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Sciopero all’Ilva di Taranto, lavoratori sul tetto

Fin dall’alba decine di lavoratori hanno bloccato con un presidio l’accesso allo stabilimento tramite la portineria A per poi spostarsi verso la direzione dell’Ilva, che nel frattempo era stata blindata; qui alcuni lavoratori sono saliti sul tetto in segno di protesta e vi si trovano tuttora.

Alla base dello sciopero l’allontanamento dalla fabbrica di Marzo Zanframundo, vittima di ingiusto licenziamento perché da mesi denunciava le condizioni di insicurezza in cui erano costretti a lavorare gli addetti del Movimento ferroviario, dove meno di un anno fa perse la vita il giovane operaio Claudio Marsella. Ma ad aver infastidito i padroni dell’Ilva sono stati anche gli attacchi del delegato sindacale contro i cosiddetti ‘fiduciari’ della famiglia Riva impiegati nell’azienda a formare una sorta di ‘governo ombra’ corresponsabile dei mancati interventi di messa in sicurezza sul posto e dell’inquinamento causato dallo stabilimento. Proprio venerdì scorso 5 di loro sono stati arrestati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata ai reati ambientali.

Lo sciopero di oggi è stato anche indetto per supportare i 50 dipendenti dell’impresa appaltatrice Mr (Manutenzioni Refrattarie), licenziati dalla stessa azienda dopo che l’Ilva ha chiuso il rapporto di fornitura.

Contro tutto questo i lavoratori che da questa mattina sono sul tetto hanno annunciato sciopero ad oltranza.

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