A Gaza esplode la gioia per l’accordo
Ma le Brigate Al-Qassam negano che Shalit sia stato consegnato agli egiziani…
Gaza – Speciale InfoPal. La gioia a Gaza per la notizia dell’accordo per lo scambio dei prigionieri è stata contestuale alla sua conferma.
Fonti della resistenza palestinese -Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas -, hanno puntualizzato che “la possibilità di raggiungere questo accordo con Israele si profilava già in passato, quando lo Stato ebraico continuava a opporre condizioni inaccettabili per la resistenza palestinese”.
I dettagli dello scambio di prigionieri. Il portavoce di al-Qassam, Abu ‘Obeidah ha dichiarato che “si è giunti all’accordo perché Israele ha capito di non poter più aspettare, che era indispensabile liberare Shalit”.
Stando alle dichiarazioni di Abu ‘Obeidah, insomma, Israele continua a non avere interesse o a dimostrare alcuna sensibilità per la necessità di liberare i prigionieri palestinesi.
Il nostro corrispondente dalla Striscia di Gaza ha raggiunto telefonicamente il portavoce di al-Qassam, il quale ha avuto l’opportunità di smentire in tal modo la notizia divulgata da un’agenzia stampa tedesca secondo la quale “Hamas avrebbe già consegnato Shalit alla parte egiziana”.
“Shalit non verrà rilasciato prima dell’implementazione della prima fase della liberazione dei prigionieri palestinesi, quella nella quale ne saranno liberati 450.
Per essere precisi, Shalit sarà liberato nel corso del rilascio dei 450 prigionieri palestinesi condannati a lunghe pene; dopo due mesi si avvierà il rilascio di altri 550 detenuti palestinesi.
“In base all’accordo, 203 prigionieri della Cisgiordania saranno deportati verso la Striscia di Gaza.
Ahlam at-Tamimi verrà deportata in Giordania, dove è nata.
96 prigionieri palestinesi faranno ritorno in Cisgiordania e 130 prigionieri nella Striscia di Gaza”.
Immensa la gioia a Gaza. Una manifestazione di grandi dimensioni si è svolta ieri per le strade di Gaza contestualmente alla diffusione e alla conferma della notizia sullo scambio dei prigionieri.
Fuochi d’artificio e numerose visite ai familiari dei prigionieri che, con tutta probabilità, faranno ritorno.
Confidandosi con il nostro corrispondente, i genitori dei due prigionieri Khamis e Walid – arrestati nel 1991 e condannati all’ergastolo da Israele con l’accusa di aver condotto un’operazione presso l’ex colonia di Kfar Darom, a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale – ne hanno chiesto l’inclusione nelle liste.
“Quando si parla di rilasci, l’occupante israeliano non conosce altro linguaggio se non quello degli scambi”.
Israele ha accettato l’accordo grazie agli sforzi condotti in maniera confidenziale dagli egiziani, e nonostante le forti pressioni interne al governo di Netanyahu per evitare di concluderlo.
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Capo Shin Bet: ‘Sa’daat e Barghouthi non saranno liberati e Israele non si asterrà dagli assassinii mirati’.
An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Yoram Cohen, capo dell’Intelligence israeliana “Shin Bet” ha dichiarato che “non sono inclusi nelle liste dei prigionieri palestinesi da liberare i due leader menzionati da gran parte della stampa”.
Stando quindi a quanto riferisce Cohen, Israele non rilascerà Ahmed Sa’daat e Marwan Bargouthi e non usciranno dal carcere nemmeno i due leader delle Brigate di al-Qassam, ‘Abdallah Bargouthi e Hassan Salamah.
Il responsabile dello Shin Bet non ha escluso la possibilità che i palestinesi liberati, compresi quelli condannati all’ergastolo, verranno assassinati una volta fuori.
E questa è una prassi israeliana consolidata nella storia dei rilasci di prigionieri palestinesi.
“Con questo accordo, Israele non si asterrà dal puntare contro gli ex prigionieri che faranno ritorno ad attività terroristiche”, ha specificato Cohen.
Giunge inoltre la notizia secondo la quale “l’amministrazione carceraria israeliana avrebbe reso noti alcuni dei nomi dei prigionieri palestinesi da liberare, mettendo a disposizione la possibilità di opporsi al loro rilascio”.
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