Sgomberata Place de la République
A partire dal tardo pomeriggio di lunedì la piazza è rioccupata, prima da qualche centinaia di persone per poi raggiungere intorno alle 19 un migliaio di persone. Nella serata, fino a dopo mezzanotte, i numeri saranno oltre i 2000, con una lunghissima assemblea generale che ha continuato per tutta la durata dell’occupazione a riprendere i lavori delle commissioni e della discussione collettiva.
Diversi momenti di tensione con la polizia, che fin dallo sgombero del mattino presidia la piazza, circondandola con mezzi e numerosi uomini. In due occasioni in particolare tentano di impedire l’ingresso di un’impianto di amplificazione prima e successivamente di pentolame e fuochi per preparare da mangiare. Ma la pressione che si riversava immediatamente sui bordi obbligava la sbirraglia a concedere il passaggio.
Verso mezzanotte qualche centinaio di persone blocca la circolazione in uno degli snodi che circondano la piazza. Verso l’una parte una manif sauvage dietro uno striscione con la scritta “siamo tutt* fuorilegge”. La polizia riesce però rapidamente a contenerla e deviarla. Verso le 2 la manif ritorna in piazza. L’occupazione continua!
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All’alba di oggi, intorno alle 5:30, la polizia ha sgomberato Place de la République, sede da 10 giorni delle discussioni e dello sviluppo del movimento Nuit Debouts, le notti in piedi contro la Loi travail, la mobilitazione contro la riforma del codice del lavoro che sta scuotendo la Francia. Nell’ultima settimana le presenze, la partecipazione e la costruzione di iniziative e manif sauvages a partire dalla piazza si sono intensificate. In particolare nel week-end con le azioni di solidarietà con i rifugiati, stazionanti a metro Stalingrad e soprattutto con l'”apero chez Valls” che ha visto muoversi per le strade della città qualche migliaio di manifestanti.
Proprio questo incontro-sviluppo tra la dimensione “indignata”, impegnata in lunghe assemblee generali e commissioni di lavoro, con la composizione più votata all’azione diretta ha iniziatoa preoccupare le istituzione della città e i vertici dello stato francese. La classe politica si mostra, nelle sue dichiarazioni, d’accordo nella sostanza. Se per la destra lo sgombero deve essere totale e senza concessioni, la sinistra lamenta la “deriva” sauvage: “finché si trattava di un’occupazione pacifica potevamo tollerarla” h adetto il primo segretario del Partito socialista Cambadelis. Nonostante certi media mainstream della sinistra istituzionale provassero a separare i “buoni occupanti” dai “Casseurs” delle manifestazioni, l’operazione non ha funzionato e nella partecipatissima assemblea generale di ieri la sostanziale reciprocità e convergenza delle intenzioni è stata ribadita da più interventi.
La ricchezza delle iniziative svoltesi lungo tutta la giornata e la notte di sabato lasciava presagire la vendetta della Politica. Fin dai primi momenti dello sgombero, consumatosi nelle ore di più difficile mantenimento della piazza, squadre di Gendarmes Mobiles hanno smontato le numerose infrastrutture che ogni giorno re-inventano e riddisegnano lo spazio. Sul sito di contro-informazione di paris-luttes.info si legge “la piazza è vuota e grigia come prima dell’occupazione”. Ma il pessimismo non avrà la meglio, perché iniziano a circolare appelli per una convergenza serale “non è grave, ricominceremo!”.
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