InfoAut
Immagine di copertina per il post

Bangladesh: è rivolta dei lavoratori del tessile

 

La protesta ha scatenato la reazione della polizia, che ha agito con gas lacrimogeni e proiettili di gomma nei confronti dei manifestanti, armi già utilizzate nei primi tentativi repressivi svoltisi domenica.

Le proteste si sono svolte nella capitale Dhaka e le zone circostanti , sede di centinaia di fabbriche che producono capi d’abbigliamento per negozi come Walmart e H & M.

Almeno due stabilimenti sono stati dati alle fiamme dai manifestanti, secondo le parole di Reaz – Bin – Mahmood, vice -presidente dell’associazione dei produttori e degli esportatori del settore tessile del Bangladesh.

I lavoratori in rivolta hanno anche bloccato diverse arterie stradali, nonchè confiscato e distrutto i fucili appartenenti a funzionari della sicurezza di alcune industrie.

I conseguenti scontri con la polizia hanno lasciato quasi 150 feriti . I lavoratori, l’80 % dei quali è donna, hanno chiesto un salario mensile di 100 dollari per il loro enorme contributo ad un settore che vale almeno 20 miliardi di dollari , e definito l’offerta di un aumento del solo 20 % proposta dai proprietari della fabbrica “disumana ed umiliante.”

Il loro attuale salario mensile è di 38 dollari , cosa che ha spinto un manifestante a dire: ” Noi lavoriamo per sopravvivere , ma non possiamo nemmeno coprire i nostri bisogni di base. ” Già nel 2006 e nel 2010 c’erano stati cicli di protesta sul tema, finiti in massacri da parte delle forze dell’ordine.

Quando le proteste sono iniziate questo weekend, Nazma Akter , presidente della Federazione dei lavoratori del tessile , ha dichiarato in un comizio alla folla: ” Le nostre schiene sono contro il muro, in modo da non avere alcuna alternativa se non alziamo la nostra voce con forza ” aggiungendo che ” l’economia si muove con la nostra fatica. “

Abdus Salam Murshedy, presidente della Associazione Esportatori del Bangladesh , si è invece lamentato del fatto che ” la chiusura di un giorno significa una perdita enorme per i proprietari “, di fatto così affermando la riuscita dell’agitazione dei lavoratori, capaci di colpire gli interessi del padronato del settore.

I lavoratori tessili del Bangladesh sono tra i meno pagati del settore in tutto il mondo; spesso faticano per 80 ore alla settimana nelle fabbriche , che sono vulnerabili a incendi e altri incidenti legati al tema della sicurezza sul lavoro.

Il Bangladesh è il secondo più grande esportatore di abbigliamento al mondo, con spedizioni dalle sue circa 4.500 fabbriche che rappresentano l’80% dei suoi 27 miliardi dollari di esportazioni annuali.

Proteste per i salari bassi, i contributi previdenziali e le condizioni di lavoro sono frequenti da anni, ma hanno guadagnato in intensità dal mese di aprile, quando il crollo di un maxicapannone portò alla morte di più di 1.100 persone, in uno dei peggiori disastri industriali della storia.

Nonostante l’enorme numero di morti nell’incendio della fabbrica Rana, sono innumerevoli, giorno dopo giorno, gli incidenti potenzialmente letali nelle fabbriche di abbigliamento del paese, e poco sembra essere cambiato nelle condizioni di lavoro presenti in molte fabbriche.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

bangladesh

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fuck ICE! Note sulla rivolta.

Da giorni Los Angeles è sotto assedio, una vera e propria invasione poliziesca contro i lavoratori migranti ha scatenato un’odata di proteste e resistenza popolare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medio Oriente: Israele dà fuoco alla regione. Attacchi multipli all’Iran

Raid pure in Libano e Palestina. Teheran: “è una dichiarazione di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global March to Gaza: migliaia di persone in marcia nel Convoglio Sumud dalla Tunisia e da molti altri Paesi del mondo

Di seguito il comunicato della Global March to Gaza che vede l’adesione e il ricongiungimento anche con il Convoglio Sumud partito dalla Tunisia lunedì 9 giugno e alcuni aggiornamenti e corrispondenze dalle carovane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

2025. Los Angeles. California

Il 6 giugno, agenti dell’ICE hanno condotto blitz in vari punti della città: Fashion District, Home Depot e una grossa azienda tessile. Oltre cento arresti. da Nodo Solidale Le strade hanno risposto: molotov, blocchi di cemento, barricate e auto in fiamme. I manifestantihanno resistito con determinazione, trasformando la città in un campo di battaglia contro […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Los Angeles: ICE si scioglie davanti al fuoco

Riemergono le contraddizioni di un’America fondata sull’espropriazione degli ultimi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SCELTE DISARMANTI | Lotte e Percorsi per un’Europa di Pace

La logica di investimento in caserme verdi, aeroporti azzurri e porti blu, non riesce a mascherare l’opera di devastazione ambientale e sociale che la militarizzazione dei territori comporta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FREEDOM FLOTILLA COALITION: “La nave civile Madleen attaccata dall’esercito israeliano, equipaggio rapito in acque internazionali”

La Freedom Flotilla Coalition conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza per rompere il blocco degli occupanti israeliani, è stata abbordata dall’esercito occupante israeliano “alle 3:02 CET in acque internazionali, coordinate:  31.95236° N, 32.38880° E” La nave è stata abbordata, il suo equipaggio civile – disarmato – rapito e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il movimento studentesco popolare estromette il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina

Il 5 agosto 2024, dopo settimane di rivolte politiche, violenze della polizia e repressione degli studenti attivisti, il primo ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina del partito Awami League, si è dimesso dopo 15 anni di governo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bangladesh: il riscatto di una generazione

Ripubblichiamo il contributo del Collettivo Universitario Autonomo – Torino in merito alle rivolte in Bangladesh. Un punto di vista e una riflessione sulla componente giovanile e il carattere studentesco delle mobilitazioni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bangladesh: scioperi e manifestazioni per aumenti salariali nelle aziende dell’abbigliamento

Di fronte all’irrilevanza degli aumenti salariali, i lavoratori del settore tessile riprendono la lotta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bangladesh: la polizia spara sui “Footwear Workers” in sciopero

Circa 5.000 lavoratori hanno organizzato dimostrazioni contro le paventate riduzioni di reddito, proteste che hanno attraversato una recente campagna elettorale che, a dispetto della forte polarizzazione tra i principali partiti AL e BNP, non ha certo pensato a migliorare le vite dei lavoratori del paese.. La polizia, constatata l’inutilità dei diversi lacrimogeni utilizzati per contenere […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bangladesh. Le responsabilità nella strage dei lavoratori del tessile

Eppure, senza le più elementari condizioni di sicurezza, ancora una votla a pagare l’alto prezzo sono stati i lavoratori e lavoratrici ridotti a macchine per la produzione dalle multinazionali alla ricerca del massimo profitto con costi bassi e pochi obblighi da rispettare. E come non trovare questa formula “magica” in Bangladesh, dove l’industria del tessile […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bangladesh: nuovo incendio in fabbrica, proteste dei lavoratori

Anche se la causa del rogo non è ancora stata accertata, i vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno confermato, dopo un sopralluogo, che la ‘Smart export indumenti’ non era dotata di un adeguato sistema anti-incendio per far fronte a episodi di questo tipo, molto frequenti nel paese. In Bangladesh è infatti ancora vivo il […]