InfoAut
Immagine di copertina per il post

Torino, CAAT: la lotta ricomincia

 

Nella notte tra domenica (24/5) e  lunedì (25/5) lavoratori del CAAT (Centro Agro Alimentare di Torino) insieme ai Si Cobas e solidali hanno animato un presidio davanti lo stabilimento, per chiedere la riassunzione di 40 facchini licenziati e il miglioramento delle condizioni contrattuali per tutti i lavoratori delle 84 aziende che compongono il CAAT.

Da oltre un mese la Cooperativa Euro 2008, dopo aver perso un appalto presso la catena di supermercati Carrefour, ha dichiarato senza preavviso il fallimento, lasciando a casa 40 lavoratori, senza attendibili giustificazioni, senza liquidazione e con vaghe promesse di riassunzione, mai concretizzate. Un caso emblematico, ma non insolito.

Nel CAAT lavorano più di 800 facchini, soprattutto migranti, che ogni notte dalle 2:00 operano per smistare i prodotti ortofrutticoli che riempiono gli scaffali dei supermercati di tutto il Nord-Ovest e anche, in parte, d’Oltralpe. La condizione economica di questi lavoratori, organizzati formalmente in cooperative, oscilla tra il lavoro in nero o, nel migliore dei casi, contratti di 8 ore (molti ne lavorano il doppio) senza straordinari ferie e malattie pagate. Come è possibile che nel CAAT, controllato per il 90% dal Comune, manchino le tutele e le retribuzioni minime e legali per i facchini che vi lavorano? Quanto è dignitoso e appagante lavorare per più di 8 ore con una paga tra i 4 e i 7 euro l’ora, con la paura che un giorno di malattia possa farti perdere il posto?

Nel Maggio dello scorso anno, da un ingiustificato licenziamento di un facchino alcuni lavoratori trovarono la forza per denunciare le scellerate o assenti condizioni contrattuali in cui erano costretti a lavorare, ed organizzarono insieme al Si Cobas, un primo importante sciopero che si contraddistinse sia per estensione nella partecipazione ( più di 200 i facchini fuori dai cancelli, quasi nessuno degli 800 entrò a lavorare) sia per la determinazione delle forme con cui è stato praticato: blocchi dei cancelli per non far passare le merci, resistenze e fermezza nel continuarli nonostante le cariche delle forze dell’ordine.

Ad un anno di distanza come il Coordinamento dei Lavoratori e degli RSA del CAAT tiene a precisare, nel volantino di lancio del presidio di questa notte (Lunedì) in risposta al licenziamento dei 40 facchini, c’è un pò più rispetto per chi lavora, ma sostanzialmente le condizioni economiche e contrattuali di gran parte dei lavoratori restano critiche…”

Il presidio, iniziato a mezzanotte, diventa sempre più partecipato, man mano che dai pullman scendono i lavoratori diretti ai cancelli dello stabilimento; alla minaccia del blocco i vertici del CAAT accolgono i rappresentanti dei lavoratori. Dopo mezz’ora d’incontro si è convenuto per un tavolo nella prossima settimana con Presidente e Direttore del CAAT, Presidente grossisti, Presidente delle cooperative, Assessorato del Lavoro del Comune di Torino, e lavoratori. I punti all’ O. d. G. saranno: il reintegro dei 40 facchini licenziati, l’applicazione del CCNL della Logistica o paga minima a 8 euro l’ora, la garanzie di assunzione dei lavoratori nei cambi d’appalto.

Aspettando la data certa del tavolo, i lavoratori hanno sciolto il presidio, invitando tutti i loro colleghi ad incontrarsi in assemblea nei giorni che precederanno l’incontro, con la consapevolezza che il tempo delle promesse è finito e che le soluzioni per il miglioramento delle condizioni di lavoro al CAAT sono sì nei tavoli ma soprattutto nei momenti di determinazione davanti i cancelli.

 

Di seguito l’appello del Coordinamento lavoratori e RSA del CAAT:

 

Domenica 24 maggio   ore 23,00

PRESIDIO al CAAT

A un anno dalla prima protesta.

Un anno è passato dalla prima protesta al CAAT, piccole cose di facciata sono cambiate, c’è un pò più rispetto per chi lavora, ma sostanzialmente le condizioni economiche e contrattuali di gran parte dei lavoratori restano critiche.

Avrebbero dovuto applicare tutti il contratto “logistica..” dove la paga di un 5° livello è di 8,60 e di un carrellista di 9 € , invece dopo anni di lavoro resti un facchino al 6°livello,  c’è  chi si inventa il contratto Multiservizi delle imprese di pulizia  pagando meno di 7 €/h, c’è chi invece non paga ancora  gli straordinari, le ferie, …. chi chiude senza preavviso e furtivamente sparisce (es. coop 2008, Agritalia e Agrifruit) lasciando sulla strada decine di famiglie senza stipendio e senza liquidazione, chi finge di cambiare appalto pur essendo la stessa persona, chi asserve le cooperative come proprio ramo d’azienda.

Da tempo attendiamo un Accordo Quadro che regoli una volte per tutte i rapporti di lavoro e sindacali, fondato su:

  • applicazione CCNL logistica, in alternativa facendo riferimento alle  sue tabelle retributive , minimo 8 €

  • garanzia di assunzione nei cambi di appalto

  • lista di prelazione di lavoratori del CAAT per le nuove assunzioni (per cui i lavoratori della Coop 2008 devono lavorare al Caat

 

COORDINAMENTO LAVORATORI e RSA  CAAT

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

caatlogisticatorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre blocchiamo tutto, atteso il voto di fiducia per Bayrou

Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10 settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo Ministro francese François Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: 26 e 27 settembre “Alza la voce, alza la testa!” Due giorni di festival per un cambiamento radicale

A Quarticciolo il 26 e il 27 settembre si terrà una due giorni di festival per un “cambiamento radicale”, ancora una volta la realtà romana alza la voce e alza la testa per portare i propri contenuti, le proprie istanze di lotta per una vita dignitosa, per un quartiere sicuro. A partire da questi temi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lotte operaie: sabato 6 settembre manifestazione SUDD Cobas a Forlì contro caporalato e sfruttamento

Non si placano le proteste dei lavoratori della filiera Gruppo 8 a Forlì e a Cesena. L’azienda vuole delocalizzare gli stabilimenti romagnoli, dai quali escono prodotti di lusso brandizzati Made in Italy.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: cariche della polizia contro il picchetto antisfratto a difesa di una famiglia con minori

Manganellate di polizia contro attiviste e attivisti di Plat – Piattaforma di intervento sociale, stamane in occasione di un picchetto antisfratto in via Cherubini a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sullo sgombero del Leoncavallo

I “centri sociali” sono luoghi dove persone giovani e meno giovani si riprendono il senso dell’esistenza, si riprendono i loro desideri, non sono (o non dovrebbero essere) ambiti in cui una generazione ripiegata su se stessa cerca consolazione alle proprie sfighe.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calabria: vincere la rassegnazione. Costruire l’alternativa

La Calabria si avvicina a una nuova tornata elettorale e ciò che emerge, senza troppi giri di parole, è l’ennesima prova di quanto poco i principali partiti nazionali tengano davvero a questa terra. In questi giorni assistiamo al solito teatrino: spartizione di poltrone, nomi tirati fuori dal cilindro senza radici, senza sostanza, senza un’idea chiara […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Botulismo in Calabria: come la sanità privata ci lascia morire per strada

La vicenda non riguarda solo le intossicazioni, ma l’intero sistema sanitario calabrese ed il ruolo delle cliniche private.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Urbanistica: cosa hanno in comune Milano e Torino?

Fa notizia in questi giorni (finalmente!) come una giunta sedicente di sinistra abbia stravolto la città di Milano, ma in realtà non molto diversa è la situazione di quell’altra metropoli del nord che è Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre “Blocchiamo tutto”

Ovunque in Francia, dei gruppi si incontrano, si organizzano e condividono delle idee con un obiettivo comune: bloccare tutto il 10 settembre prossimo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Piemonte sa da che parte stare. In 30mila a fianco del popolo palestinese

Ieri 30.000 persone hanno invaso le strade di Torino arrivando da ogni angolo della Regione: Verbania, Forno Canavese, Val Susa, Pinerolo, Ivrea, Cuneo, Orbassano, Alessandria, Biella, Collegno, Novara, Mondovì, Vercelli, Asti, solo per citare alcuni dei territori presenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sciopero generale: contro la logistica di guerra lunedì 22 settembre blocco del porto di Venezia

Mediterranean Shipping Company S.A., meglio nota con la sigla MSC, oggi è la prima compagnia di gestione di linee cargo a livello mondiale. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cronache di polizia: la stampa embedded e la fobia delle regie occulte

L’ultimo articolo de La Stampa, a firma di Caterina Stamin, sulle inchieste contro i movimenti sociali giovanili torinesi, è un esempio lampante di come, in Italia, il giornalismo di cronaca stia scivolando sempre più verso un linguaggio e una prospettiva di derivazione poliziesca e giudiziaria.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

STOP RIARMO “Se la guerra parte da qua, disarmiamola dalla città!”

Riprendiamo e pubblichiamo il documento uscito sul canale telegram del percorso @STOPRIARMO che a Torino ha organizzato una prima iniziativa qualche settimana fa. Il documento traccia un quadro composito del sistema guerra nei vari ambiti della produzione e della riproduzione sociale oltre a lanciare alcuni spunti rispetto a ipotesi di attivazione.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Compaiono scritte per denunciare le falsità dei manifesti dell’amministrazione: la riqualificazione del Comune targata Politecnico non è verde!

Pubblichiamo il comunicato stampa congiunto a firma Comitato Salviamo il Meisino, Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio, EsseNon e Ecologia Politica Torino in merito a un’iniziativa per denunciare la narrazione falsa del Comune di Torino rispetto alla riqualificazione “verde” della città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dopo il 5 luglio il percorso Stop Riarmo continua!

Riprendiamo il comunicato uscito su @STOPRIARMO e alcuni articoli sulla giornata del 5 luglio scorso a Torino contro guerra, riarmo e gencidio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Guerra o Clima?”: Extinction Rebellion sulle colonne e le statue del comune di Torino chiede l’interruzione dei rapporti con Israele

Extinction Rebellion ha vestito le statue all’ingresso del Comune di Torino con dei gilet con i colori della Palestina, arrampicandosi sulle colonne e appendendo uno striscione con scritto: “Torino 2030: Clima o Guerra?”.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Stanza dell’ascolto all’Ospedale Sant’Anna di Torino chiuderà : accolto il ricorso al TAR

A settembre scorso la mobilitazione lanciata da Non Una di Meno aveva raccolto un’importante partecipazione per protestare contro l’apertura della “stanza dell’ascolto” all’interno dell’Ospedale Sant’Anna di Torino