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“Siamo attoniti di fronte alla follia delle grandi opere”

Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze non può che aggiungersi al coro di quanti denunciano politiche sbagliate rispetto ai problemi ambientali. Le immagini di Genova che affonda nella tragedia, cui ne seguiranno sicuramente altre, sono emblematiche del disastro italiano.

Le celebrazioni rituali dopo 45 anni dall’alluvione che interessò Firenze nel 1966 mostrano una classe politica inadeguata ai problemi che abbiamo, evidenzia i rischi che, nel tempo, non sono stati risolti, ma addirittura aggravati.
Fa un effetto nauseante guardare ai cantieri del sottoattraversamento di Firenze; lascia attoniti sapere del fiume di denaro che si sta buttando in inutili e pericolosi buchi sotto la città mentre tutto il nostro paese sta franando travolto dall’abbandono. Suonano beffa le dichiarazioni del presidente della Regione Enrico Rossi che promette “mai più un mattone nelle aree a rischio”, adesso che troppi disastri si sono consumati, ma soprattutto oggi che si persevera in progetti sbagliati come quelli che devasteranno Firenze.
Il fango che ha sommerso la Lunigiana è figlio anche del fango che esce dai cantieri dei Macelli dove si vuol costruire una stazione miliardaria e inutile.

E’ sconsolante e deprimente immaginare quante migliaia di posti di lavoro si creerebbero per rimediare i danni urbanistici degli ultimi decenni, invece delle poche centinaia che si avranno nei cantieri TAV.
Le dichiarazioni di tutti i gruppi politici si sprecano in queste occasioni, ma sono offesa per i cittadini, sono bestemmia verso le vittime se alle parole non seguono fatti e azioni concrete.
Cittadine e cittadini del Comitato aspettano che anche dalle istituzioni toscane escano provvedimenti concreti che vadano verso un nuovo modo di gestione del territorio, che si esca dalla logica della “grandi opere”, che non si privilegino soltanto gli interessi delle lobby del cemento.

Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze

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