Un bilancio sulla lotta del Carbosulcis (intervista a Antonello Tiddia)
Una bella intervista di Radio Blackout a un operaio ed ex sindacalista capace di uno sguardo lucido, in grado di cogliere le specifiche “contraddizioni di classe” (per fare il verso ad un altro bell’articolo che riproduciamo in queste pagine) di quella lotta, in quel contesto.
Si arresta per il momento la lotta a 400 metri di profondità degli operai minatori della Carbosulcis nell’iglesiente sardo.
Per il momento gli scioperanti fingono di credere alle dichiarazioni del ministro Cini che ha promesso investimenti e riconversioni tecnologiche che apporterebbero migliorie dal punto di vista dell’impatto ambientale (stoccaggio sotterraneo della CO2) e della competitività dell’energia prodotta. Insomma, tutto in linea con gli standard europei che fissano in questi casi linee di condotta in senso anti assistenziale e pro mercato.
Certo è che tra di loro nessuno si illude che il futuro sia davvero quel lavoro così impattante per loro quanto per la loro terra. Quello che manca davvero è un piano integrato di bonifiche e interventi volti a valorizzare le attività legate al territorio da rapporti che non siano di rapina. Ci aggiorna sulla situazione con una bella e lucida analisi Antonello Tiddia, operaio ed ex sindacalista.
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