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Torino un 14N irreferenabile che travolge i palazzi della casta

Una giornata combattiva, partecipata, costruita e praticata sotto il segno dell’unità. Lo sciopericchio della Cgil esce minimizzato e malridotto dal confronto con la ricchezza e la determinazione messa in campo dagli studenti – medi e universitari – e dai giovani precari e dai sindacati di base che si sono concentrati, chi in piazza Arbarello, chi a Porta Susa.

Il primo sguardo, questa mattina, è stato subito d’impatto: una piazza Arbarello piena come non avveniva da tempo, tra le 15 e 20.000 le presenze che hanno riempito i cortei, molteplici, che hanno attraversato le vie del centro – prima intorno alla nuova mega-stazione di Porta Susa, quindi per le vie del centro. Sono i palazzi del potere a essere subito presi di mira.

Appena svoltati in corso Bolzano (di fianco a Porta Susa) c’è stata un’irruzione al Dipartimento Provinciale dell’Economia e della Finanza e quello regionale delle Infrastrutture: fumogeni nell’atrio e masserizie gettate in strada. Stessa scena all’Agenzia delle Entrate, pochi metri dopo. Poi, due diversi cortei si sono diretti, con una manovra a tenaglia, verso il grattacielo di Intesa-San Paolo, simbolo di una Torino finanziarizzata dal gran cartello bancario (non a caso, nella coeva fondazione ha trovato un lauto ricompenso – diventandone Presidente – l’ex sindaco Sergio Chiamparino). Universitari della Verdi 15 e precari, passando a nord della stazione, i medi da corso Vittorio Emanulele II. Tutte le componenti degli studenti medi avevano individuato il palazzo della super-banca come obiettivo importante di questa giornata, e cosi è stato! Le forze dell’ordine, stressate dal tour de force impostogli dagli studenti e da un organico in forma ridotta per il mega-sforzo di questi giorni in Val Susa, non sapevano come arginare la marea di giovani che accerchiavano il grattacielo in costruzione (300 metri di spreco mentre la città sprofonda nel default amministrativo). L’unica risposta sono state alcune cariche iniziali, ma non sono riuscite a impedire l’ingresso nel cantiere in diversi punti. Per più di mezzora il lavoro è stato sospeso: lo sciopero è entrato nel cantiere! Uno studente, svincolando tutti i controlli, è salito su una delle gru del cantiere, issandovi una bandiera no tav (successivamente è stato fermato dalla digos e se ne attende la liberazione!).

Ricompattatosi in tutte le sue componenti, il corteo è tornato in centro città, puntando quindi verso il palazzo del Consiglio Provinciale di Torino. Qui, la massa studentesca ha premuto con forza, irrompendo nel Palazzo. Saitta, solito lamentarsi per i pochi fondi alle scuole, era assente. Non così gli studenti, incazzati per un deterioramento progressivo delle condizioni degli istituti in cui vivono tutti i giorni. Seguendo un’antica tradizione popolare, l’edificio è stato “liberato” delle odiate poltrone su cui siedono – profumatamente pagati – i politicanti della casta cittadina, gettandole nella strada antistante. Nessuno sembra essersi particolarmente scandalizzato/a. Persino i passanti apparivano compiaciuti dell’azione: molti  facevano foto-ricordo… anche qui è stata issata una bandiera no tav, al posto di quella dell’unione europea, deposta.

Una parte consistente prosegue poi fino in via Farini, nei pressi del nuovo polo universitario dell’oltre-Dora, occupando un ex-commissariato in abbandono: nasce la Verdi 3.0!

La giornata di oggi, nella città campione dei debiti, mostra che non tutti sono disposti a fare sacrifici in silenzio. Sono ancora una volta gli studenti, e più in generale le nuove generazioni, a dare un segnale di incompatibilità, rifiuto e lotta contro l’Europa della crisi. i giornali, invece di cogliere la ricchezza di questi comportamenti, oggi massificati in questa e in molta altre città, ripropongono la trita retorica dei “soliti autonomi”. Peccato che parliamo di cortei partecipati da decine di migliaia di persone, non più disposte alle sfilate sindacali e ai compromessi coi poteri forti. Nessuno ci è sembrato lamentarsi per la radicalità delle iniziative, tutti orgogliosi invece di partecipare ed esprimere una rabbia sacrosanta.  Si sente che il clima sta cambiando! Ma come sempre, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere…

Un buon 14 N, in perfetta sintonia con la huelga europea contro l’austerity.


Il comunicato sulla giornata degli studenti e le studentesse delle scuole superiori

 

Il video dell’occupazione della Provincia: dal balcone sventola la bandiera No Tav!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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