InfoAut
Immagine di copertina per il post

Valencia, il tribunale condanna Deliveroo e afferma che i riders sono “falsi autonomi”

||||

Abbiamo tradotto questo articolo comparso su eldiario.es che riporta la sentenza del tribunale di Valencia dopo la denuncia di un riders della città, Victor Sanchez.

A differenza della sentenza del tribunale di Torino, in Spagna il tribunale ha emesso una sentenza favorevole ai lavoratori: il lavoro del riders è un “falso autonomo”. Inoltre, ha sottolineato, così come denunciano tanti riders anche in Italia, che l’organizzazione del lavoro tramite l’app non necessariamente è simbolo di autonomia lavorativa, anzi, spesso di maggiore subordinazione. Victor Sanchez ha preteso che gli fossero restituiti i soldi che gli spettavano della previdenza sociale e il giudice gli ha dato ragione.

Il giudice del tribunale Sociale numero 6 di Valencia dà ragione all’ex rider Victor Sanchez, che ha denunciato Deliveroo. Il tribunale ha deciso che il lavoro di fattorino della multinazionale è un falso lavoro autonomo e quindi secondo l’avvocato Marcos Llerena la “Seguridad Social”[1] avrebbe dovuto essere a carico dell’azienda. Anche se il giudice si pronuncia solamente sul caso di questo lavoratore, si riferisce a varie pratiche del modello lavorativo della piattaforma che sono ancora in vigore e che colpiscono l’insieme dei lavoratori del “food delivery”.

L’avvocato del lavoratore evidenzia il fatto che la sentenza si basa sulle conclusioni dell’ispettorato del lavoro di Valencia, che considera i riders lavoratori subordinati in quanto l’azienda “controlla tutto il processo produttivo, dalle ore che deve lavorare il lavoratore alle consegne che deve svolgere”, ha spiegato Llerena

Questa è la prima sentenza giuridica in Spagna che mette in questione il modello Deliveroo. Il giudice valuta che il rider che ha denunciato la multinazionale, avrebbe dovuto essere un lavoratore dipendente dell’azienda e condanna Deliveroo per “licenziamento senza giusta causa” e pretende o la riassunzione del lavoratore o una indennità di 705,13 euro.

La sentenza del giudice era attesa dai sindacati come “Intersindical Valenciana”[2] che hanno presentato un’altra accusa, in questo caso collettiva, che potrebbe mettere in questione la maniera in cui la multinazionale si relaziona coi suoi riders. A Barcellona, ci sono altri 16 casi di lavoratori che hanno denunciato la multinazionale i cui processi sono cominciati due settimane fa.

Secondo Llerena, questa sentenza, in futuro, potrebbe costringere Deliveroo ad assumere i riders come impiegati. E ciò che è più serio, Deliveroo ha dovuto pagare i contributi della previdenza sociale (Securidad Social) non precedentemente versati, nel caso di Valencia e solo per la causa in corso, che corrispondono a 170.000 euro.

 LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA: DELIVEROO DÀ ORDINI

Deliveroo per il momento non annuncia il ricorso alla condanna del giudice, che dovrebbe essere presentato nei cinque giorni che seguono la notifica della sentenza. Fonti vicine all’azienda rispondono a El Diario.es che stanno considerando la delibera del giudice “prima di decidere i prossimi passi”.

“Questo caso – si difende l’azienda – si riferisce a un rider che aveva un contratto precedente e non riflette la forma con la quale i riders collaborano attualmente con Delivroo”. Inoltre, la multinazionale conferma che continuerà col suo modello “offrendo ai riders un lavoro flessibile e migliorando al contempo la loro sicurezza con un’assicurazione gratuita leader sul mercato.”

Tuttavia, le motivazioni della magistratura nella sentenza – ai quali ha avuto accesso El diario .es – per provare il rapporto di subordinazione tra i riders e l’impresa si riferiscono a varie condizioni che stanno ancora in vigore per tutti i lavoratori del settore, circa 1.000 in Spagna.

La sentenza ricorda che un servizio è considerato lavorativo se è svolto “all’interno dell’ambito dell’organizzazione e direzione di un’altra persona che lo paga” e ciò non implica necessariamente che il lavoratore “sia sottomesso alla giornata lavorativa predeterminata, né a un orario fisso, né all’esclusività della sua mansione”. Per il giudice è ciò che avviene con il modello Deliveroo: l’impresa stabilisce la zona nella quale si deve lavorare e anche le fasce orarie, che – anche se il rider si offre per effettuare consegne solo in alcune di quelle – alla fine è la compagnia che distribuisce le ore tra i lavoratori.

Delivero ha “geolocalizzato il lavoratore in ogni momento” ed è chi comanda: decide che consegne realizzare, decide i prezzi del servizio, stabilisce le condizioni con i ristoranti che aderiscono alla piattaforma e quelle dei clienti che ordinano a domicilio. “Il lavoratore anche quando utilizza la sua bicicletta e il suo smartphone, manca di organizzazione lavorativa, essendo l’impresa la titolare della piattaforma virtuale (…) nella quale, attraverso un’applicazione informatica -APP-, si organizzava l’attività d’impresa”, stabilisce la sentenza.

Tutte queste caratteristiche del modello Deliveroo sono ancora in vigore nell’attualità. Adrian Tolodì, professore del Diritto del Lavoro all’Università di Valencia, considera che “gli argomenti sono sufficientemente diffusi per vedere una similitudine con il resto dei lavoratori”. Tra gli argomenti rilevati dalla sentenza, analizzati nel suo blog, Todolì segnala inoltre che i lavoratori sono “la faccia di Deliveroo” davanti i clienti, che riconoscono il rider come un lavoratore dell’azienda, che hanno direttamente contattato per ricevere il servizio, e anche questo durante la sentenza ha portato alla magistratura a definire il lavoratore che aveva iniziato la battaglia come lavoratore dipendente.

Da https://www.eldiario.es/

 

[1] La Seguridad Social corrisponde alla nostra previdenza sociale. Rappresenta nell’articolo i contributi che il datore di lavoro dovrebbe versare per i lavoratori ai fini pensionistici.

[2] E’ un’organizzazione sindacale della Regione di Valencia e raggruppa i lavoratori e le lavoratrici dei settori degli insegnanti, della sanità e dei servizi pubblici

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A pugno chiuso. Ciao Marco!

La scorsa notte ci ha lasciato dopo tante battaglie il nostro compagno Marco, per tutti e tutte Marco Dread.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Emilio, vogliamo ancora tutto

Questa mattina se ne è andato Emilio Quadrelli, dopo una lunga malattia.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Crollo alle Vele di Scampia: fate presto!

Condividiamo di seguito il comunicato del Comitato Vele Di Scampia 167 dopo il terribile crollo che ha provocato la morte di due giovani e il ferimento di 13 persone tra cui sette bambini ed la gestione vergognosa dei soccorsi. Solo ora, al termine di una giornata difficilissima e dolorosa riusciamo a scrivere queste poche righe. […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Gli Stati Uniti verso le elezioni: guerre e guerra civile

Manca poco più di una settimana alle elezioni negli Stati Uniti e nonostante i pronostici regna l’incertezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

KCK: agiremo secondo il processo sviluppato da Rêber Apo

“Il nostro movimento, con tutte le sue componenti, agirà secondo il processo che il Rêber Apo svilupperà”, ha dichiarato la co-presidenza della KCK, sottolineando che per questo devono essere stabilite le condizioni di salute, sicurezza e lavoro del leader.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera di Anan Yaeesh dal carcere di Terni

Lettera di Anan dal carcere di Terni. E’ stata scritta il 24 settembre. Il 10 novembre si terrà un presidio sotto il carcere di Terni, dalle 14 alle 18

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Camminata dal parco della Pellerina all’area della ex ThyssenKrupp/Ilva: uno specchio distorto

Diamo spazio a questo dettagliato articolo che racconta la passeggiata al parco della Pellerina di qualche tempo fa, scritto e pubblicato da Un altro piano per Torino.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Difendiamo Franco Costabile e la sua poetica dallo sciacallaggio politico!

Caroselli, feste, litigate e sciacallaggi. Sono quest’ultime le condizioni in cui la città di Lamezia si è trovata ad “onorare” il centenario della nascita del grande poeta sambiasino Franco Costabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Assassinano padre Marcelo crivellandolo di colpi dopo aver officiato la messa: da sempre ha denunciato l’estrema violenza in Chiapas

Pubblichiamo la traduzione di questo del 20.10.2024 articolo a cura della Redazione di Desinformémonos perchè pensiamo sia prezioso per far conoscere la storie e le lotte portate avanti da padre Marcelo Perez Pérez attraverso le sue stesse parole.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Governo Meloni: tra propaganda e decreti

La decisione del governo italiano di collaborare con l’Albania per la gestione dei migranti si inserisce in un processo di esternalizzazione delle frontiere, oltre che di chiusura delle frontiere, che da decenni va avanti concorrendo a una vera e propria guerra contro i migranti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice dei Brics a Kazan: si prospetta la fuoriuscita dal dollaro?

In questi giorni si è tenuto l’incontro internazionale dei Brics+ che ha coinvolto 36 Paesi a Kazan, alla guida la Russia di Putin.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Centro addestrativo per i piloti di elicotteri da guerra in Liguria.

Sorgerà in Liguria un grande centro di formazione ed addestramento dei piloti di elicottero delle forze armate italiane e straniere; la realizzazione sarà affidata ad un’azienda leader del complesso militare-industriale di Israele.