza della Corte di Cassazione ai danni degli imputati per la rivolta contro il G8 di Genova del 2001.

Siamo di fronte alla creazione e attuazione di un armamentario repressivo, essenzialmente centrato sulla punizione e sulla prevenzione, volutamente esorbitante. Colpire le persone, i compagni che lottano è assolutamente necessario, soprattutto adesso che le libertà individuali vengono ogni giorno ristrette ed il dissenso sociale tende ad aumentare.

Punire, spaventare e allontanare sembra essere il dogma a cui risponde e che viene seguito dalla Magistratura. Fermare, anche sul nascere, ogni pratica di rottura, ogni pratica di lotta, che possa mettere in discussione l’attuale stato delle cose,  che possa contagiare altre situazioni, che possa far vedere che c’è un modo per reagire alla crisi che non sia la sua semplice accettazione.

Per questo sosteniamo che queste misure non riguardano solo 13 compagni, ma riguardano tutti. Il modo di rispondere a questi “attacchi” deve essere quindi quello di generalizzare le lotte e la solidarietà.  Perché ormai sembra essere sempre più evidente che provare ciascuno a difendere il proprio orto, non basta più. Solamente un collegamento sempre più stretto tra le diverse forme di resistenza può trasformare il loro aspetto difensivo in aspetto offensivo. Occorre combattere.

Solidarietà a Christian, Enrico, Francesco, Mattia e Sofia.

Solidarietà a tutti gli inquisiti. Solidarietà a tutti i compagni prigionieri.

compagni e compagne solidali

da http://giustiniani19.noblogs.org/

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

casacasa occupata giustinianigenovalibertàpresidioriesamesgomberotribunale

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un appello a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

E’ uscito un appello firmato a nome di quattordici personalità nell’ambito della sanità e della scienza per tutelare il servizio sanitario nazionale, qui è possibile leggerne il contenuto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgomberi al Quarticciolo. In borgata nessuna persona resta sola.

Ieri mattina 3 famiglie della borgata sono state sgomberate da ATER e dalla Prefettura di Roma. Una ragazza incinta, una donna sola con due figli, persone in attesa di una casa popolare da decenni. Persone che abitano in quelle case dal 2002. Persone che pagano la colpa di non potersi permettere una casa. Non veniteci […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Giocate, giocate! L’azzardo del Governo

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: morta a 75 anni Barbara Balzerani

In carcere e poi fuori la Balzerani ha riletto a lungo la storia – personale e collettiva – degli anni ’70 e ’80, attraverso molti incontri pubblici, prese di posizione e soprattutto con numerosi libri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tribunale della libertà conferma gli arresti per Anan, Alì e Mansour

L’Italia conferma la propria collaborazione con il progetto israeliano di repressione della resistenza palestinese. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Italia si arma. Diretta con i portuali di Genova.

«Il Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova ha denunciato un nuovo sbarco di mezzi militari nel porto ligure, arrivati a bordo di una delle navi della compagnia saudita Bahri (le “navi delle armi”) e diretti a Camp Darby.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’ASL di Torino si preoccupa dell’inagibilità dello stabile di corso Regina Margherita 47: chi c’è dietro tanta solerzia?

A seguito dell’avvio del percorso per fare diventare Askatasuna “bene comune” siamo venuti a conoscenza, attraverso i media, di un fatto particolarmente anomalo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Genova: protestano studenti e studentesse dell’istituto Pertini-Diaz: “Non vogliamo poliziotti a far lezione qui” 

“Fuori la polizia dalla Diaz”, questo lo striscione comparso martedì mattina, e subito rimosso, sui cancelli dell’istituto Pertini – Diaz a Genova, la scuola dove nel 2001 avvennero i pestaggi polizieschi contro i manifestanti del G8.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Genova: la Regione annuncia lo sgombero del Laboratorio Buridda

Sarà aggiudicato entro ottobre 2024 l’appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione di una residenza universitaria nell’ex Magistero di corso Monte Grappa, oggi occupato dal centro sociale Buridda.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Monza: “Dita spezzate e calci a terra”, violento sgombero poliziesco del presidio SI Cobas 

“Nuova escalation di violenza di Stato contro il sindacato SI Cobas: brutale aggressione contro i lavoratori e il coordinatore di Milano Papis Ndiaye“

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Cremona: la polizia sgombera la Prosus, occupata da 4 mesi dai lavoratori

I lavoratori dell’azienda di macellazione Prosus di Vescovato, alle porte di Cremona, che dal 16 ottobre 2023 occupavano lo stabilimento sono stati sgomberati questa notte.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: Askatasuna “bene comune”.

E’ di due giorni fa la delibera passata al Comune di Torino che ha avviato il percorso per rendere “bene comune” il centro sociale Askatasuna, spazio sociale che esiste da 27 anni sul territorio cittadino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: eseguito sfratto a sorpresa in tempi record!

da Prendocasa Torino Questa mattina, mentre con Mimmo e la sua famiglia resistevamo allo sfratto, ottenendo un rinvio al 7 marzo, l’ufficiale giudiziario si è presentato con la celere a casa di Mohamed e della sua famiglia in via Monginevro 68. Mohamed era sotto sfratto dopo essere stato truffato dalla sua proprietaria di casa che, […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

“In cella con il guinzaglio”. Lettera di Ilaria Salis dal carcere di Budapest

Dal carcere di Budapest, dove soggiorna ormai da undici mesi, Ilaria Salis è tornata a scrivere ai suoi avvocati.