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Safim: i lavoratori bloccano, l’impresa li sospende, la Digos minaccia!

Ieri, nel quadro della giornata di sciopero nazionale della logistica, una trentina di lavoratori della Safim di None, in provincia di Torino, acompagnati da una decina di solidali, hanno bloccato dalle 9 alle 15.30 l’ingresso e l’uscita degli automezzi di uno dei più grandi poli logistici di immagazzinamento e smistamento di cibi “a freddo” (stroccati in celle frigorifere) della provincia di Torino.

Al centro della contesa, il mancato riconoscimento del sindacato SiCobas,che totalizza una 60ina di tesserati e che ha fatto avanzare le condizioni salariali e di contratto ai circa 200 lavoratori. Succede però che la direzione della ditta S.A.F.I.M. preferisca realizzare la chiusura delle nuove e migliori condizioni di lavoro solo con la Cisl, che ha meno di una decina di iscritti. “Non vogliamo trattare coi SiCobas!” avrebbero ripetutamente affermato nelle settimane precedenti.

E così ieri è scattata la protesta, con decine di camion incolonnati e impediti nelle operazioni di carico/scarico delle merci. Nel corso della giornata si è potuta osservare la dinamica mafioso-ricattatoria dei delegati Cisl che hanno prima minacciato, quindi passato il resto della giornata a pompare-minacciare le poche decine di lavoratori che ieri non hanno scioperato, al fine di schierarli contro i colleghi che bloccavano gli ingressi e le uscite.

Oggi la rappresaglia aziendale: la Safim di None sospende i lavoratori che ieri hanno scioperato e partecipato ai blocchi. Alla risposta padronale fanno eco le minacce della Digos torinese che intimidisce il sindacato Si Cobas per la sua azione conflittuale e non collaborativa.

 

Stasera alle 23 protesta e lotta!

Serve la tua attiva solidarietà: a 400 mt dal centro tumori di Candiolo  (MAPPA)
Oppure partenza da c.SO Vigevano 33 alle 22

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