16N in Russia: “Per una sanità dignitosa!”
Anche San Pietroburgo ed Ekaterinburg si sono tenuti presidi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della sanità. A Ekaterinburg i manifestanti hanno fatto speakeraggio e hanno evidenziato i temi principali della manifestazione: la lotta contro lo smaltimento della sanità e la richiesta che il governo mantenga le sue promesse in materia di riforme sanitarie e di stipendi. A San Pietroburgo i manifestanti hanno portato le proprie testimonianze in piazza per denunciare la chiusura di diversi ospedali, alcuni di vitale importanza, e come vengono spesso violati i diritti dei lavoratori.
Nelle città di Barnaul, Perm’, Irkutsk e Ivanov si sono tenuti diversi picchetti organizzati da medici, studenti e altre associazioni. Gruppi di persone sono andati davanti agli ospedali principali della città con cartelli che evidenziavano le criticità, i tagli e le insopportabili condizioni di lavoro e hanno distribuito volantini.
La campagna “Per una sanità dignitosa!” mette a fuoco molteplici criticità del sistema sanitario russo: la mancanza di posti letto negli ospedali, l’insufficienza del personale medico negli ospedali che sfiora il 60% in alcuni regioni, ciò obbliga a fare un turno e mezzo i medici lavoranti, l’aumento dello stipendio, il quale attualmente non permette di arrivare alla fine del mese. Secondo una stima condotta recentemente, un medico ha in media 6 minuti per vistare un paziente, raccogliere l’anamnesi, individuare una diagnosi, scrivere le ricette e compilare tutta la mole burocratica; durante un turno si riceve mediamente 60-70 persone. Dato che molti medici sono costretti a coprire più di un turno, vista la mancanza di personale, il lavoro da affrontare durante una giornata diventa insopportabile. Nella maggior parte dei casi il lavoro extra non è retribuito e il sistema dell’assegnazione dei premi lavorativi non è affatto chiaro e trasparente. Inoltre, il governo ha emanato una legge secondo la quale si devono chiudere le istituzioni per l’assistenza sanitaria “inefficienti”, dunque, molti ospedali e ambulatori sono stati chiusi, rendendo ancora più difficile la situazione.
La campagna sta acquistando forza di giorno in giorno e gli aderenti sono determinati a portarla avanti finché il governo non intraprenderà delle azioni per affrontare e risolvere queste criticità. Per il mese di dicembre è prevista un’altra giornata come quella di ieri e nel frattempo si continua con la raccolta firme.
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