InfoAut
Immagine di copertina per il post

Verità e giustizia per Douda!

||||

Sono passate più di due settimane dalla scomparsa di Douda, compagno sindacalista dell’Usb di Ragusa. 

Douda nei giorni precedenti la sua scomparsa ha denunciato attraverso dei video e con il sindacato le condizioni di sfruttamento estremo a cui lui e altri lavoratori sono sottoposti nei cementifici della zona.

Dal momento della sua scomparsa, i braccianti e gli operai ragusani non hanno passato un giorno senza mobilitarsi e chiedere che venisse restituito il loro compagno. I timori che gli fosse successo qualcosa sono fortissimi e le forze dell’ordine non sembrano indagare veramente sulla sua sorte.

Centinaia di lavoratori, migranti e non, hanno manifestato in queste settimane, l’ultimo corteo molto partecipato per le strade di Ragusa è stato il 23 Luglio. In centinaia hanno sfilato per chiedere giustizia per il loro compagno scomparso e per denunciare una situazione di sfruttamento inaccettabile. Infatti le paghe sono di pochi euro l’ora e senza contratti. Non esistono tutele per la salute dei lavoratori e non è la prima volta che capitano episodi di questo tipo. Il caporalato criminale è tutelato dalle istituzioni locali e le forze dell’ordine non sembrano condurre indagini serie su questa scomparsa, men che meno sulle condizioni di sfruttamento dei lavoratori. I sindacati confederali tacciono complici e, solo il protagonismo dei lavoratori e del sindacalismo di base mostrano di non volersi piegare a questi veri e propri crimini legalizzati.

A distanza di più di 20 giorni, l’azienda del cementificio in cui lavorava Douda continua a omettere di conoscerlo, negando l’evidenza. Come può non essere collegata alla sua scomparsa? Casualmente le telecamenre dell’azienda SGV erano spente quando è scomparso il lavoratore. La verità sta venedo insabbiata con la complicità delle istituzioni. Solo il protagonismo operaio sta permettendo che la situazione non finisca nel dimenticatoio. Sotto la prefettura ha rieccheggiato il grido dei lavoratori: vivo o morto! Vogliamo la verita’! Tocca uno tocca tutti! dov’e’ la legge?

Dai lavoratori e dai braccianti arriva una lezione di dignità e di lotta, come afferma un lavoratore durante il video del corteo, hanno toccato quello sbagliato, a ricordarci che solo organizzandosi i lavoratori possono fermare la violenza padronale.

Non puo’ essere accettato che un lavoratore e un compagno di lotta scompaia in questo modo nel silenzio generale perchè ha denunciato le proprie condizioni di sfruttamento. Quello che è successo a Dauda è stato possibile perchè nel nostro paese se sei un migrante non vieni considerato una persona come le altre, e vige un apartaid de facto che rende possibile queste situazioni. Sul lavoro irregolare e in nero si costruisce una parte consistente del profitto del capitale italiano da nord a sud. Un sistema di complicità fra sindacati confederali e istituzioni e media mainstream, vuole invisibilizzare lo sfruttamento estremo a cui i lavoratori sono posti. Solo la lotta e l’organizzazione ha permesso l’esplodere di questa mobilitazione per Douda ed è proprio per questo motivo che viene inquisito il sindacalismo di base, perchè rappresenta un argine agli interessi padronali. La crisi sociale ed economica che si sta scatenando nel paese vedra’ purtroppo un moltiplicarsi delle condizioni di sfruttamento sia sui lavoratori migranti che italiani e il fatto che esista concretamente la possibilitaà di organizzarsi insieme per lottare fa paura alle istituzioni. La mobilitazione per Douda e la risposta operaia agli arresti dei sindacalist sono il sintomo di un’insopportabilità concreta alle condizioni di sfruttamento ed un segnale dell’urgenza di costruire una mobilitazione generale e comune contro la crisi e gli interessi padronali.

Douda è stato fatto sparire perche’ ha lottato senza paura, cosa sarebbe successo se fosse stato italiano? La sua famiglia aspettava il suo ritorno a casa in questi giorni, cosa sarebbe successo se fosse stata una famiglia italiana? Sono domande scomode queste anche per chi dice di battersi per I diritti dei lavoratori! Come per l’assasinio di Adil a Novara anche ora vediamo quanto vale veramente la vita dei lavoratori per il capitale. Pochi giorni fa in tanti si indignavano giustamente per il fermo violento di un giocatore di calcio da parte della polizia a Milano, perche’ la vita di Dauda non vale un centesimo di quella sana indignazione? Eppure la matrice sfruttatrice e razzista che porta alla ghettizzazione delle seconde generazioni e delle persone non binache nelle metropoli italiane è la stessa. Due anni fa l’Italia veniva attraversata da un’ondata di protesta per l’omicidio di Giorge Floyd negli USA, la storia di Dauda e’ uguale, occorre indagare a fondo gli ostacoli sociali e soggettivi che non portano agli stessi esiti in termini di moltiplicazione della mobilitazione, e lavorare collettivamente per superarli. Molte delle risposte che cerchiamo sono dentro di noi e intorno a noi, la scomparsa di Dauda ci offre l’occsione preziosa di trovarle, non sprechiamola perchè a lui indicarcele è costata carissima.

Verita’ e Giustizia per Douda! Tocca uno Tocca tutti!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

lavoromigrantimorte sul lavorosfruttamentosindacati di base

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Governo Meloni: tra propaganda e decreti

La decisione del governo italiano di collaborare con l’Albania per la gestione dei migranti si inserisce in un processo di esternalizzazione delle frontiere, oltre che di chiusura delle frontiere, che da decenni va avanti concorrendo a una vera e propria guerra contro i migranti.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Strike in USA. Sulla conflittualità sindacale negli Stati Uniti.

Abbiamo parlato con Vincenzo Maccarrone, corrispondente del Manifesto, dell’aumento della conflittualità sindacale negli Stati Uniti

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Anàs, morto in mare e per tutte le altre vittime dei confini

Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

A proposito di stabilimenti balneari, sfruttamento sul lavoro e sequestri tardivi

Oramai il sequestro di alcune strutture balneari perchè non rispettano nessuna norma basilare è diventato un appuntamento fisso, peccato che tutto ciò prenda corpo sul finire della stagione.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Dall’India a Monza: il capitalismo è fondato sulle stragi di operai

Moustafa Kamel Hesham Gaber, un giovane di 21 anni proveniente dall’Egitto, è morto a Monza trascinato da un nastrotrasportatore di una azienda – la Corioni – che compatta rifiuti.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Inauguriamo una nuova stagione di lotte al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Next Elettronica di Piano Lago!

Il sogno e la lotta sono due facce della stessa medaglia. Scaturiscono da una percezione della realtà come stato delle cose da modificare profondamente e da una volontà di cambiare radicalmente ed eversivamente lo status quo.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro digitale: intervista ad Antonio Casilli

Collegato con noi c’è Antonio Casilli, professore dell’Istituto Politecnico di Parigi e autore di diversi lavori, tra cui un libro pubblicato in Italia nel 2021, Schiavi del Click.  Fa parte del gruppo di ricerca DiPLab. Intervista realizzata durante la trasmissione Stakka Stakka su Radio Blackout Di seguito la puntata completa: Qui invece l’estratto audio dell’intervista: Allora Antonio, […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Appunti su sfruttamento, razzismo e lotte in corso.

Senza contratto, un macchinario gli stacca il braccio e il padrone lo abbandona sul ciglio della strada con la sua mano a fianco appoggiata su una cassetta. La moglie che urlando chiede soccorsi. Si conclude così la vita di un giovane operaio indiano, tra le strade della provincia di Latina, i campi sterminati fino alla fine dell’orizzonte. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Solidarietà a Giovanni Iozzoli

Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Contro la vostra “pace” e il vostro “lavoro” la lotta è solo all’inizio

Primo maggio a Torino: con la resistenza palestinese, contro il governo della crisi sociale.