InfoAut

Sulle infamanti accuse apparse oggi sulla Nuova Venezia e in merito al comunicato diffuso dal Voina art – group

Scriviamo in merito alle brutali e infamanti accuse apparse oggi sulla Nuova Venezia, a firma di Carlo Mion, e in merito al comunicato diffuso dal Voina art-group riguardante i fatti accaduti davanti alla casa occupata “Ex Ospizio” di Santa Marta.

Da quando abbiamo occupato i locali dell’ex Ospizio delleTerese, il 4 novembre scorso, molte persone hanno ritrovato la possibilità di vivere in una città come Venezia. Abbiamo scelto di occupare con l’idea che vivere insieme non significhi solo condividere uno spazio libero dal ricatto dell’affitto, ma soprattutto riuscire a creare delle relazioni umane più gratificanti, basate sulla solidarietà.

Molte altre persone hanno invece trovato ospitalità, per periodi più o meno lunghi, sempre nel rispetto degli abitanti della casa, del quartiere,  e delle attività,politiche e non, svolte al loro interno.

Era anche questo il caso dei Voina, giunti a Santa Marta qualche mese fa, in cerca di una sistemazione temporanea per un paio di giorni,diventati poi mesi. Durante questo periodo si è resa evidente l’inconciliabilitàtra il loro modo di vivere e quello degli occupanti, essendo per noi imprescindibile un rapporto di fiducia, rispetto e condivisione tra chi scegliedi vivere insieme. Consci della difficoltà della loro condizione, sono state comunque proposte ai Voina diverse alternative per risolvere insieme la lorosituazione: dall’assistenza legale alla costruzione di un percorso comune, da un alloggio alternativo a dei contatti con persone legate all’ambiente artistico di cui fanno parte. Proposte che gli artisti russi hanno sempre rifiutato.

Data l’impossibilità di portare avanti una convivenza assieme e non essendo le nostre proposte per loro soddisfacenti, più di un mese fa è stato chiesto ai Voina di trovarsi un’altra sistemazione. A questo punto i Voina hanno reagito rompendo definitivamente ogni tipo di dialogo, iniziando una lunga serie di provocazioni, anche con armi da taglio alla mano, verso gli occupanti e chiamando dei loro simpatizzanti, la cui presenza in casa ci èstata imposta.

Data la loro condizione di ricercati e la presenza di bambini si è comunque, anche nell’esasperazione di dover condividere l’abitazione con persone armate, cercato di evitare lo scontro fisico,continuando a proporre soluzioni che prevedessero il dialogo tra le parti,comprese altre sistemazioni abitative immediatamente disponibili.

Durante la discussione di domenica pomeriggio, avvenuta all’esterno della casa mentre nella stessa riposavano i bambini in compagnia di un’altra ragazza russa loro simpatizzante, alla richiesta ormai irremovibile dilasciare l’Ospizio,  Oleg ha brandito un’accetta contro chi cercava di parlargli e, spalleggiato dai suoi amici, si è diretto, nonostante i ripetuti inviti alla calma, verso la casa occupata. Una volta giunti sul posto Oleg ha iniziato a prendere a colpi d’accetta la porta d’ingresso,minacciando di morte chi stava all’interno della casa e ferendo due personeall’esterno. Solo in  quel momentosi è riusciti a disarmarlo, istante in cui il russo ha riportato una ferita alla testa.

Poco dopo,  allarmata dal trambusto e dai vicini, è arrivata sul posto la polizia, che ha identificato alcuni deipresenti sul  posto (Oleg, i suoiamici e tre occupanti della casa) ed è entrata a forza all’interno dell’Ospizio,recuperando i due bambini e l’altra simpatizzante dei Voina, rimasta all’interno – seguendo le direttive di Koza che più volte le ha ordinato di non uscire dalla casa – nonostante i ripetuti inviti ad abbandonare l’occupazione con i bambini prima dell’arrivo della polizia, in quanto sprovvisti didocumenti.

Nel frattempo all’esterno Oleg  indicava alla polizia i nomi di altri abitanti del quartiere, segnalando presunti giri di spaccio e consegnando alla poliziamateriale video e audio riguardante le attività, politiche e non, svolte nella casa, raccolto nei mesi della loro permanenza all’interno della stessa.

Ci teniamo a precisare, a chi è palesemente in malafede, che nessun danno è stato inferto a Koza e tantomeno ai bambini, contrariamente a quantoscritto sui giornali e sul comunicato del gruppo, che hanno infatti lasciato tranquillamente la casa aiutati dagli occupanti a mettere via le proprie cose.

Ci sembra superfluo dire, ma forse non lo è, che abbiamocercato in tutti i modi di scongiurare l’intervento della polizia e, anche almomento dell’arrivo di polizia e carabinieri, si è cercato di tutelare,nonostante tutto, Oleg e i suoi, invitandoli ad andarsene il più velocementepossibile.

Se non provassimo un profondo rammarico per quanto successoci farebbero solo ridere le accuse strumentali di aver rapito dei bambini, diaver picchiato in dieci una persona e di averla consegnata alla polizia. Tutto ciòè lontano anni luce dal nostro agire e dal nostro modo di essere, e chi ciconosce bene non può dubitare di ciò.

A questo proposito ringraziamo tutte le persone, dagliabitanti del quartiere ai nostri amici, accorsi fin da subito a dimostrarci solidarietàe ad aiutarci a riparare i danni subiti.

Benché non amiamo particolarmente scrivere comunicati, osbandierare ai quattro venti le attività che svolgiamo nel nostro quotidiano,abbiam ritenuto di dover prendere parola, prima che tutta questa storia acquisisca ancora di più i connotati del “trappolone mediatico”.

 

Tutto il resto sono solo chiacchere e infamità. Leprenderemo come tali, senza per questo farci condizionare nel nostro agire enei nostri progetti.

 

Gli e le occupanti dell’Ex Ospizio diSanta Marta -29 luglio 2014 alle ore 17.31

 

PS Aggiungiamo queste due righe ora, poichè al momento della scrittura del comunicato ci sembravano superflue e scontate. Evidentemente ci sbagliavamo, viste le deliranti e strumentali dichiarazioni che si leggono, per fortuna sempre meno, qua e là nella rete.

Noi portiamo naturalmente solidarietà a tutti/e i/le prigionieri/e rinchiusi/e nelle carceri di tutto il mondo. Ci battiamo quotidianamente per l’abbattimento del carcere e della polizia, e chi ci conosce lo sa bene. Pertanto ci auguriamo che Oleg ritorni al più presto libero, come ce lo auguriamo per tutti/e gli/le altri/e detenuti/e.

Appoggiamo quindi ogni forma di solidarietà per la liberazione di Oleg, ma troviamo ridicoli e infamanti i tentativi di ottenere questo scopo attraverso la delazione nei nostri confronti.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre blocchiamo tutto, atteso il voto di fiducia per Bayrou

Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10 settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo Ministro francese François Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: 26 e 27 settembre “Alza la voce, alza la testa!” Due giorni di festival per un cambiamento radicale

A Quarticciolo il 26 e il 27 settembre si terrà una due giorni di festival per un “cambiamento radicale”, ancora una volta la realtà romana alza la voce e alza la testa per portare i propri contenuti, le proprie istanze di lotta per una vita dignitosa, per un quartiere sicuro. A partire da questi temi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lotte operaie: sabato 6 settembre manifestazione SUDD Cobas a Forlì contro caporalato e sfruttamento

Non si placano le proteste dei lavoratori della filiera Gruppo 8 a Forlì e a Cesena. L’azienda vuole delocalizzare gli stabilimenti romagnoli, dai quali escono prodotti di lusso brandizzati Made in Italy.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: cariche della polizia contro il picchetto antisfratto a difesa di una famiglia con minori

Manganellate di polizia contro attiviste e attivisti di Plat – Piattaforma di intervento sociale, stamane in occasione di un picchetto antisfratto in via Cherubini a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sullo sgombero del Leoncavallo

I “centri sociali” sono luoghi dove persone giovani e meno giovani si riprendono il senso dell’esistenza, si riprendono i loro desideri, non sono (o non dovrebbero essere) ambiti in cui una generazione ripiegata su se stessa cerca consolazione alle proprie sfighe.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calabria: vincere la rassegnazione. Costruire l’alternativa

La Calabria si avvicina a una nuova tornata elettorale e ciò che emerge, senza troppi giri di parole, è l’ennesima prova di quanto poco i principali partiti nazionali tengano davvero a questa terra. In questi giorni assistiamo al solito teatrino: spartizione di poltrone, nomi tirati fuori dal cilindro senza radici, senza sostanza, senza un’idea chiara […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Botulismo in Calabria: come la sanità privata ci lascia morire per strada

La vicenda non riguarda solo le intossicazioni, ma l’intero sistema sanitario calabrese ed il ruolo delle cliniche private.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Urbanistica: cosa hanno in comune Milano e Torino?

Fa notizia in questi giorni (finalmente!) come una giunta sedicente di sinistra abbia stravolto la città di Milano, ma in realtà non molto diversa è la situazione di quell’altra metropoli del nord che è Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre “Blocchiamo tutto”

Ovunque in Francia, dei gruppi si incontrano, si organizzano e condividono delle idee con un obiettivo comune: bloccare tutto il 10 settembre prossimo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Che fine ha fatto la battaglia per l’Acqua Pubblica?

Pubblichiamo un aggiornamento sulle attività del Comitato Acqua Pubblica Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: le barche italiane lasciano la costa siciliana alla volta di Gaza, “Buon vento”

Sono salpate, alla volta di Gaza, le imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla dal porto siciliano di Augusta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza Inc: dove il Genocidio è testato in battaglia e pronto per il mercato

Gaza è diventata la vetrina di Tel Aviv per lo Sterminio privatizzato, dove aziende tecnologiche, mercenari e fornitori di aiuti umanitari collaborano in un modello scalabile di Genocidio Industriale venduto agli alleati in tutto il mondo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Assemblea geografa per la Palestina: quanto successo in parallelo al Congresso Geografico Italiano 2025 di Torino

Dal 3 al 5 settembre 2025, presso il Campus Einaudi e il Castello del Valentino di Torino, si è svolto il 34° Congresso Geografico Italiano. 

Immagine di copertina per il post
Culture

“The Ashes of Moria”: che cosa rimane del campo profughi più grande d’Europa?

A cinque dall’incendio che lo ha distrutto, il documentario porta nel cuore del campo, tra odori, rumori, paure e violenze. Allo stesso tempo offre le coordinate per capire i meccanismi attuali delle brutali politiche europee.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.